Perché l’oro non brilla e attende l’inflazione Usa

Violetta Silvestri

08/08/2023

08/08/2023 - 12:26

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Il prezzo dell’oro è in calo: il metallo prezioso soffre in vista dei dati Usa sull’inflazione attesi più che mai e sotto pressione a causa di un dollaro in ripresa. Cosa succede e cosa aspettarsi?

Perché l’oro non brilla e attende l’inflazione Usa

Il prezzo dell’oro ha aggiornato il suo minimo infragiornaliero intorno a $1.930,00 negli scambi del giorno 8 agosto e mentre si scrive i futures Usa viaggiano su $1.969.

Le preoccupazioni per i dati sull’inflazione statunitense di giovedì stanno smorzando l’appeal del metallo prezioso, sottoposto a forti pressioni a causa della forza del dollaro Usa tornata a dominare il Forex e prevista ancora se i prezzi core si riveleranno più sostenuti delle stime.

In sostanza, l’aumento del dollaro rispetto alle principali controparti ha reso l’oro più costoso per gli acquirenti stranieri. Il trend, quindi, si sta confermando ribassista per il prezzo del metallo: cosa può accadere?

Il prezzo dell’oro scende in attesa dell’inflazione Usa

Secondo un’analisi generale degli esperti, il prezzo dell’oro rimane senza direzione al di sopra di $1.930,00 mentre gli investitori attendono i dati sull’inflazione degli Stati Uniti che potrebbero influenzare la traiettoria dei tassi di interesse.

Il rapporto sull’indice dei prezzi al consumo negli Stati Uniti sarà pubblicato giovedì, mentre quello sull’indice dei prezzi alla produzione è previsto per il giorno successivo. La scorsa settimana, i dati hanno mostrato che l’economia statunitense ha aggiunto 187.000 posti di lavoro a luglio, meno delle aspettative del mercato per un aumento di 200.000, ma il tasso di disoccupazione è sceso inaspettatamente al 3,5% e la crescita dei salari è rallentata meno del previsto.

Il metallo è quindi sotto pressione da metà luglio, quando i segnali di resilienza economica negli Stati Uniti e le scommesse che la Federal Reserve manterrà la politica monetaria restrittiva per un po’ di tempo hanno pesato sul sentiment.

Il clima potrebbe anche peggiorare per il prezzo dell’oro. Mentre il mercato è consapevole che l’inflazione primaria è in calo, i numeri sull’inflazione core rimangono un importante punto di riflessione per la Federal Reserve. Qualsiasi solidità pronunciata in questi dati potrebbe spingere ulteriormente i prezzi dell’oro verso il basso.

Inoltre, se le cifre dell’indice dei prezzi al consumo superassero le aspettative giovedì, potrebbero alimentare speculazioni su un altro aumento dei tassi di interesse durante l’appuntamento di settembre della Federal Reserve. I tassi di interesse elevati spesso rafforzano i rendimenti obbligazionari, aumentando a loro volta il costo per detenere attività non redditizie come l’oro.

Inoltre, stando all’analisi di James Hyerczyk su Fxempire, i recenti ribassi dei prezzi dell’oro sono dovuti anche alle osservazioni del governatore della Fed Michelle Bowman, che suggerisce la necessità di ulteriori aumenti dei tassi per avvicinare l’inflazione all’aspirazione del 2% della Federal Reserve.

Allo stesso tempo, i dati commerciali rilasciati l’8 agosto hanno mostrato un calo del 14,5% su base annua delle esportazioni cinesi di luglio, con una contrazione delle importazioni del 12,4%. In particolare, questo segna il tonfo più sostanziale delle esportazioni della Cina dal febbraio 2020, un Paese riconosciuto anche come il consumatore più significativo di oro.

Cosa aspettarsi sul prezzo dell’oro?

L’oro dovrebbe essere scambiato a $1965,52 l’oncia entro la fine di questo trimestre, secondo i modelli macro globali di Trading Economics e le aspettative degli analisti. Guardando avanti, la stima è che verrà scambiato a 2037,76 tra 12 mesi.

La traiettoria dell’oro sembra ribassista infatti soprattutto a breve termine. La combinazione di potenziali aumenti dei tassi, i risultati dell’inflazione negli Stati Uniti e il contesto finanziario nelle principali nazioni consumatrici di oro potrebbero esercitare un’ulteriore pressione al ribasso sul metallo prezioso.

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