Prelievo forzoso sui conti correnti in arrivo? No, esiste già

Flavia Provenzani

21/07/2023

Si intensificano le voci sull’imminente arrivo di un prelievo forzoso sui conti correnti dei contribuenti, previsto dalla delega fiscale. No, non è vero. O meglio, già esiste.

Prelievo forzoso sui conti correnti in arrivo? No, esiste già

Sta tornando il prelievo forzoso sui conti correnti degli italiani?
In questi giorni si fa sempre più forte la paura che il Parlamento approvi la possibilità che lo Stato prelevi coattivamente i soldi sui conti dei contribuenti. Ma le cose non stanno propriamente così.

A destare i sospetti è l’articolo 16 del disegno di legge Delega al Governo per la riforma fiscale, la cosiddetta “delega fiscale”, il cui testo è attualmente sotto esame in Senato dopo essere stato approvato prima dal Consiglio dei Ministri, dopo dalla Camera dei Deputati.

Tale articolo, intitolato “Procedimenti di riscossione e di rimborso”, prevede di “potenziare l’attività di riscossione coattiva dell’agente della riscossione, anche attraverso la razionalizzazione e l’automazione della procedura di pignoramento dei rapporti finanziari”. Da qui l’allarme lanciato da Matteo Renzi su Instagram, con un video in cui accusa il Governo di aver deciso “di entrare nei vostri conti correnti”.

Ma questo prelievo forzoso già esiste, il disegno di legge prevede meramente una sua automatizzazione.

No, non c’è alcun prelievo forzoso in arrivo

Leggendo con attenzione il testo del disegno di legge, disponibile di seguito, è presto chiarito come non vi sia alcun prelievo forzoso sui conti correnti in arrivo, in pieno stile governo Amato ’92, quando lo Stato non trovò altra soluzione che prelevare il 6% del valore dei depositi dei risparmiatori italiani, in risposta al crollo della lira come conseguenza dell’attacco speculativo alimentato dal noto magnate George Soros.

La legge italiana già prevede la possibilità da parte dell’ente creditore - l’Agenzia delle Entrate, per lo più - di prelevare forzatamente capitali sui conti correnti di chi ha un debito con lo Stato, nell’ambito di una riscossione forzata.
Nel testo della delega fiscale si parla di “razionalizzazione” e “automazione” di tale processo, chiarendo l’intenzione del Governo di automatizzare e facilitare il pignoramento. Tale procedura è nota come pignoramento presso terzi, in cui il creditore può rivolgersi alla banca del debitore per prelevare quanto gli spetta, ed è già prevista dall’ordinamento, come specificato dal viceministro dell’Economia, Maurizio Leo.

Il ddl allo studio del Senato prevede non solo “un efficientamento del procedimento informatico”, ma anche una semplificazione nella verifica del saldo del conto corrente del debitore, rendendo subito noto le casistiche in cui il pignoramento potrà essere eseguito.

Tali novità hanno l’ambizioso obiettivo di sostituire le note cartelle, così da ridurre i tempi necessari allo Stato per incassare la somma a debito in capo al contribuente, anche grazie all’estensione del termine di efficacia degli atti di riscossione, accompagnata dall’automatizzazione della procedura di pignoramento.

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