Dopo una carriera stellare nel basket, Shaquille O’Neal ha applicato la sua mentalità vincente al business, investendo per caso in una startup poi acquisita da Amazon per un miliardo di dollari.
Shaquille O’Neal è noto al grande pubblico per la sua spettacolare carriera nell’NBA, ma da anni il suo nome è legato anche al mondo degli investimenti. Dopo il ritiro dal basket professionistico, l’ex campione statunitense ha costruito un patrimonio stimato intorno ai 500 milioni di dollari.
Gli investimenti di O’Neal seguono una linea precisa, fondata su marchi riconoscibili e su una forte diversificazione. L’ex stella NBA ha costruito nel tempo un portafoglio che spazia dalle catene di fast food alle palestre, arrivando a includere colossi come Google e Apple.
Ma tra le operazioni più emblematiche di “Shaq” c’è quella legata a Ring, una startup specializzata in sistemi di sicurezza domestica. L’investimento è nato quasi per caso, da un’esigenza molto concreta: O’Neal era alla ricerca di un videocitofono per una delle sue case ad Atlanta. Dopo che un’azienda gli aveva proposto un impianto dal costo - giudicato eccessivo - di 80.000 dollari, l’imprenditore ha deciso di acquistare una videocamera Ring in un negozio Best Buy per installarla autonomamente nella propria abitazione. Senza saperlo, da quel semplice acquisto sarebbe poi scaturita un’operazione estremamente redditizia.
Il successo dell’investimento sulla startup di videocitofoni Ring
L’esperienza con il prodotto si è rivelata decisiva durante un viaggio in Cina, dove O’Neal ha potuto utilizzare l’app di Ring per comunicare in tempo reale con una persona davanti a casa sua negli Stati Uniti. Il funzionamento comodo, semplice e immediato lo ha convinto del potenziale commerciale del servizio, che in quel momento era ancora poco diffuso presso il grande pubblico.
In seguito, durante una conferenza, la celebrità statunitense è entrata in contatto diretto con i vertici di Ring, proponendogli un accordo basato su un investimento affiancato da attività promozionali.
L’operazione è stata lungimirante: negli anni successivi Ring ha registrato una crescita rapida, culminata con l’acquisizione da parte di Amazon per una cifra vicina al miliardo di dollari. O’Neal non ha mai reso pubblico il ritorno economico dell’investimento, ma l’operazione è rimasta una delle più significative del suo percorso imprenditoriale.
Un portafoglio di investimenti diversificato e attento alla qualità dei marchi
Tra i numerosi investimenti, il franchising è uno dei pilastri dell’attività imprenditoriale di O’Neal. Lo sportivo ha posseduto 9 ristoranti Papa John’s ad Atlanta, oltre a punti vendita Krispy Kreme e Auntie Anne’s, ed è stato anche uno dei principali affiliati in franchising di Five Guys, con 155 locali poi ceduti nel 2016. A queste operazioni si affiancano circa 40 centri 24-Hour Fitness, investimenti nel settore dei lavaggi auto e il business legato al marchio proprietario Big Chicken, che attualmente conta 40 sedi aperte negli Stati Uniti, con ulteriori espansioni presenti in arene sportive, basi militari, navi da crociera e centri commerciali.
Accanto al settore food, trova spazio la tecnologia. O’Neal ha investito in Google già nel 2004, quando la Big Tech era ancora agli esordi. Successivamente, ha ampliato il suo portafoglio con investimenti mirati in Apple, Lyft, Vitaminwater e Authentic Brands Group - la società che gestisce i diritti di nomi iconici come Elvis Presley e Muhammad Ali - oltre a partecipazioni in Pepsi, Reebok e in alcuni nightclub di Las Vegas.
Ma il talento imprenditoriale di O’Neal è arrivato anche in Italia: l’ex cestista è diventato azionista e ambasciatore del Napoli Basket, club di Serie A all’interno della cordata guidata da Matt Rizzetta, con l’obiettivo di rafforzarne il profilo europeo.
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