Perché il prezzo del petrolio crolla con la crisi bancaria Usa

Violetta Silvestri

13 Marzo 2023 - 13:01

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Il prezzo del petrolio crolla: cosa c’entra il caos delle banche Usa fallite e quali previsioni sul mercato del greggio?

Perché il prezzo del petrolio crolla con la crisi bancaria Usa

Tonfo del prezzo del petrolio sulla scia dello sconvolgimento dei mercati innescato dalla vicenda della Silicon Valley Bank.

Le quotazioni Brent e WTI perdono il 2% alle ore 13.00 circa: perché il greggio è stato influenzato dal crollo della banca statunitense?

Il nodo da sciogliere nei mercati è se ci sarà o no una crisi finanziaria diffusa e profonda, aggravata anche da tassi elevati con le politiche delle banche centrali, oppure se il caso dell’istituto di credito Usa resterà isolato.

Dinanzi a questa incertezza, il petrolio è stato travolto dai timori di una scossa ulteriore all’economia della potenza americana, con effetto anche sul consumo di oro nero, nonostante la ripresa della domanda cinese abbia fornito supporto.

Petrolio travolto dal rischio crisi finanziaria mondiale

Il petrolio registra un brusco calo, dopo che le conseguenze del crollo della Silicon Valley Bank, le peggiori dalla crisi finanziaria del 2008, si sono propagate sui mercati.

Le autorità statunitensi si sono affrettate a rafforzare la fiducia nel sistema bancario e prevenire il contagio, mentre Goldman Sachs Group ha annullato la sua stima di un aumento dei tassi di interesse della Federal Reserve la prossima settimana a causa delle turbolenze. Il dollaro è sceso, fornendo un vento favorevole per le materie prime.

In questo tumulto improvviso, si sta aggiungendo volatilità al prezzo del petrolio, che è stato già colpito quest’anno dai timori per l’inasprimento della politica monetaria americana, pur supportato dall’ottimismo sulla ripresa economica della Cina.

Molti osservatori sono ancora ottimisti sulle prospettive a lungo termine, con Saudi Aramco che prevede che il consumo raggiungerà probabilmente un record di 102 milioni di barili al giorno entro la fine del 2023.

Intanto, però, come sottolineato da Ole Hansen, responsabile della strategia delle materie prime presso Saxo Bank, il rischio di una recessione negli Stati Uniti si è rafforzato sulla scia di questi sviluppi finanziari e il prezzo del petrolio è visto scendere nel breve periodo poiché prezza questa possibilità.

Non solo, il sentimento del mercato petrolifero era già fragile poiché le preoccupazioni per un ulteriore inasprimento monetario da parte della Fed sono state esacerbate dalle elevate scorte di greggio negli Stati Uniti, hanno affermato gli analisti di ANZ Bank in una nota.

“È come se la battaglia tra l’aumento dei dati sull’attività in Asia incontrasse il malessere macro in Occidente”, ha affermato Stephen Innes, managing partner di SPI Asset Management, commentando i driver del sentimento in competizione nel mercato del greggio.

Il petrolio, in effetti, lotta tra la spinta in alto dei prezzi provocata dalla Cina in riapertura (grazie al suo ampio consumo di greggio) che fa alzare la domanda su un’offerta considerata ancora insufficiente e la pressione verso il basso a causa di un generale pessimismo. Tassi più alti che possono favorire la recessione o una crisi finanziaria diffusa si possono trasformare in un rallentamento, anche nella domanda di greggio.

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