Per avere una maggiore convenienza economica è consigliabile ristrutturare casa entro la fine del 2025. Vediamo perché e come cambiano le detrazioni il prossimo anno.
Perché conviene ristrutturare casa prima della fine del 2025? La Legge di Bilancio 2025 ha prorogato i bonus fiscali con la medesima aliquota dello scorso anno fino al 31 dicembre 2025, ma limitatamente all’abitazione principale. Dal 1° gennaio 2026, invece, l’aliquota di detrazione scende sia per l’abitazione principale che per le seconde case.
Rispetto al 2024 già ristrutturare quest’anno è meno conveniente poiché la Manovra 2025 ha apportato modifiche, che agiscono da quest’anno, al sistema di calcolo delle detrazioni spettanti. La modifica, che sottolineiamo essere molto importante, limita il tetto delle spese detraibili a ciascun contribuente in base al reddito.
La conseguenza di questa novità e che i contribuenti dal 2025 potrebbero trovarsi nella condizione di non poter fruire di tutte le detrazioni spettanti. In ogni caso per non perdere ulteriormente benefici dai lavori edilizi, chi deve effettuare lavori di casa è meglio che provveda entro lo fine del 2025.
Come cambiano le detrazioni nel 2025
Nel 2024 ogni contribuente con reddito fino a 120.000 euro (perché da questo limite e fino a 240.000 euro sono previste diminuzioni) aveva diritto a fruire delle detrazioni senza limiti se non quelli imposti dalla propria capienza fiscale. Di fatto, quindi, se un contribuente doveva versare 20.000 euro di Irpef poteva avere diritto anche a 20.000 euro di detrazioni su spese detraibili effettuate.
Dal 2025 alle spese detraibili di cui si può fruire è messo un tetto massimo basato sui seguenti tetti di reddito:
- fino a 75.000 euro, detrazioni immutate rispetto al 2024;
- per redditi superiori a 75.000 l’importo base delle detrazioni è di 14.000 euro;
- per redditi superiori a 100.000 l’importo base delle detrazioni è di 8.000 euro.
Per calcolare la spettanza delle detrazioni 2025 l’importo base spettante (per redditi a partire da 75.000 euro) deve essere moltiplicato per il coefficiente che dipende dal numero dei figli che nello specifico è:
- 0,50, se nel nucleo familiare non sono presenti figli a carico;
- 0,70, se nel nucleo familiare è presente un figlio a carico;
- 0,85, se nel nucleo familiare sono presenti due figli fiscalmente a carico;
- 1, se nel nucleo familiare sono presenti più di due figli fiscalmente a carico o almeno un figlio con disabilità accertata ai sensi dell’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992 n. 104, fiscalmente a carico.
Rispetto al 2025, quindi, per molti contribuenti si assiste a una diminuzione delle detrazioni spettanti sulle spese effettuate.
Il tetto in questione comprende tutte le spese detraibili escluse quelle per gli interessi passivi del mutuo e quelle sanitarie. Vi rientrano, invece, le spese spettanti per i bonus edilizi che, essendo spalmate su più anni vanno prese in considerazione solo per la quota annuale.
Perché conviene ristrutturare casa entro la fine del 2025?
Come abbiamo accennato la Legge di Bilancio di quest’anno ha prorogato la detrazione al 50% limitatamente alle abitazioni principali per tutto il 2025. Per le seconde case la detrazione è scesa al 36%.
Quello che bisogna tenere presente, però, è che queste aliquote resteranno in vigore fino al 31 dicembre 2025 e sono destinate a scendere dal 1° gennaio 2026 al:
- 36% per le abitazioni principali;
- 30% per le seconde case.
Per chi ha in programma una ristrutturazione, l’installazione di condizionatori, caldaie o tende da sole, quindi c’è una convenienza indubbia a effettuare i lavori entro la fine dell’anno poiché rimandarli al prossimo anno significherebbe perdere:
- il 14% di detrazioni sull’abitazione principale;
- il 6% di detrazione sulle seconde case.
Per massimizzare il beneficio fiscale, quindi, è necessario agire prima che le aliquote tornino a scendere perché, solitamente, questa tipologia di intervento ha un costo abbastanza importante e le soglie di detrazioni che verrebbero a mancare potrebbero essere anche abbastanza alte (anche in considerazione dei tagli che la Manovra ha portato sui benefici fiscali a partire dal 1° gennaio scorso).
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