Poste Italiane sospende le spedizioni negli USA. Colpa dei dazi

Patrizia Del Pidio

27 Agosto 2025 - 09:49

Sospese le spedizioni di merci negli Usa dallo scorso 23 agosto in attesa di attuare le novità in materia di dazi doganali che entreranno in vigore dal 29 agosto. Vediamo i particolari.

Poste Italiane sospende le spedizioni negli USA. Colpa dei dazi

Dallo scorso 23 agosto è scattata la sospensione di Poste Italiane all’accettazione di spedizioni dirette negli Usa. La sospensione arriva in attesa del 29 agosto, data in cui entreranno in vigore i nuovi dazi doganali all’arrivo della merce. Sul sito di Poste Italiane si legge che

“La nuova misura è emersa a seguito di un decreto degli Stati Uniti, approvato lo scorso 30 luglio, che modifica le procedure doganali per le merci spedite verso gli USA che, in precedenza, beneficiavano di una franchigia doganale fino a 800 dollari.”

Le specifiche e le modalità tecniche per la novità in questione, però, sono state pubblicate dalla dogana americana soltanto il 15 agosto, rendendo l’adeguamento degli operatori del settore, molto difficile. Poste Italiane, come tutti gli altri operatori postali europei, ha sospeso, quindi, la ricezione delle merci da inviare negli Stati Uniti dallo scorso 23 agosto (sono accettate solo le spedizioni di corrispondenza senza merce e le merci veicolate con il servizio «Poste Delivery International Express» che prevede l’assistenza doganale).

Stop alle spedizioni negli USA

Lo stop alle spedizioni verso gli Stati Uniti non arriva solo da Poste Italiane. Anche Dhl, che controlla le Poste tedesche, ha annunciato lo stop alle spedizioni da parte di clienti commerciali perché ci sono ancora rilevanti questioni sull’applicazione dei dazi che vanno chiarite. Una delle questioni che desta maggior perplessità è come e da quale autorità saranno emessi i dazi.

Le Poste francesi hanno sospeso le spedizioni di pacchi negli USA dal 25 agosto con l’eccezione di quelli tra privati con valore inferiore a 100 euro. La stessa decisione è stata presa anche da Correos, le Poste spagnole che sospendono temporaneamente le spedizioni verso gli Stati Uniti.

Cosa cambia per i dazi doganali per le spedizioni?

Prima del decreto del 30 luglio era possibile beneficiare di una franchigia sui dazi doganali per merci spedite dal valore inferiore agli 800 dollari. La franchigia è stata eliminata e, quindi, qualsiasi spedizione, anche di valore basso, è soggetta al pagamento. Sono esclusi i regali di valore fino a 100 dollari e i beni personali fino a 200 dollari che portano i viaggiatori.

Per i primi sei mesi sarà applicato un regime transitorio che prevede l’applicazione di un dazio fisso in base alla categoria di prodotto e nello specifico:

  • 80 dollari per merci con aliquota fino al 16%;
  • 160 dollari per merci a cui si applica l’aliquota dal 16% al 25%;
  • 200 dollari per merci con aliquota oltre il 25%.

Superati i sei mesi di regime transitorio, invece, il calcolo dei dazi su ogni singola spedizione avverrà in percentuale sul valore dichiarato della merce, valore che cambierà in base al Paese di origine e al prodotto spedito.

Blocco spedizioni solo temporaneo

Al momento l’applicazione dei nuovi dazi e il fatto che le specifiche siano arrivate solo il 15 agosto ha provocato uno stop temporaneo alle spedizioni verso gli Usa per permettere agli operatori del settore di adeguarsi alle nuove regole. Poste Italiane ha comunicato di essersi attivata per garantire quanto prima la ripresa del servizio.

Le nuove regole rappresentano, al momento, una sfida non certo facile per le Pmi italiane che spediscono ed esportano negli Stati Uniti. Il problema si presenta in special modo per chi effettua spedizioni di valore basso perché l’obbligo di pagare i dazi in anticipo comporta un aumento dei costi rendendo i prodotti italiani meno competitivi rispetto a quelli di altri mercati in cui, magari, i dazi imposti sono più bassi.

Il nodo principale è rappresentato dalle spedizioni di basso valore che fino a ora beneficiavano della franchigia.
Le reazioni delle associazioni dei consumatori non si sono fatte attendere e Assoutenti sottolinea che

“Le recenti decisioni relative alla sospensione delle spedizioni verso gli Stati Uniti rischiano di trasformarsi in un duro colpo ai diritti dei consumatori europei e italiani. È necessario ribadire con forza che il diritto alla spedizione deve essere garantito: milioni di pacchi, dal contenuto spesso modesto, non possono rimanere ostaggio di un quadro di incertezza normativa e doganale”.

Quello che si deve evitare, in ogni caso, è che regole pensate per regolare i flussi commerciali vadano a penalizzare gli scambi quotidiani delle famiglie, degli studenti e dei lavoratori che si trovano oltre oceano con i parenti europei perché in questo caso il rischio è quello di far pagare ai cittadini delle regole pensate per le imprese. Quello che le associazioni di categoria chiedono, infatti, è di trovare una soluzione equilibrata che, fermo restando l’applicazione dei dazi per regolare le esportazioni non vado a incidere sulla libertà di spedizione e con i diritti dei consumatori.

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# Dazi

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