Le principali banche d’investimento statunitensi hanno tagliato le loro proiezioni di crescita per la Cina quest’anno. Cosa dicono le loro analisi.
Gli ultimi dati sull’economia della Cina hanno spinto alcune grandi banche statunitensi, come Goldman Sachs e Citibank, a tagliare le loro previsioni di crescita del Dragone. Allo stesso tempo, gli analisti di Nomura ritengono che il gigante asiatico potrebbe affrontare una seconda ondata di “shock economici”.
Quanto c’è di vero in queste analisi e quanto è dettato dalla propaganda insita nella nuova Guerra Fredda che contrappone le due principali potenze del mondo? Difficile rispondere ma andiamo con ordine. Secondo i numeri registrati dall’Ufficio nazionale di statistica (NBS) cinese, la produzione industriale del Paese è aumentata del 4,5% ad agosto su base annua, rallentando però rispetto al tasso del 5,1% di luglio e segnando la crescita più lenta da marzo.
Le vendite al dettaglio, un indicatore chiave dei consumi, sono aumentate del 2,1% ad agosto, decelerando da un aumento del 2,7% a luglio, in mezzo a condizioni meteorologiche estreme e un picco di viaggi estivi. Gli analisti si aspettavano però che la crescita fosse del 2,5%. Per chiudere il cerchio, gli investimenti diretti esteri in Cina hanno raggiunto i 580,19 miliardi di yuan (81,80 miliardi di dollari) nel periodo gennaio-agosto, in calo del 31,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. [...]
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