Ai pensionati non spetta il bonus Natale appena introdotto dal governo Meloni. Ma anche per le pensioni c’è un emolumento aggiuntivo in arrivo a dicembre.
Anche le pensioni hanno il loro “bonus Natale”, da non confondere con quello che il governo ha approvato in questi giorni destinato ai soli lavoratori dipendenti, con reddito fino a 28.000 euro e coniuge e almeno un figlio a carico.
Il bonus Natale pagato sulle pensioni non è una novità, in quanto è stato introdotto persino dalla legge finanziaria del 2001 (articolo 70, legge n. 388 del 23 dicembre 2000). Conosciuto anche come bonus tredicesima, dal momento che viene erogato con lo stesso cedolino, il nome corretto è importo aggiuntivo delle pensioni al minimo, in quanto spetta a coloro che percepiscono uno o più trattamenti previdenziali con importo complessivo non superiore al trattamento minimo, oltre a soddisfare altre condizioni reddituali che approfondiremo di seguito.
Solitamente non è necessario farne domanda visto che il bonus Natale della pensione viene erogato in automatico. Tuttavia ci sono pensionati che per avere i soldi devono prima accedere al servizio Inps, presentando domanda di ricostituzione della pensione. Vediamo chi è chiamato a osservare questo passaggio, nonché tutte le altre informazioni sull’importo aggiuntivo delle pensioni al minimo.
A chi spetta
Il bonus Natale spetta ai titolari di tutte le pensioni erogate dall’Inps, eccetto che per i trattamenti assistenziali. Non spetta quindi alcuna maggiorazione di questo tipo per le pensioni di invalidità civile, come pure per l’Assegno sociale.
Come anticipato poi la pensione sulla quale viene caricato l’importo aggiuntivo deve avere un importo inferiore alla pensione minima che nel 2024 ricordiamo è pari a 598,61 euro al mese, 7.781,93 euro l’anno. Come vedremo di seguito, però, spetta fino a concorrenza dell’importo anche per chi percepisce una pensione leggermente più alta ma comunque inferiore all’importo del trattamento minimo maggiorato del bonus Natale.
Ma non si guarda solamente al trattamento di pensione sul quale verrà caricato il bonus. Per valutare se il pensionato ha diritto all’importo aggiuntivo alle pensioni al minimo, infatti, si tiene conto del complesso dei redditi che non devono superare 1,5 volte l’importo annuo della pensione minima. Quindi, la soglia entro cui stare per averne diritto nel 2024 è pari a 11.672,89 euro. Nel caso dei pensionati coniugati c’è un secondo requisito reddituale da soddisfare: il reddito coniugale non deve infatti superare di 3 volte il trattamento minimo, restando quindi entro i 23.345,79 euro.
Importo
L’importo del bonus Natale sulle pensioni è pari a 154,94 euro e a differenza di altri emolumenti non è soggetto a rivalutazione. Ogni anno, quindi, l’importo resta lo stesso.
Come anticipato, però, l’importo spetta per intero solo quando la pensione ha un importo inferiore a 598,61 euro al mese (al netto della rivalutazione straordinaria del 2,7% applicata nel 2024 sui trattamenti inferiori al minimo), 7.781,93 euro annui.
Spetta in misura parziale, invece, quando l’importo della pensione è superiore ma non a tal punto da oltrepassare la soglia di 7.936,87 euro (trattamento minimo più bonus Natale).
In tal caso il bonus spetta ma in misura parziale, così calcolato:
Importo pensione - 7.936,87 euro
Ad esempio, chi ha una pensione complessivamente pari a 7.900 euro, avrà diritto a una maggiorazione di 36,87 euro.
Va detto che l’importo del bonus Natale è esente tasse, non costituendo reddito.
Come farne domanda
Come anticipato, non serve farne domanda dal momento che solitamente l’importo aggiuntivo viene pagato in automatico con la pensione di dicembre a chi ne ha diritto.
Tuttavia, se non viene pagato si può fare domanda online per il servizio di ricostituzione della pensione, con il quale l’importo dell’assegno viene rideterminato per effetto di riconoscimento di contribuzione versata a qualsiasi titolo in data anteriore a quella di decorrenza della pensione, beneficiando anche delle somme arretrate.
Solitamente quindi la domanda non serve; nel caso in cui fosse necessario ricorrere al servizio di ricostituzione allora si può procedere già adesso, tanto utilizzando il servizio telematico disponibile nell’area personale Inps quanto ricorrendo al supporto di un patronato (opzione consigliata a chi ha poca dimestichezza con questo tipo di pratiche).
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