Il futuro delle piccole e medie imprese dell’Eurozona è roseo. A confermarlo la Banca Centrale Europea.
Le piccole e medie imprese dell’Eurozona possono finalmente tirare un sospiro di sollievo.
Stando ai dati recentemente riportati dalla BCE, infatti, queste entità societarie stanno iniziando a registrare profitti molto più elevati rispetto al passato.
L’indagine della banca è stata condotta su un campione di oltre 11 mila piccole e medie imprese, dunque aziende con meno di 250 impiegati, ed ha fatto luce su un futuro più roseo del previsto.
Le PMI che tra aprile e settembre 2017 hanno registrato un incremento del fatturato, sono state il 27%, un dato decisamente positivo se confrontato con il 19% del pari periodo 2016.
Dati così positivi non si osservavano dal 2009, anno in cui la Banca Centrale Europea ha iniziato a tracciare l’andamento delle piccole e medie imprese del blocco. Addirittura in Grecia, Portogallo, Irlanda e Spagna - tra i Paesi più in difficoltà negli ultimi anni - molte PMI sembrano oggi ben impostate.
Le piccole e medie imprese sono state duramente colpite dalla crisi del credito degli ultimi anni e solo ora stanno intraprendendo finalmente la via del recupero. È proprio sul fronte del credito, tra l’altro, che la BCE ha evidenziato segnali di miglioramento.
Il report dell’istituto di Mario Draghi non ha fatto altro che aggiungere ottimismo ad un quadro di crescita già parzialmente tracciato ed ha tentato di evidenziare gli effetti delle sue azioni sullo stato di salute imprese.
“Le misure di politica monetaria introdotte nel giugno del 2014 continuano a facilitare l’accesso delle PMI al credito”.
La quota di piccole e medie imprese che hanno richiesto prestiti alle banche è scesa dal 32% al 27%, il tutto soprattutto grazie ad una maggiore disponibilità di fondi che ha migliorato le condizioni del 43% delle aziende analizzate. Il futuro delle PMI appare oggi decisamente meno oscuro.
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