Prezzo del gas crolla e può scendere ancora, ma a una condizione

Violetta Silvestri

26/05/2023

26/05/2023 - 11:01

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Prezzo del gas sempre più basso in Europa. La buona notizia, che nasconde anche lati oscuri sulla crescita del continente, potrebbe non durare. C’è solo una condizione per avere gas a basso costo.

Prezzo del gas crolla e può scendere ancora, ma a una condizione

I prezzi del gas naturale in Europa crollano dell’8% venerdì 26 maggio rispetto alla giornata precedente. Il benchmark europeo di Amsterdam segnala che la materia prima viaggia sui 25 euro per megawattora, al di sotto della già bassa quotazione sui 30 euro per megawattora dei giorni scorsi.

Il motivo di questo drastico calo, in realtà, non è molto rassicurante: alla base del declino, infatti, c’è la debole performance europea che colpisce le prospettive della domanda.

La Germania è scivolata in recessione nel primo trimestre, evidenziando la difficoltà del continente a uscire da una crisi che è stata in parte creata dai costi energetici record dello scorso anno. La domanda industriale di gas in Europa, intanto, è stata lenta nonostante il recente calo dei prezzi, con conseguente eccesso di offerta del mercato.

Il risultato di questa somma di fattori è quindi stato palese: calo di oltre il 70% dei futures sul gas quest’anno e diminuzione di oltre il 4% a 26,62 Eur/MWh alle ore 10.49 circa del 25 maggio. Una buona notizia, in generale, per bollette e costi energetici dei cittadini.

Per avere una duratura diminuzione del prezzo del gas, però, occorre una condizione, che riguarda proprio l’approccio alla domanda (e alla fonte di produzione) di energia.

Prezzo del gas: è tonfo. I motivi

Il prezzo del gas in Europa sta estendendo il suo ripido declino, come evidente nel grafico elaborato da Bloomberg e che ripercorre l’andamento della quotazione olandese dal picco della guerra a oggi:

Prezzo del gas europeo Prezzo del gas europeo andamento 2021-2023

Il mercato è ora in eccesso di offerta, secondo Philippe Francois, senior portfolio manager di Danske Commodities. Se non cambia nulla, i prezzi probabilmente scenderanno di nuovo a luglio. In più, la debolezza manifatturiera europea non sta dando slancio al consumo energetico industriale.

A livello globale, inoltre, c’è da segnalare che i prezzi attuali stanno facendo poco per stimolare gli acquisti cinesi, dove una debole ripresa economica sta minando la domanda di carburante. I maggiori importatori di Gnl del dragone sono notevolmente assenti dal mercato spot e, secondo i trader, si offrono persino di vendere spedizioni.

Sebbene alcuni acquirenti più piccoli nella regione stiano iniziando a trarre vantaggio dal gas più economico, ciò non è stato sufficiente per contrastare la debolezza generale del mercato. Una domanda così incerta è un fattore positivo per mantenere bassi i prezzi del gas.

Tutto questo, però, potrebbe non durare e già dalla seconda metà del 2023, con un maggiore slancio nella ripresa della Cina, temperature elevate che spingono la domanda di condizionatori e una prospettiva di siccità estiva, l’Europa potrebbe ricadere nella trappola della crisi energetica.

Il prezzo del gas, in realtà, può continuare a scendere solo con una condizione: fare del calo della domanda un cambiamento strutturale.

Come mantenere basso il prezzo del gas in Europa

Meno consumo di gas e più energia rinnovabile: solo così può davvero scendere il costo energetico in modo permanente in Europa.

A confermarlo sono ulteriori studi e raccomandazioni emerse da vari enti: le nazioni dell’Unione Europea devono rafforzare le misure per ridurre la domanda di gas ed elettricità per accelerare la transizione verso l’energia verde.

“Mentre l’Ue è riuscita a ridurre drasticamente la sua dipendenza dai combustibili fossili russi lo scorso inverno, è stata in parte salvata dal clima mite e dai prezzi più alti che hanno scoraggiato i consumi”, ha affermato l’Ufficio europeo dell’ambiente. Il blocco ha bisogno di una task force per monitorare le misure di risparmio energetico e comunicare ai cittadini cosa deve essere fatto.

Con la crisi europea che si è attenuata, con i prezzi del gas vicini ai minimi di due anni e le scorte ben al di sopra della media storica, i governi ora devono fare il punto e trovare modi per accelerare la transizione energetica, secondo l’EEB (The European Environmental Bureau).

In un rapporto separato incentrato sull’Europa centrale e orientale, Greenpeace ha invitato i responsabili politici a concentrarsi sull’ammodernamento degli edifici per renderli più efficienti dal punto di vista energetico piuttosto che investire in nuovi progetti di combustibili fossili.

“C’è un’opportunità per ridurre la domanda di energia a lungo termine e questo è davvero cruciale per proteggere le persone dalla povertà energetica, per la nostra sicurezza energetica, ma anche per i nostri obiettivi climatici”, Lorelei Limousin, attivista presso l’unità europea di Greenpeace.

Mentre i paesi dell’Ue hanno raggiunto gli obiettivi volontari di ridurre il consumo di gas del 15% tra agosto 2022 e marzo di quest’anno, l’Ufficio europeo dell’ambiente ha affermato di aver mancato gli obiettivi di ridurre la domanda di elettricità di almeno il 10% e di ridurre il consumo di picco del 5%.

La Commissione europea prevede che i paesi membri raggiungano un livello di stoccaggio del gas del 90% entro novembre, se il consumo rimarrà inferiore del 15% fino alla fine di ottobre. L’EEB ha affermato che tali misure devono continuare fino a marzo del prossimo anno per garantire le riserve di gas per l’inverno successivo ed evitare la volatilità dei prezzi che danneggerebbe i consumatori.

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