Per quanti anni conviene chiedere il mutuo?

Claudia Cervi

21 Maggio 2025 - 05:21

Conviene un mutuo a 10, 20 o 30 anni? Ecco la durata più conveniente in base a rata e interessi totali.

Per quanti anni conviene chiedere il mutuo?

Per quanti anni conviene chiedere il mutuo? La durata del finanziamento può influenzare l’equilibrio economico di una famiglia per molti anni. Scegliere di pagare un mutuo per 10, 20 o 30 anni vuol dire fare una scelta che influenzerà concretamente la vita di tutti i giorni, i piani per il futuro e la capacità di affrontare eventuali imprevisti.

Immaginiamo due situazioni comuni. Un giovane alle prese con l’acquisto del primo bilocale e una famiglia che ha appena trovato la casa dei sogni. Entrambi si pongono le stesse domande: quanto voglio impegnarmi ogni mese? Meglio pagare meno interessi o avere una rata più leggera?

Non esiste una risposta giusta per tutti, ma guardare i numeri può aiutare a orientarsi. In questo articolo abbiamo analizzato due casi concreti: un mutuo da 120.000 euro (pari al 60% del valore di una casa da 200.000 euro) e uno da 250.000 euro (sempre il 60%, ma su un immobile da 418.000 euro). In entrambi i casi abbiamo considerato un tasso è fisso e un piano di ammortamento alla francese. E tre opzioni di durata: 10, 20 o 30 anni.

Mutuo a 10 anni. Pochi interessi, rata elevata

Per chi sceglie oggi un mutuo a 10 anni con un loan to value (LTV) del 60%, i tassi di mercato aggiornati al 19 maggio 2025 sono i seguenti:

Importo finanziato120.000 euro250.000 euro
Taeg 2,61% 2,57%
Rata Mensile circa 1.137 euro 2.378 euro
Interessi totali 15.495 euro 31.372 euro

l vantaggio principale di un mutuo così breve è evidente: si pagano interessi più bassi. O meglio: il Taeg applicato dalla banca è più elevato rispetto a mutui più lunghi, ma la somma totale degli interessi pagati per tutta la durata del finanziamento è inferiore. Il problema, però, è tutto nella rata. Su un mutuo da 120.000 euro si superano facilmente i 1.100 euro al mese, mentre su 250.000 euro si arriva a sfiorare i 2.400. Cifre che possono mettere sotto pressione il bilancio di molte famiglie, lasciando poco spazio per imprevisti o spese extra.

Inoltre le banche, prima di concedere il mutuo, verificano che la rata non superi il 30-35% del reddito netto mensile. Quindi, se la rata è troppo alta, possono negare l’accesso al finanziamento.

Mutuo a 20 anni. Il miglior compromesso

Con un piano di rimborso su 20 anni, la rata mensile si abbassa e il peso sul reddito si fa più sostenibile, anche se gli interessi da pagare raddoppiano rispetto al piano da 10 anni. Ecco i dati aggiornati al 19 maggio 2025:

Importo finanziato120.000 euro250.000 euro
Taeg 2,40% 2,35%
Rata Mensile circa 632 euro 1.315 euro
Interessi totali 31.600 euro 65.600 euro

In questo caso, la rata si riduce quasi della metà rispetto al piano decennale, rendendo il mutuo molto più gestibile nel quotidiano. Certo, gli interessi totali aumentano, ma restano su livelli ancora accettabili. Anche per importi più alti, la rata mensile rimane compatibile con il reddito di molte famiglie.

Questo tipo di mutuo è spesso visto come il giusto compromesso: non troppo breve da diventare insostenibile, né troppo lungo da diventare costoso. E in ogni caso, esiste sempre l’opzione della surroga per alleggerire la rata al bisogno.

Mutuo a 30 anni. Rata più bassa, ma costo totale elevato

Con una durata di 30 anni, la rata mensile si abbassa ulteriormente ma gli interessi da pagare per l’intero finanziamento salgono in modo significativo. Ecco i dati aggiornati al 19 maggio 2025:

Importo finanziato120.000 euro250.000 euro
Taeg 2,39% 2,34%
Rata Mensile circa 466 euro 970 euro
Interessi totali 48.000 euro 100.000 euro

Con il mutuo a 30 anni si ottiene la rata più bassa possibile, ma il rovescio della medaglia è un costo finale decisamente più alto. Su un prestito da 250.000 euro, ad esempio, si arriva a pagare quasi 100.000 euro solo di interessi: una somma che, in alcune zone d’Italia, equivale al valore di un piccolo appartamento. Anche chi richiede cifre più basse si ritrova, alla fine dei trent’anni, ad aver restituito alla banca molto più di quanto ha ricevuto.

È una soluzione che può avere senso solo quando non si riesce davvero a sostenere rate più alte. Ma va valutata con attenzione, perché il risparmio mensile iniziale rischia di trasformarsi in un costo pesante nel lungo periodo.

Perché il mutuo a 20 anni è la scelta migliore

Guardando i dati, il mutuo a 20 anni è spesso la formula più equilibrata. Le rate mensili sono accessibili per molte famiglie e, allo stesso tempo, non si finisce per pagare interessi esagerati come nel caso dei mutui trentennali.

Rispetto al piano da 10 anni, l’impegno mensile si riduce di oltre il 40% e l’aumento degli interessi rimane su livelli accettabili. Inoltre, se nel tempo la situazione economica migliora, c’è sempre la possibilità di estinguere anticipatamente il mutuo e risparmiare ulteriormente.

Allungare a 30 anni solo per “giocare in difesa” rischia di costare caro sul lungo periodo. Ogni situazione è diversa, certo, ma per chi cerca una soluzione sostenibile e intelligente, oggi come oggi, 20 anni rappresentano un buon compromesso tra sicurezza, flessibilità e convenienza.

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