Procedura d’infrazione: oggi la risposta della Commissione Ue

C. G.

5 Giugno 2019 - 08:58

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L’Italia verso la procedura d’infrazione: oggi l’attesa risposta dell’Ue svelerà il futuro del Belpaese

Procedura d’infrazione: oggi la risposta della Commissione Ue

La procedura di infrazione contro l’Italia appare sempre più vicina.

Dopo lo scambio epistolare degli ultimi giorni oggi sarà finalmente il momento della verità. La Commissione europea risponderà ai rilievi di Tria inviati a Bruxelles dopo la prima lettera della scorsa settimana.

Sono in molti a temere che, nella giornata di oggi, l’Ue porrà le basi per l’apertura di una procedura d’infrazione contro l’Italia, procedura tra l’altro già evitata in occasione dell’ultima manovra di bilancio. Sarà l’inizio di una nuova guerra tra Roma e Bruxelles?

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Procedura d’infrazione in arrivo

Già all’inizio della settimana alcune indiscrezioni giunte dai corridoi di Bruxelles hanno dato per scontato l’avvio di una procedura di infrazione per debito eccessivo.

Qualche giorno fa la Commissione Ue ha inviato a Roma una lettera contenente la richiesta di chiarimenti sui fattori rilevanti che hanno portato il Belpaese a non rispettare le regole europee.

Dopo 48 ore è arrivata la risposta di Tria che, a quanto pare, non è stata reputata sufficiente da Bruxelles. Nelle prossime ore l’esecutivo comunitario invierà una nuova valutazione che verrà accompagnata dall’atteso rapporto sul debito.

Due le strade che la Commissione potrebbe intraprendere:

  • limitarsi a segnalare la deviazione dell’Italia aprendo una trattativa;
  • aprire una procedura d’infrazione.

La maggior parte del mercato è convinta che l’Ue opterà per questa seconda ipotesi e, nella risposta di oggi, metterà in luce tutte le manchevolezze dell’Italia - si pensi soltanto al divario tra obiettivi e previsioni di riduzione del debito che nel 2019 si è già attestato al 9%.

D’altronde, nel 2018 il debito pubblico è schizzato dal 131,4% al 132,2% ed è probabile che nel 2019 e nel 2020 continuerà ad aumentare al 133,7% e al 135,2%, mentre secondo le regole europee la misura dovrebbe scivolare intorno al 60% del PIL.

La procedura di infrazione contro l’Italia potrebbe trovare terreno fertile non soltanto in questi dati, ma anche nella mancata riduzione del deficit strutturale.

L’Europa adotterà probabilmente un atteggiamento di apertura al dialogo oggi (per dimostrare di non avere pregiudizi nei confronti dell’Italia), ma non mancherà di sottolineare le ripetute violazioni delle regole Ue.

L’avvio di una procedura d’infrazione nella giornata di oggi aprirà le porte ad un nuovo braccio di ferro tra Roma e Bruxelles.

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