Pensioni, sapevi che a dicembre arrivano gli aumenti? Sono per tutti, chi più o chi meno avrà più soldi sul cedolino.
Mentre i pensionati attendono il pagamento di novembre, atteso per lunedì 3 visto che i primi giorni del mese sono stati festivi, è già tempo di guardare a dicembre, quando sono in arrivo aumenti generalizzati per tutti.
Il cedolino di dicembre 2025, infatti, sarà più ricco del solito e permetterà ai pensionati di ricevere importi più alti rispetto alle mensilità precedenti. Non si tratta, però, di un intervento del governo Meloni o di una nuova misura economica, bensì di una serie di meccanismi automatici che ogni anno rendono più sostanzioso l’ultimo assegno dell’anno.
La prima ragione è la più ovvia: a dicembre viene accreditata la tredicesima mensilità, a cui in alcuni casi si aggiunge anche il relativo bonus da 154,94 euro previsto per chi percepisce trattamenti minimi. Ma non è tutto. Alcuni pensionati riceveranno pure la quattordicesima, nel caso in cui abbiano maturato i requisiti tra agosto e dicembre, mentre tutti beneficeranno di un vantaggio fiscale legato all’assenza delle addizionali regionali e comunali.
Il risultato? Un assegno più pesante per tutti, anche se con differenze da caso a caso. C’è chi avrà soltanto qualche decina di euro in più, e chi invece riceverà anche una mensilità aggiuntiva. In ogni caso, sarà un dicembre di soddisfazioni, prima del nuovo aumento di gennaio 2026 legato alla rivalutazione dell’1,7%.
Aspetto fiscale
Uno dei motivi per cui il cedolino di dicembre risulta più generoso riguarda la tassazione, che nell’ultimo mese dell’anno è sempre più leggera.
Come abbiamo visto anche per il pagamento di novembre, nelle prime undici mensilità sulla pensione vengono applicate le addizionali regionali e comunali relative all’anno precedente - in questo caso il 2024 quindi - insieme all’acconto per le addizionali comunali del 2025, trattenuto da marzo a novembre.
A dicembre, invece, queste trattenute si azzerano: non è più dovuto nulla né per l’anno passato né come anticipo per quello nuovo. Lo stesso vale per l’eventuale recupero delle ritenute Irpef derivanti dai conguagli di inizio anno o dalle dichiarazioni dei redditi, che di norma si conclude a novembre.
Il risultato è semplice: a parità di importo lordo, la pensione di dicembre risulta più alta al netto, proprio perché mancano tutte queste trattenute aggiuntive.
Per fare un esempio pratico, un pensionato del Lazio con un assegno lordo di 1.000 euro al mese normalmente subisce un prelievo di circa 225 euro l’anno per le addizionali regionali e comunali, pari a poco più di 20 euro mensili per undici mesi. A dicembre, quelle somme restano nel cedolino, aumentando di conseguenza l’importo netto accreditato.
Tredicesima sulla pensione
Ai vantaggi fiscali si aggiungono poi i soliti pagamenti di tredicesima (per tutti) e bonus (per alcuni).
A tal proposito, ricordiamo che l’importo della tredicesima sulla pensione segue le stesse regole di quella riconosciuta ai lavoratori dipendenti. Matura nel corso dell’anno, quindi l’importo lordo è pari a 1/12 per ogni mese di pensionamento effettivo nell’anno di riferimento.
Di conseguenza, hanno diritto alla tredicesima piena, il cui importo lordo di fatto sarà pari a quello del rateo di dicembre, coloro che sono in pensione almeno da gennaio 2025. Ad esempio, chi è in pensione da più di un anno e prende 2.000 euro di pensione (lordi), avrà lo stesso importo di tredicesima. Il netto però sarà leggermente più basso. Va ricordato infatti che sulla tredicesima si applica una tassazione più svantaggiosa per il pensionato: ciò in quanto si applica per tutto l’importo l’aliquota Irpef prevista per l’ultimo scaglione di reddito raggiunto, anziché in maniera progressiva come invece avviene per il rateo mensile. Non sono previste poi detrazioni per redditi da pensione sulla tredicesima mensilità.
Bonus tredicesima
Come anticipato, sulla tredicesima di fine anno potrebbe essere riconosciuto un ulteriore bonus del valore di 154,94 euro. Conosciuto ai più come bonus tredicesima, non soggetto a rivalutazione annua, si tratta di un emolumento riconosciuto ai sensi dell’articolo 70 della legge n. 388 del 23 dicembre 2000 ai titolari di uno o più trattamenti pensionistici a carico dell’assicurazione generale obbligatoria o delle forme sostitutive, esclusive ed esonerative della medesima, nonché delle forme pensionistiche obbligatorie gestite dagli enti privatizzati di cui al d.lgs 509/1994.
Per averne diritto bisogna però soddisfare un requisito economico: l’importo della pensione lorda annua, infatti, non deve superare quello del trattamento minimo annuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti, nel 2025 pari a 7.844,20 euro.
La quattordicesima
Nessun errore, in alcuni casi anche la quattordicesima mensilità viene pagata a dicembre. Vero che solitamente l’accredito avviene a luglio di ogni anno, ma non è così nel caso di coloro che ne maturano i requisiti nel periodo che va da agosto a dicembre. Vale quindi per chi in questo periodo ha compiuto i 64 anni, età minima per avere diritto alla quattordicesima, oppure sono diventati titolari di pensione.
Va detto però che l’importo della quattordicesima segue lo stesso principio della tredicesima, con il pensionato che avrà diritto a tanti ratei quanti sono i mesi in cui risultano essere soddisfatti i requisiti. Ad esempio, nella migliore delle ipotesi - ossia laddove i requisiti siano stati soddisfatti ad agosto - spetta metà dell’importo teoricamente previsto, come da tabella seguente:
| Reddito | Lavoratori dipendenti | Lavoratori autonomi | Importo quattordicesima |
|---|---|---|---|
| Inferiore a 1,5 volte il trattamento minimo (quindi fino a 11.672,89 euro) | |||
| fino a 15 anni di contributi | fino a 18 anni di contributi | 437 euro | |
| tra i 15 e i 25 anni di contributi | tra i 18 e i 28 anni di contributi | 546 euro | |
| oltre i 25 anni di contributi | oltre i 28 anni di contributi | 655 euro | |
| Da 1,5 a 2 volte il trattamento minimo (15.563,86 euro) | |||
| fino a 15 anni di contributi | fino a 18 anni | 336 euro | |
| tra i 15 e i 25 anni di contributi | tra i 18 e i 28 anni di contributi | 420 euro | |
| oltre i 25 anni di contributi | oltre i 28 anni di contributi | 504 euro |
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