Prezzo gas e luce, “entro l’estate le bollette scenderanno di almeno 1000 euro a famiglia”

Giacomo Andreoli

20/02/2023

22/02/2023 - 15:26

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Secondo Alessandro Lanza, docente di Energy and environmental policy della Luiss e direttore della Fondazione Eni, entro la fine dell’estate gran parte degli aumenti del 2022 verrà riassorbita.

Prezzo gas e luce, “entro l’estate le bollette scenderanno di almeno 1000 euro a famiglia”

Entro la fine della prossima estate gli italiani dovrebbero beneficiare di un sostanzioso risparmio in bolletta, di almeno 1000 euro tra gas e luce per ogni famiglia media. Secondo Alessandro Lanza, docente di Energy and environmental policy della Luiss e direttore della Fondazione Eni, infatti, “gran parte degli aumenti del 2022 verrà riassorbita”.

In questo modo il governo Meloni potrebbe procedere con più serenità a una diminuzione dei sostegni in bolletta per famiglie e imprese, già a partire da aprile, quando saranno arrivati i numeri di febbraio e marzo. Secondo le stime preliminari che filtrano da Arera questo mese gli italiani dovrebbero aver speso il 25% in meno rispetto a trenta giorni fa sulla luce e il 17% in meno per quanto riguarda il gas.

Si tratta di risparmi importanti, che si sommano al calo del 34%,2 sul gas a gennaio. La conferma arriva anche dal ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, secondo cui “avremo una riduzione rilevantissima del gas e dell’energia nella prossima decisione di Arera”.

Per il forzista l’importante “è che questa riduzione si stabilizzi e non succedano più cose che determinino l’esplosione dei prezzi”. In tutto ciò, in ogni caso, i valori continueranno a rimanere più alti del periodo pre-guerra in Ucraina ancora a lungo.

Perché il prezzo del gas è in calo da dicembre

Al momento il gas al mercato Ttf di Amsterdam, su cui si basano gran parte dei contratti del metano, viaggia sui 50 euro al megawattora e il prezzo è inferiore agli 80 dagli inizi di dicembre.

Secondo Lanza era evidente che si sarebbero stati dei ribassi in bolletta. “Lo avevo detto mesi fa - ci dice - se l’inverno non sarà particolarmente rigido, e non lo è stato, il prezzo sarebbe stato basso. Non fa freddo, gli stock di gas sono pieni e la domanda è bassa, mentre l’offerta è in crescita. Da qui questi risultati, non certo per il price cap europeo, arrivato tardi e mai usato”.

Bollette, cosa succederà entro la fine dell’estate

Per il professore, quindi, “è molto probabile che i prezzi rimarranno almeno attorno ai 50 euro al megawattora fino all’estate. Man mano che aumenta la temperatura il settore domestico consuma meno e andrà sempre meglio, potremmo addirittura riavvicinarci al prezzo pre-guerra, che viaggiava sui 20 euro al megawattora”.

Tutto dipenderà, secondo il docente, dalle condizioni complessive del mercato e dall’incognita del conflitto. “Se finisse la guerra - aggiunge - la caduta del prezzo in bolletta sarebbe sicura, altrimenti no e saremmo sempre soggetti a possibili fiammate speculative legate a shock di natura geopolitica e militare”.

La previsione, dunque, è che a queste condizioni entro la fine dell’estate sarà riassorbita gran parte degli aumenti del 2022, anche se i prezzi rimarranno più alti del passato.

Quanto si risparmierà sulla bolletta di gas e luce

Per quanto riguarda la luce elettrica Lanza conferma l’analisi di Davide Tabarelli, presidente di Nomisma, secondo cui la bolletta della famiglia media potrebbe scendere nei prossimi mesi di 600 euro su base annua. Le diminuzioni dei prezzi non avranno lo stesso ritmo del gas: per quanto riguarda il mercato tutelato, infatti, Arera aggiorna il prezzo del metano su base mensile e quello dell’energia elettrica su base trimestrale.

Nel 2022 la spesa del gas per la famiglia tipo è stata di circa 1.866 euro, in aumento del 64,8% rispetto al 2021. Pertanto se gran parte degli aumenti dello scorso anno sarà riassorbita in estate, la spesa del gas su base annua, rimanendo prudenti, scenderà di oltre il 35%, cioè almeno di 400 euro.

In questo modo una famiglia media dovrebbe arrivare facilmente a risparmiare almeno 1000 euro su base annua.

Italia libera dal gas russo nel 2024

In tutto ciò, però, Lanza smentisce le ipotesi del ministro delle Imprese Adolfo Urso secondo cui saremo totalmente indipendenti dal gas russo entro il 2023. “Arriveremo a non averne più bisogno - spiega - alla fine del 2024, quindi possiamo ancora risentire dell’andamento della guerra. Non solo: ci sono problemi per il rigassificatore di Piombino e secondo Snam ce ne servono almeno altri due, tra Toscana e Sud Italia. Dovremmo costruirne di onshore, ma su questo la nostra politica industriale non decolla”.

Quanto alla preoccupazione del governo Meloni sull’accumulo degli stoccaggi per il prossimo autunno e inverno, secondo il docente finora la situazione è tranquilla. Tuttavia quella stagione sarà decisiva, perché l’Italia dovrebbe chiudere la questione dell’approvvigionamento dal gas russo. Per sostituirlo la strada è tracciata.

Come abbiamo visto in questi mesi - ricorda il professore - serve una pluralità di fornitori: speriamo di aumentare il metano importato dall’Algeria e che si riduca il caos politico in Libia per usufruire del gasdotto che ci unisce. E ancora: dobbiamo capire cosa vuole fare l’Azerbaijan sul Tap e se potremo trattare più Gnl da Norvegia e Stati Uniti, magari a prezzo più basso”.

Non solo: Eni fa parte di un consorzio per il Gnl che arriva dal Mozambico e presto arriveranno le prime navi con il metano per l’Italia. Ci sono poi da esplorare i giacimenti a Cipro e in Israele sono, anche se per ora tutto è bloccato per diverse tensioni geopolitiche tra gli Stati che si affacciano sul Mediterraneo orientale.

Torneremo a importare gas dalla Russia?

In questo scenario, per Lanza, i prezzi di gas e luce ante-guerra potrebbero tornare forse nel 2025, quando domanda e offerta si saranno riassestati e i costi potrebbero essere decisamente più bassi. Tuttavia la grande incognita, secondo il docente, è “cosa succede quando torna la Russia”.

Tra 5 o 10 anni, ragiona il professore, se le condizioni politiche a Mosca cambiassero, magari con un altro governo meno ostile all’Occidente, qualcosa potrebbe cambiare.

Avremo ancora bisogno del gas - argomenta - e in condizioni normali il gas russo ha prezzi molto più competitivi rispetto al Gnl. Finora abbiamo fatto bene a fare quel che abbiamo fatto, ma se io fossi un imprenditore farei attenzione a investire sul Gnl a lungo termine”. Insomma, “un Paese che ragiona non dovrebbe essere troppo esposto verso nazioni con forniture più costose”.

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