Tonfo storico per le azioni Amplifon, che si confermano oggi le peggiori di Piazza Affari. Cosa è successo.
Shock a Piazza Affari, che assiste alla capitolazione epocale delle azioni Amplifon, che affondano nei minimi intraday fino a -27% circa, a 14,65 euro, dopo non essere riuscite a fare inizialmente prezzo sull’indice Ftse Mib dove sono scambiate.
I titoli si confermano i peggiori del listino benchmark della borsa di Milano.
Ad affondare i titoli, è stata la pubblicazione dei conti relativi al secondo trimestre e al primo semestre del 2025, con cui il gruppo leader globale del settore della cura d’udito (o anche hearing care), ha annunciato anche la decisione di tagliare la guidance.
Utili Amplifon, il CEO Vita cita quadro macro e geopolitico particolarmente complesso
Così ha commentato i conti di Amplifon il CEO Enrico Vita, mettendo in evidenza, oltre alle sfide di carattere macroeconomico e geopolitico, anche i punti di forza dell’azienda. Punti di forza che Piazza Affari sta tuttavia decisamente snobbando:
“Nel primo semestre abbiamo proseguito il trend di crescita dei ricavi, in un contesto di chiaro indebolimento della consumer confidence determinato da un quadro macroeconomico e geopolitico particolarmente complesso, che dovrebbe aver raggiunto il picco nel secondo trimestre. L’impatto è stato più marcato in alcuni nostri mercati chiave come il Sud Europa, il Nord America e la Cina. In controtendenza, la Francia ha registrato un’ottima performance, in linea con le attese, insieme alla Germania.”
Vita ha continuato affermando che, al fine di “migliorare strutturalmente la nostra redditività, rafforzare la competitività di lungo periodo e affrontare con determinazione le sfide attuali, abbiamo lanciato il piano Fit4Growth, con l’obiettivo di incrementare il margine EBITDA adjusted di 150-200 punti base a regime entro il 2027”.
Il CEO ha concluso facendo notare che “grazie alla solidità del nostro modello di business,
alla qualità delle nostre persone e alle azioni già in campo, in un contesto di progressiva normalizzazione del mercato, puntiamo a consolidare e rafforzare ulteriormente il nostro percorso di crescita sostenibile nel medio-lungo termine ”.
Detto questo, i numeri annunciati da Amplifon e la nuova guidance hanno gelato il sentiment degli investitori verso le azioni del gruppo.
Utili, ricavi ed EBITDA di Amplifon relativi al primo semestre 2025
Amplifon ha comunicato di avere terminato il primo semestre del 2025 incassando ricavi consolidati pari a 1.180,5 milioni di euro, in crescita dell’1,6% a cambi costanti rispetto al primo semestre del 2024, “nonostante la debolezza e la crescente volatilità del contesto di mercato con il deterioramento dello scenario macroeconomico e geopolitico nel secondo trimestre, la forte base comparativa e oltre 1,5 giorni lavorativi in meno”. I ricavi sono saliti dello 0,3% a cambi correnti per il forte impatto dei cambi.
L’EBITDA adjusted è ammontato a 287,6 milioni di euro, rispetto a 297,1 milioni di euro nel primo semestre del 2024, con una incidenza sui ricavi pari al 24,4%, rispetto al 25,2% nel primo semestre del 2024, “per effetto della minore leva operativa, del mix geografico dell’area EMEA e della diluizione derivante dall’accelerazione della crescita del network diretto di Miracle-Ear negli Stati Uniti ”.
Sempre nel primo semestre del 2025, l’utile netto adjusted di Amplifon si è attestato a 90,5 milioni di euro, in calo rispetto a 107,8 milioni di euro nel primo semestre del 2024 “per i maggiori ammortamenti conseguenti ai forti investimenti nel business e per l’incremento degli oneri finanziari”.
Il Free cash flow è stato pari a 37,5 milioni di euro, dopo Capex per 64,4 milioni di euro, rispetto a 46,8 milioni di euro nel primo semestre del 2024.
L’indebitamento finanziario netto del gruppo è ammontato a 1.109 milioni di euro, in crescita rispetto a 961,8 milioni di euro al 31 dicembre 2024, dopo investimenti per Capex, M&A, riacquisto di azioni proprie e dividendi per un totale di circa 240 milioni di euro, con leva finanziaria al 30 giugno 2025 a 1,93x (da 1,63x).
I numeri su ricavi e utili del secondo trimestre 2025
Per quanto riguarda il secondo trimestre del 2025, Amplifon ha annunciato le seguenti principali voci di bilancio:
- Ricavi consolidati pari a 592,7 milioni di euro, in crescita dello 0,6% a cambi costanti rispetto al secondo trimestre del 2024, “influenzati dal progressivo deterioramento del contesto macroeconomico e geopolitico, dalla forte base comparativa e da un giorno lavorativo in meno. A tali dinamiche, sul mercato europeo, si aggiungono il quinto anniversario delle misure di
lockdown adottate per contrastare la diffusione del Covid- 19 (soprattutto in Italia e Spagna), con riferimento al portafoglio clienti in fase di riacquisto, e l’eccezionale ondata di calore a giugno ”. Ricavi in diminuzione dell’1,9% a cambi correnti per il forte impatto del cambio. - EBITDA adjusted pari a 147,3 milioni di euro, con un’incidenza sui ricavi pari al 24,9%, rispetto a 161,3 milioni di euro registrati nel secondo trimestre del 2024 “per effetto della minore leva operativa, del mix geografico dell’area EMEA, della diluizione derivante dall’accelerazione della crescita del network diretto di Miracle-Ear negli Stati Uniti, nonché della performance in Cina”.
- Utile netto adjusted pari a 48,8 milioni di euro, in ribasso rispetto ai 63,8 milioni di euro nel secondo trimestre del 2024 “per i maggiori ammortamenti conseguenti ai forti investimenti nel business e per l’incremento degli oneri finanziari”.
Occhio intanto, nel pieno della stagione delle trimestrali di Piazza Affari, ad altre azioni che stanno catalizzando l’attenzione degli analisti.
Amplifon taglia la guidance per il 2025
Focus sulla guidance, con Amplifon che ha reso noto che, “per il resto del 2025, la Società si attende una graduale normalizzazione del mercato globale”.
Nello specifico le previsioni sono di un “mercato statunitense che dovrebbe proseguire il graduale recupero anche grazie a una più favorevole base comparativa” e di “ un mercato europeo supportato dalla forte crescita del mercato francese e dal positivo andamento della Germania , oltre che da una progressiva ripresa nel resto dell’area, in particolare dell’Italia e della Spagna, dove è atteso un miglioramento rispetto al secondo trimestre del 2025 del portafoglio clienti in fase di riacquisto (c.d. returning customers) in seguito alla parziale ripresa dall’emergenza Covid-19 nel secondo semestre del 2020 ”.
Di conseguenza Amplifon ha reso noto che, in considerazione della performance del secondo trimestre e delle previsioni sull’andamento del mercato, assumendo che non vi siano ulteriori rallentamenti nelle attività economiche globali dovuti, fra l’altro, alle note tematiche relative alla situazione macroeconomica e geopolitica, per il 2025, con riferimento a quanto precedentemente comunicato, prevede:
- Ricavi consolidati in crescita di circa il 3% a cambi costanti (precedentemente mid to high single-digit).
- Un margine EBITDA su base adjusted di circa il 23% (precedentemente di almeno il 24%).
La guidance è stata praticamente rivista al ribasso, sebbene Amplifon abbia tenuto a precisare che, nel medio termine, “ la Società rimane estremamente positiva circa le proprie prospettive per uno sviluppo profittevole e sostenibile , grazie ai fondamentali del mercato hearing care e alla forte posizione di leadership, nonché alla piena implementazione del piano Fit4Growth per il miglioramento della redditività e rafforzamento della competitività del Gruppo”.
Utili e guidance Amplifon, il commento degli analisti di Barclays
Occhio al trend delle azioni Amplifon dell’ultimo periodo, così come anche alla reazione degli analisti alla pubblicazione dei conti da parte del gruppo.
La divisione di ricerca di Barclays ha fatto notare che il gruppo ha comunicato numeri, relativi al secondo trimestre del 2025, che si sono confermati deludenti rispetto alle previsioni formulate dal consensus degli analisti, per la precisione inferiori del 5% rispetto alle stime sui ricavi, dell’11% rispetto alle attese per il trend dell’EBITDA su base adjusted e del 20% rispetto all’outlook sull’utile netto su base adjusted.
Gli analisti del colosso britannico hanno messo in evidenza quanto la performance operativa del gruppo si sia indebolita in generale nelle varie aree geografiche, puntando i riflettori soprattutto sulla “più grande delusione”, che è stata rappresentata dal trend di crescita nella regione EMEA. Una crescita negativa, pari a -2,5%, rispetto al +,3% previsto dal consensus.
In evidenza anche il taglio della guidance che, ha fatto notare Barclays, mette in conto ora un margine sull’EBITDA adjusted del 2% circa, rispetto ad almeno il 24% precedentemente stimato, e a un valore inferiore del 7% rispetto a quanto previsto dal consensus.
Gli espeeti hanno così definito la pubblicazione dei risultati di bilancio, praticamente, “una delusione”.
Detto questo, la view di Barclays non è cambiata: gli analisti rimangono overweight, a fronte di un target price pari a 28,50 euro, rispetto ai 20,03 euro a cui le azioni hanno chiuso la sessione di ieri, 29 luglio 2025.
Per quanto riguarda la performance delle azioni Amplifon, negli ultimi cinque giorni di contrattazioni del Ftse Mib, il titolo ha perso più del 24%, scivolando di oltre il 25% nell’ultimo mese. Negli ultimi tre mesi, la flessione è stata superiore a -10%, mentre YTD il trend è di un calo pari a -39% circa. Su base annua, il titolo ha ceduto più del 48,5%.
© RIPRODUZIONE RISERVATA