Peso messicano: ecco i motivi che spiegano il recupero della valuta crollata dopo l’elezione di Donald Trump.
Il peso messicano ha messo a segno un ottimo recupero che lo ha portato (quasi) a toccare i livelli osservati prima dell’elezione di Donald Trump.
Dopo la vittoria dell’attuale presidente USA, il peso messicano è crollato di 11 punti percentuali contro il biglietto verde: l’8 novembre scorso un dollaro equivaleva a 18,50 pesos, ma a un certo punto, dopo la vittoria di Trump, il cambio USD/MXN è schizzato su quota 22. Oggi, però, il peso messicano pare aver recuperato ampio terreno dallo scorso novembre, ma quali sono i motivi di questo rimbalzo?
In primo luogo gli investitori non sembrano più credere che le minacce di Trump troveranno effettiva realizzazione e questo sta portando il peso messicano a respirare di nuovo. Si pensi alla volontà del presidente di rimpiazzare l’Obamacare, una volontà frenata dal voto contrario del Congresso che ha messo in discussione l’autorità dello stesso Trump.
A tutto questo si aggiungano poi gli incredibili sforzi della banca centrale del Paese che ha tentato di risollevare la valuta in ogni modo tramite il cosiddetto piano di emergenza del Messico contro Trump. Vediamo allora tutti gli elementi che hanno contribuito al rimbalzo del peso messicano.
(L’andamento del cambio USD/MXN dall’elezione di Trump ad oggi)
Peso messicano recupera: il NAFTA
A spingere in alto il peso messicano sono stati i progetti di Trump, che sono apparsi sempre meno radicali. Alcuni funzionari dell’amministrazione di Trump hanno sancito, in una nota inviata al Congresso, la loro intenzione di non ribaltare completamente il NAFTA, quell’imponente accordo che lega USA, Canada e Messico appunto.
Trump ha più volte definito il NAFTA come un accordo a senso unico a tutto vantaggio del Messico. Il presidente ha così minacciato di imporre tasse sui beni di importazione dal Paese e ha inoltre espresso la sua volontà di ritirarsi dall’accordo. Tutto questo ha spaventato sia gli investitori che il peso messicano.
A quanto pare ora l’amministrazione di Trump è pronta a delle modifiche molto meno evidenti. Essa sta chiedendo il diritto di imporre delle tariffe temporanee su beni provenienti da Messico e Canada che siano in grado di minacciare o di causare danni alle industrie USA. Molto probabilmente il segretario al commercio di Trump, Wilbur Ross, avanzerà presto al Congresso la richiesta formale per la discussione delle modifiche da apportare al NAFTA. I toni meno accesi, le ridotte minacce di abbandonare l’accordo e il contesto più disteso hanno aiutato di gran lunga il recupero del peso messicano.
Peso messicano recupera: la banca centrale
Ad aiutare il recupero del peso messicano ci ha pensato anche la banca centrale del Paese che ha tentato il tutto per tutto per arrestare il declino della valuta contro il dollaro statunitense. La banca centrale messicana ha alzato i tassi di interesse 4 volte dall’elezione di Trump alla Casa Bianca; tassi di interesse più elevati possono aiutare il recupero della valuta in genere. La banca centrale ha inoltre venduto dollari agli investitori internazionali per spingere di nuovo in alto il peso messicano.
Comunque sia è importante notare che se da una parte il peso ha messo a segno un vero e proprio rally dai minimi di novembre, dall’altra esso non si è in definitiva rafforzato; un peso messicano vale ancora soltanto 5 centesimi di dollaro: siamo vicini ai minimi storici.
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