Perché il gelato questa estate costerà di più

Giorgia Bonamoneta

15 Maggio 2022 - 19:26

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La guerra pesa anche sul gelato. Il costo delle materie prime e la crisi energetica faranno aumentare il costo del dolce estivo del 25%. La classifica delle città dove costa di più.

Perché il gelato questa estate costerà di più

Chi ha già mangiato il primo gelato della stagione se ne sarà già accorto, per gli altri potrebbe essere un’amara scoperta: il gelato costerà di più. Gli effetti della guerra in Ucraina si fanno sentire anche sulla tavola e, con l’arrivo della stagione estiva, anche sul prezzo di uno dei dolci più amati dagli italiani. Il gelato non poteva rimanere prezzato come gli scorsi anni, le motivazioni per gli aumenti sono piuttosto note: aumento costo delle materie prime (latte, uova, acqua) e aumento del costo dell’energia, senza dimenticare l’aumento del costo dell’acqua e del packaging come coppette, cucchiaini, coni e tutto il resto.

Secondo alcuni produttori il costo del gelato, per non andare del tutto in perdita, dovrebbe aggirarsi intorno ai 3-4 euro, ma è un aumento insostenibile e fin troppo repentino per il consumatore. Insomma, per non andare incontro a critiche e lamentele, l’aumento del costo medio in Italia si aggirerà intorno ai 50 centesimi massimo.

Per rientrare delle spese aumentata si spera nella buona riuscita della stagione, con molto movimento e un maggior consumo di gelato. In ogni caso è evidente che la crisi di un’azienda si ripercuote sulle altre, creare un effetto a catena difficile da controllare.

Il gelato costerà di più: cosa succede

L’avviso arriva direttamente dalla Coldiretti in base agli ultimi dati Istat, ma era evidente anche solo facendo una passeggiata per la città in cerca di un gelato: cono e coppetta piccola costano di più. Inevitabile l’aumento del costo del gelato come conseguenza della guerra in Ucraina. La crisi, che si ripercuote - ormai lo sappiamo - sul costo dell’energia e del cibo, si concretizza con un aumento medio del +25%. Secondo quando riportato dall’Istat infatti l’aumento dell’energia e delle materie prime farà aumentare il costo finale del prodotto di almeno 50 centesimi.

Basta pensare che lo zucchero è aumentato del +6%, il latte del +7% e le uova del +9%, ma il maggiore impatto sul costo del gelato è dato dall’acqua, utilizzata per raffreddare i motori delle macchine. Sul prezzo pesano infine il costo di produzione e di packaging, come i sottoconi passati da 2 a 6 centesimi, le coppette, i cucchiaini di plastica o altri materiali e i tovaglioli. Su un costo finale di 2,50 euro è evidente che tutte le piccole spese extra pesano ancora di più, ma soprattutto gli aumento sono ancora più evidenti.

Quanto costa il gelato: la classifica italiana

Il prezzo del gelato varia molto da città a città, ma anche all’interno della stessa. Dopotutto non c’è un prezzo fisso e ogni gestore può mettere il prezzo più competitivo che crede. D’altra parte il prezzo del gelato è “fisso”, ovvero non subisce molte variazioni all’intero della stagione, quanto invece succede in altre tipologie di esercizi commerciali che vendono cibo.

Dove il prezzo del gelato subirà un maggior incremento, anche piuttosto visibile, sarà nelle città dove già prima della crisi il prezzo era piuttosto caro. Ecco la classifica italiana del costo del cibo:

  • Milano, prezzo medio 2,6 euro (picchi di 3,5 euro)
  • Sorrento, prezzo medio 2,3 euro (picchi di 2,6 euro)
  • Bologna, prezzo medio 2,2 euro (picchi di 2,8 euro)
  • Roma, prezzo medio 2,10 euro (picchi di 2,5 euro)
  • Rimini, prezzo medio 2 euro (picchi di 2,3 euro)
  • Napoli, prezzo medio 1,9 euro (picchi di 2,2 euro)

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