Procreazione assistita, genetica, protesi in titanio e arti hi-tech: le novità del Servizio sanitario nel decreto tariffe

Giacomo Andreoli

18 Aprile 2023 - 16:46

condividi

Arriva il nuovo tariffario del Servizio sanitario nazionale, con diverse novità, tra cui: la procreazione assistita, l’adroterapia, la genetica, le protesi in titanio e gli arti elettrici.

Procreazione assistita, genetica, protesi in titanio e arti hi-tech: le novità del Servizio sanitario nel decreto tariffe

I nuovi nomenclatori tariffari della specialistica ambulatoriale e della protesica del Servizio sanitario nazionale saranno pieni di aggiornamenti interessanti. La sanità italiana, in questo modo, tenta sempre di più di avvicinarsi al futuro, con più servizi tecnologici e spinta all’innovazione.

Tante le novità in campo: dalla procreazione assistita alla profilazione genica per i tumori, dalle protesi in titanio e gli arti elettrici all’adroterapia, passando per i nuovi comunicatori vocali e i nuovi aiuti innovativi per tutte le persone disabili. I cittadini potranno usufruire dei nuovi servizi dopo il previsto via libera definitivo di domani da parte della Conferenza Stato-Regioni al cosiddetto ’decreto tariffe’, che attua i livelli essenziali di assistenza varati nel lontano 2017, gratuitamente o tramite il pagamento di un ticket.

Finora tutto era rimasto bloccato nelle maglie della burocrazia, con 400 milioni di euro di spesa impantanati per colpa dei ritardi e del braccio di ferro tra governo e Regioni, a cui si è aggiunto il caos della pandemia da Covid-19. Vediamo nel dettaglio tutte le novità del Servizio sanitario nazionale in arrivo a partire da gennaio 2024.

Quando arriveranno le nuove tariffe del Servizio sanitario

Con l’ok in arrivo le nuove tariffe sulla specialistica ambulatoriale scatteranno a gennaio del 2024 mentre per quelle sulla protesica si dovrà aspettare aprile 2024. Se le Regioni non approveranno il pacchetto messo in piedi dal governo l’intenzione dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, tramite il ministro della salute Orazio Schillaci, è di andare avanti e procedere unilateralmente all’approvazione dei tariffari Lea.

In maniera simile il governo ha fatto davanti all’impasse delle Regioni, per portare a casa il decreto per il riordino delle cure territoriali secondo quanto previsto dal Pnrr. Un monito a fare presto è arrivato persino dalla presidente della Corte costituzionale, Silvana Sciarra.

Molte Regioni, però, fanno notare che i loro bilanci sono già in crisi e che rischiano di andare del tutti fuori controllo. Inoltre la ridefinizione delle tariffe di ambulatorio potrebbe far salire di molto il budget destinato ai privati.

I passaggi di costo

Nell’ultima bozza del testo molte cure sono state eliminate secondo una procedura di delisting, aggiornato o riclassificate (ad esempio tramite il passaggio di prestazioni chirurgiche dalla tariffa in day hospital, che è più costosa, a quella ambulatoriale, più economica).

Dovrebbe poi essere pronto per i prossimi mesi un ulteriore decreto di aggiornamento delle tariffe, per cui l’ex ministro del governo Conte II, Roberto Speranza, aveva stanziato nel 2022 ben 200 milioni di euro.

Iscriviti a Money.it