Pensioni, vi spiego perché a dicembre si pagano meno tasse (e l’importo aumenta)

Simone Micocci

9 Novembre 2023 - 09:51

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Pensioni, a dicembre stop delle addizionali regionali e comunali: ecco di quanto aumenta l’importo.

Pensioni, vi spiego perché a dicembre si pagano meno tasse (e l’importo aumenta)

C’è una ragione per cui la pensione di dicembre è leggermente più alta di quella pagata nei mesi precedenti. Con il rateo di dicembre, infatti, si pagano meno tasse rispetto a quelle generalmente applicate.

Oltre all’aggiunta di tredicesima, relativo bonus ed eccezionalmente per quest’anno il conguaglio della rivalutazione, dal cedolino di dicembre non vengono trattenute le addizionali Irpef regionali e comunali. A parità di lordo, quindi, il netto del rateo pensionistico risulterà più pesante.

Pensioni, cosa sono le addizionali e come vengono trattenute

L’Inps, in qualità di sostituto d’imposta, trattiene dalla pensione le somme dovute all’erario: dalle aliquote Irpef alle cosiddette addizionali regionali e comunali, i cui importi sono calcolati sulla base delle aliquote annualmente stabilite dagli enti locali di riferimento.

Mentre per quanto riguarda l’Irpef la trattenuta avviene mensilmente, salvo poi effettuare un conguaglio alla fine dell’anno, per le addizionali - calcolate sull’imponibile erogato dall’Inps e senza tener conto di altri eventuali redditi - viene utilizzato un metodo più complesso. Queste, infatti, vengono trattenute tanto in acconto quanto a saldo, in quanto:

  • l’addizionale regionale a saldo è trattenuta sulla pensione l’anno successivo a quello a cui fa riferimento. Nel 2023, quindi, viene trattenuta quella relativa al 2022: il pagamento viene suddiviso in 11 rate, da gennaio a novembre;
  • l’addizionale comunale, invece, viene trattenuta con due differenti modalità. Così come quella regionale vi è la trattenuta a saldo per il periodo d’imposta precedente, sempre in 11 rate da gennaio a novembre. Vi è poi il pagamento cosiddetto in acconto (nella misura del 30% dell’addizionale ottenuta applicando l’aliquota fissata dal comune di residenza al reddito imponibile dell’anno precedente) che invece avviene in 9 rate da marzo a novembre.

Come potete vedere c’è quindi un elemento che accomuna tanto le addizionali regionali quanto quelle comunali: entrambe cessano di essere trattenute nel mese di dicembre, con il cedolino che quindi risulterà avere un netto maggiore. Da gennaio poi si comincerà con le trattenute per l’anno 2023, mentre da marzo si aggiunge anche quella in acconto per il 2024.

Di quanto aumenta la pensione

Per capire di quanto aumenta la pensione tra novembre e dicembre bisogna fare riferimento alle addizionali regionali e comunali applicate nella zona di residenza, come tra l’altro indicate negli ultimi cedolini di pensione.

Ad esempio, nel Lazio l’aliquota addizionale è pari all’1,73% fino a 15.000 euro, con l’aggiunta di un 1,6% - arrivando così al 3,33% - sopra questa soglia. Su una pensione lorda annua di 30.000 euro si applica quindi un’addizionale regionale complessiva pari a 754,5 euro, circa 68 euro al mese per 11 mensilità.

In Lombardia, invece, le aliquote per le addizionali sono le seguenti:

  • fino a 15.000 euro: 1,23%
  • tra i 15.000 e i 28.000 euro: 1,58%;
  • oltre 28.000 e fino a 50.000 euro: 1,72%;
  • oltre 50.000 euro: 1,73%.

Quindi, su una pensione annua lorda di 30.000 euro si paga un’addizionale di 424,30 euro, circa 38 euro per 11 mensilità.

Più alte invece le aliquote in Campania, dove si parte dall’1,73% per i primi 15.000 euro di reddito, per poi salire al 2,96% nella fascia compresa tra 15.000 e 28.000 e al 3,20% per quella successiva tra 28.000 e 50.000 euro. Sopra questa soglia si applica invece un’aliquota del 3,33%.Ciò significa che su una pensione di 30.000 euro si applica un’addizionale regionale pari a 708,30, circa 64 euro al mese per 11 mensilità.

Ricapitolando, per farvi un’idea su quanto aumenta la pensione grazie allo stop dell’addizionale regionale vi basta prendere l’importo complessivamente erogato nel 2022, applicarvi l’aliquota applicata nella regione di riferimento e suddividere il risultato per 11 mensilità. O in alternativa vi basta guardare al cedolino di novembre dove l’importo trattenuto è espressamente indicato.

Lo stesso conviene fare per l’addizionale comunale, più complicata da calcolare visto che in tal caso la trattenuta viene effettuata in acconto e in saldo. Addizionale che è bene sottolineare è comunque più bassa di quella regionale. Ad esempio il Comune di Roma ne applica una dello 0,9%: su una pensione di 30.000 euro lordi si tratta quindi di circa 270 euro l’anno.

Ciò significa che da marzo a novembre ne viene trattenuto un importo complessivo di 90 euro (il 30% in acconto), 10 euro al mese per 11 mensilità, come acconto per il 2023. Per il 2022, invece, vengono trattenuti i 180 euro restanti, circa 16 euro per 11 mensilità. Il che significa che a dicembre ci sarà un ulteriore risparmio di circa 26 euro vista la mancata applicazione delle addizionali.

Considerando anche l’effetto dell’addizionale regionale, un pensionato residente a Roma con pensione annua di 30.000 euro gode di un aumento di circa 94 euro a dicembre.

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