Pignoramenti tramite fatture elettroniche, la Legge di Bilancio apre le porte all’Ader

Patrizia Del Pidio

21 Ottobre 2025 - 13:15

Con la Legge di Bilancio si prevede la possibilità di pignorare le fatture elettroniche emesse. Ecco come si ampliano le informazioni dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.

Pignoramenti tramite fatture elettroniche, la Legge di Bilancio apre le porte all’Ader

La Legge di Bilancio 2026 apre le porte dei dati delle fatture elettroniche per consentire pignoramenti più rapidi. Nella manovra è previsto che l’Agenzia delle Entrate Riscossione possa accedere alle informazioni dei dati relativi ai corrispettivi emessi delle fatture elettroniche per consentire l’avvio del pignoramento presso terzi.

Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso della conferenza stampa del 17 ottobre con cui ha illustrato la manovra, ha parlato di “punizioni” per chi non paga. La guerra all’evasione fiscale è portata avanti dall’esecutivo ormai da anni e con il passare degli anni la riscossione si è arricchita di nuovi strumenti per stanare gli evasori. In questo caso, però, la procedura prevista dalla Legge di Bilancio è più mirata al recupero delle somme.

Si amplia il patrimonio informativo dell’Ader

La manovra, nel pacchetto relativo ai controlli fiscali, prevede, all’articolo 27, che si estenda il patrimonio informativo dell’Agenzia delle Entrate, modificando l’articolo 1, comma 5-bis del decreto legislativo 127 del 2015. L’articolo in questione prevede che i file delle fatture elettroniche sono conservati fino al 31 dicembre dell’ottavo anno successivo a quello della presentazione della dichiarazione di riferimento per essere utilizzati da per essere utilizzati dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Entrate per le attività di controllo ai fini fiscali.

La modifica aggiunge, dopo il punto b-bis, un punto b-ter:

dall’Agenzia delle entrate per mettere a disposizione dell’agente della riscossione i dati relativi alla somma dei corrispettivi delle fatture emesse da debitori iscritti a ruolo e dai loro coobbligati nei confronti di uno stesso soggetto nei sei mesi precedenti a quello in cui i medesimi dati sono messi a disposizione, per le attività di analisi mirate all’avvio di procedure esecutive presso terzi. Le modalità attuative della disposizione di cui alla presente lettera sono definite con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate.

Con la modifica l’Agenzia delle Entrate può mettere a disposizione dell’Agenzia delle Entrate Riscossione i dati che riguardano le somme dei corrispettivi delle fatture emesse da coloro che hanno debiti iscritti a ruolo nei sei mesi precedenti, al fine di consentire pignoramenti presso terzi mirati.

Dati delle fatture emesse

L’Agenzia delle Entrate Riscossione, tramite questa norma, può accedere ai dati che transitano nel Sistema di Interscambio e riguarderà, nello specifico, i pagamenti periodici effettuati nei confronti del titolare di partita IVA con debiti iscritti a ruolo o dei soggetti coobbligati al pagamento.

Grazie a questi dati l’Ader potrà avviare pignoramenti sui crediti ricorrenti vantati dal debitore. Un esempio pratico potrebbe essere quello del canone di affitto riscosso da un debitore: in questo caso il pagamento è intercettato dall’agente di riscossione tramite un tramite un pignoramento presso terzi, direttamente dall’inquilino che effettua il versamento.

Si profila all’orizzonte, quindi, per le imprese e le partite Iva un meccanismo molto simile a quello che oggi interessa pensioni e stipendi: pignoramento dei fondi direttamente alla fonte. Ovviamente, come avviene per pensionati e dipendenti, sarà necessario definire regole a tutela del debitore.

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