Incubo sell sulle azioni Nexi, che si confermano oggi le peggiori dell’indice Ftse Mib di Piazza Affari, affondando di oltre il 6%.
Tonfo per le azioni Nexi, che crollano sul Ftse Mib di Piazza Affari di più del 6,5%, confermandosi le peggiori del listino benchmark della borsa di Milano.
I titoli vengono scaricati dopo la pubblicazione di una nota che porta la firma degli analisti di Barclays Grégoire Hermann,
Sven Merkt e Alice Jennings, diffusa nelle ultime ore. Nota dal titolo “ Domestic stronghold at risk ”, ovvero “Fortezza domestica a rischio”, in cui si legge che “la roccaforte italiana Nexi è minacciata da una veloce erosione delle barriere all’ingresso”.
Tradotto: la competizione nel business dei pagamenti digitali, mercato in cui opera il gruppo, è sempre più agguerrita, in Italia.
Nexi, incubo a Piazza Affari, con azioni che affondano. Pesa il downgrade sul target price da Barclays
La prova del nove è nelle discussioni che gli analisti di Barclays della divisione Software & Pagamenti hanno avuto riguardo al settore, da cui è emerso che “ la competizione da parte dei fornitori (di servizi di pagamento) di prossima generazione si stia intensificando ” e che, “ con la transizione verso i pagamenti integrati e la finanza incorporata che va avanti spedita, noi crediamo che il portafoglio di prodotti di Nexi manchi dell’integrazione e dell’agilità dei disruptor”, ovvero di quegli aspetti che contraddistinguono i player più innovativi.
Non solo. “Oltre alla transizione della distribuzione dei pagamenti verso i canali digitali, il modello di distribuzione (di Nexi), guidato dalle banche, è sotto pressione, e rappresenta un rischio strutturale crescente, soprattutto a causa della sua elevata struttura dei costi”.
Gli analisti di Barclays hanno così annunciato la decisione di tagliare il target price sulle azioni Nexi di ben il 9%, dai 4,5 euro precedenti, a quota 4,1, rispetto ai livelli della chiusura della seduta di ieri, martedì 9 settembre, pari a 5,23 euro.
Nexi soffre competizione sempre più agguerrita. Le previsioni su EPS e sui ricavi
Nel commento di Barclays, viene ricordato tra l’altro che “Nexi prevede di detenere una quota di mercato in Italia, che rappresenti il 60% circa del suo fatturato” e che “tuttavia, proprio la veloce erosione delle barriere all’ingresso, rende l’azienda particolarmente esposta all’innovazione e a nostro avviso particolarmente vulnerabile ai concorrenti ”. Questo, “unito alla continua pressione sui prezzi nell’industria”.
Tutti elementi che hanno portato gli esperti a prevedere che la divisione Merchant Solutions smetterà addirittura di “crescere entro la fine del decennio”.
Le previsioni di Barclays sono inoltre di “ ricavi CAGR nel periodo 2024-2029 del 2% circa, rispetto al 5% circa del consensus di Bloomberg”.
Le prospettive degli analisti sono dunque di “ un calo del fatturato entro l’anno 2030 , mentre è probabile che i margini stiano già testando il picco”.
Inoltre “Nexi fa già fronte a sfide in alcuni altri suoi segmenti, e prevediamo che i ricavi totali scenderanno entro l’anno 2030 ”.
Così recita, ancora, la nota:
“Stimiamo un fatturato CAGR dell’1,7% nel periodo compreso tra il 2024 e il 2029 (rispetto al consensus del 4,5%) e prevediamo che il margine EBITDA testerà il massimo al 53,2% nel 2025, per poi contrarsi al 51,2% nel 2030, vista la debolezza della crescita del top line. Il risultato è che stimiamo un EPS e un FCF in calo a partire dal 2029, rispettivamente con un utile per azione (EPS) CAGR su base adjusted del 4% circa nel periodo 2024-2029 e un tasso di crescita negativo pari a -4% nell’anno 2030”.
Tagliate le previsioni sull’EPS, “strategia inefficiente di distribuzione guidata dalle banche”
Barclays ha reso noto così di aver “ tagliato le previsioni sull’EPS del periodo 2026-2027 del 6-12%, a un livello che è peggiore delle stime degli analisti per il 2027 di oltre il 10% ”.
In sostanza “ Nexi è molto sotto pressione, specialmente nel suo mercato domestico, dove genera la maggior parte dei suoi ricavi e del suo flusso di cassa disponibile”.
E, “a nostro avviso, non solo la sua offerta di prodotti sta continuando a rimanere indietro rispetto ai fornitori di nuova generazione, ma a rischio è anche la sua strategia inefficiente di distribuzione guidata dalle banche, in un mondo che sta diventando sempre più digitale”.
Ciò ci porta a ritenere che il “suo business continuerà a soffrire un declino entro la fine del decennio, e su questa base, rimaniamo Underweight ”.
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