Petrolio in discesa, tornerà ancora sotto i 30 dollari al barile? Analisi ed effetti con timori di nuovi lockdown

Marco Ticciati

29/06/2020

02/12/2022 - 11:02

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Petrolio in discesa. Tornerà di nuovo sotto i 30 dollari? Analisi e scenari in un periodo di nuove incertezze

Petrolio in discesa, tornerà ancora sotto i 30 dollari al barile? Analisi ed effetti con timori di nuovi lockdown

Siamo vicini alla fine del mese di giugno che segna la chiusura del primo semestre del 2020, contraddistinto dall’arrivo della pandemia COVID-19 nel mondo.

I Governi dei Paesi globali sono stati costretti a prendere delle misure di contenimento al fine di evitare la diffusione dell’epidemia. Tali regole, come è ben noto, hanno causato una contrazione economica a livello internazionale.

Uno dei segnali più rilevanti in questo senso è il livello di prezzo del petrolio.

Prezzo del petrolio e crisi da COVID-19: c’è un legame?

Il prezzo del petrolio è da sempre considerato un indicatore dello stato di salute dell’economia a livello globale.

In linea generale (tralasciando gli accordi dei Paesi OPEC e OPEC+ per eventuali tagli alla produzione) quando il prezzo del petrolio sale, o è elevato, siamo in una fase di espansione economica.

Ci sono più consumi da parte delle famiglie e investimenti delle imprese, spinti da un tasso maggiore di ottimismo nei confronti del futuro.

La prima parte del 2020 è stata contraddistinta dall’ondata della pandemia COVID-19 che dal marzo scorso ha colpito l’economia globale.

I Governi di quasi tutto il mondo hanno dovuto prendere delle misure contenitive come la chiusura di imprese, il cosiddetto lockdown, con effetti rilevanti a livello economico.

La chiusura di imprese, le limitazioni al movimento di persone e merci hanno fatto calare la domanda di petrolio da fine marzo in poi, riducendone il prezzo.

Prezzo del petrolio Brent vs Prezzo del petrolio WTI
A confermare questa tesi è l’andamento delle giacenze settimanali di petrolio della Crude Oil Inventories dell’Energy Information Administration (EIA).

La scorte settimanali di petrolio sono passate da 0,45 milioni di barili del 12 febbraio 2020 a 7,66 milioni del 11 marzo fino ad arrivare a 19,25 milioni di barili il 15 aprile 2020.

L’incremento delle giacenze settimanali di petrolio greggio nel periodo marzo-aprile 2020 è una conseguenza del lockdown e del rallentamento dell’attività economica.

La domanda globale di petrolio è calata in maniera rilevante, perciò i magazzini si sono riempiti di barili di petrolio non venduti.

Le strategie operative con il petrolio: gli ETC

Il petrolio è scambiato tramite contratti derivati futures. Sebbene siano da sempre utilizzati, questi contratti non sono adatti a investitori retail.

Perciò, per superare l’ostacolo, sono stati creati strumenti finanziari dal nome di ETC o Exchange Traded Commodities. Questi sono dei fondi che hanno come scopo di replicare l’andamento del prezzo del petrolio.

In particolare tali contratti vanno ad acquistare i futures scritti sul petrolio con scadenze prefissate.

L’incremento delle giacenze di petrolio come conseguenza di una flessione della domanda a livello globale ha creato l’effetto contango. Il valore dei futures mensili è crescente nel tempo.

Come conseguenza, quando l’ETC è andato a vendere il future con scadenza aprile e ricomprare il future con scadenza maggio si è trovato di fronte a una perdita.

Il future con scadenza aprile aveva un prezzo inferiore del future con scadenza maggio.

C’è stata, quindi, una flessione del prezzo dell ETC sul petrolio. Questa è stata più marcata nel periodo di marzo-aprile a causa di una forte diminuzione del prezzo del petrolio.

E adesso? La nuova fase

Ora, dopo un recupero sia del prezzo del petrolio Brent che del prezzo del petrolio Wti, che ad inizio giugno hanno superato i 40 dollari al barile, il mercato sta entrando in una fase di flessione.

La paura di nuovi contagi e di ulteriori peridi di lockdown a livello globale pesano sull’oro nero.

Dalla seconda metà di giugno il prezzo del petrolio sta registrando delle perdite.
Il Brent viaggia poco sotto i 40 dollari al barile contro i 42,21 dollari al barile del 23 giugno, mentre il Wti è sotto quota 38 dollari al barile contro il 39,8 dollari del 19 giugno.

Come conseguenze, il prezzo dell’ETC si è ridotto, passando da 3,44 dollari del 24 giugno a 3,17 dollari di lunedì 29 giugno. Il prezzo del petrolio sta scendendo, tornerà ancora sotto i 30 dollari al barile?

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