Perché non conviene avere l’Ucraina nell’Unione europea

Luna Luciano

18/06/2022

18/06/2022 - 10:35

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L’Ucraina come Paese candidato per aderire all’Ue. Una possibilità fortemente sostenuta da Mario Draghi, ma dal punto di vista diplomatico e geopolitico potrebbe non convenire all’Unione europea.

Perché non conviene avere l’Ucraina nell’Unione europea

L’Ucraina nell’Unione europea. È questa una delle decisioni più importanti che l’Ue dovrà prendere nell’immediato futuro: concedere lo status di Paese candidato a Kiev oppure no. Una scelta dirimente che verrà presto discussa nel Consiglio europeo della prossima settimana. La decisione risulta essere alquanto complicata: è sull’Ucraina che si giocano gli equilibri continentali.

L’adesione di Kiev sposterebbe infatti la guerra all’interno dei confini europei. Una scelta complicata, ma quanto mai necessaria, come ha più volte ripetuto energicamente Mario Draghi. Europeista pragmatico, il premier italiano è uno dei massimi promotori per l’apertura dell’Unione europea all’Ucraina. Se l’Ue decidesse di accogliere Kiev, questo passo non solo rimetterebbe in discussione i rapporti con Mosca ma potrebbe costituire una svolta europea per affermarsi come una potenza internazionale.

Eppure, se da una parte della bilancia si trovano le ragioni politiche per le quali l’Ucraina dovrebbe entrare nell’Unione europea, dall’altra non si possono ignorare le ragioni geopolitiche che sconsigliano tale possibilità. Lo scenario che si apre davanti può quindi apparire confuso, senza contare i dubbi sul perché la Russia non si è opposta all’Ucraina nell’Ue. Mosca spera infatti che l’Europa si divida e la candidatura dell’Ucraina potrebbe essere un’altra opportunità di scollamento tra gli stati europei. È opportuno fare chiarezza: ecco quindi quali sono le ragioni per cui l’Ucraina dovrebbe (o non dovrebbe) entrare nell’Unione Europea.

Perché l’Ucraina dovrebbe entrare nell’Ue e i rapporti con Mosca

L’Europa si trova a un bivio: concedere o meno lo status di Paese candidato all’Ucraina. Una scelta che ha sicuramente i suoi pro e contro, ma che deve essere presa in breve tempo. Come ricorda un articolo di Repubblica: “la politica estera è fatta di valori e interessi, di salti di qualità e non solo di procedure formali”.

Chi sostiene un’apertura dell’Europa all’Ucraina è sicuramente il premier Mario Draghi, secondo il quale, la decisione è quanto mai necessaria non solo per Kiev ma per l’Unione Europea, che deve pensarsi come una potenza internazionale e non solo economico-commerciale.

Se il presidente russo Vladimir Putin ha ribadito come Mosca consideri l’Europa solo come una “colonia” degli Stati Uniti, le sue parole riflettono un piano ben preciso. Fin dall’inizio della guerra, tramite il ricatto del gas, la Russia ha sempre cercato di dividere e indebolire la coesione europea, e provocare uno scollamento tra Kiev e l’Unione: prova del fatto che il rapporto ucraino con l’Ue preoccupi in realtà Mosca. Eppure - ed è un dato di fatto - la guerra ha avuto esito opposto, provocando una maggiore unione tra i Paesi occidentali.

Perché non conviene avere l’Ucraina nell’Unione europea?

Se l’adesione dell’Ucraina all’Unione Europea potrebbe rappresentare il salto di qualità per presentare l’Europa come una potenza internazionale, dall’altra osservando la questione da un punto di vista diplomatico avere Kiev in Europa non conviene, per diverse ragioni.

La prima è che le procedure di adesione sono lunghe (si parla di anni). L’Ucraina è ancora lontana dal raggiungere alcuni standard europei come la trasparenza e i diritti democratici. Accelerare la procedura, sorvolando su tali aspetti, andrebbe a discapito dei Paesi dei Balcani, in attesa da molto tempo. La decisione potrebbe avere un impatto negativo in quest’area, con il rischio che questi Paesi si orientino verso la Russia e la Turchia.

A questo problema si aggiunge un altro dato: Kiev sta perdendo una parte del proprio territorio. Il rischio, quindi, è che all’attuale stato dei fatti, l’Ucraina, che entrerebbe nello spazio comunitario, potrebbe subire una forte pressione e minaccia russa entro i propri confini nazionali. Uno scenario che favorirebbe gli sforzi del Cremlino per infiltrarsi nello spazio comunitario europeo.

Inoltre, l’entrata dell’Ucraina in Ue non conviene all’Italia, Infatti secondo gli esperti di geopolitica - come riporta anche Repubblica - il baricentro dell’Ue si sposterebbe a Est, penalizzando l’Europa mediterranea, alla quale si aggiunge anche lo spostamento della Nato verso i Baltici con la possibile adesione di Svezia e Finlandia, lasciando il Mediterraneo scoperto.

Europa al bivio, Ucraina in Ue: quali sono gli scenari futuri?

La prossima settimana il Consiglio Europeo dovrà quindi prendere una decisione fondamentale - che richiede l’unanimità. Se l’Europa farà entrare l’Ucraina nel proprio spazio comunitario, affermerà la propria presenza come potenza sullo scenario internazionale, offrendo protezione e garanzie ai Paesi che scelgono di aderire all’Ue. Dall’altra l’entrata dell’Ucraina mette in gioco i confini e la sicurezza continentale dell’Ue. Ciò che è sicuro è che in un modo o nell’altro la relazione tra Kiev e l’Europa è un dato importante nel conflitto russo-ucraino.

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