Pensioni, novità 2026. Ecco cosa sappiamo già

Simone Micocci

4 Maggio 2025 - 09:29

Pensioni, cosa dobbiamo aspettarci per il prossimo anno? Flessibilità, aumenti e riforma: ecco le prime anticipazioni.

Pensioni, novità 2026. Ecco cosa sappiamo già

Ci si comincia a interrogare sulle novità pensioni nel 2026 con un occhio alle decisioni che verranno prese dal governo con la prossima legge di Bilancio. A oggi in realtà sembra essere ancora presto per fare un bilancio su come cambiano le pensioni il prossimo anno per quanto ci sono comunque degli elementi che possiamo analizzare per farci un’idea a riguardo.

Partendo dall’ultimo Documento di economia e finanza, dove troviamo indicazioni in merito a quella che sarà l’inflazione attesa nel 2025, che verrà quindi utilizzata per aumentare gli importi della pensione e adeguarli al costo della vita, nonché alla crescita stimata per l’anno corrente.

Quest’ultima indicazione per quanto possa non sembrare direttamente collegata con la riforma delle pensioni è invece molto importante in quanto ci dà delle indicazioni su quante risorse ci saranno a disposizione per la prossima manovra. D’altronde, un Paese che cresce ha la possibilità di rendere più pesante la sua spesa pubblica, differentemente c’è persino il rischio che bisognerà effettuare dei tagli.

Lo scenario per l’Italia al momento è il secondo: in un contesto internazionale sempre più particolare, dove il rischio dazi non è ancora tramontato e in cui si fa sempre più fatica ad arrivare a un accordo di pace in Ucraina, il governo è stato costretto a rivedere al ribasso le stime di crescita, il che ovviamente influirà sulle decisioni che verranno prese per il prossimo anno, anche in materia di pensioni.

Pensioni, anche nel 2026 poche risorse a disposizione

Nel Documento di economia e finanza 2025 il governo ha utilizzato un approccio prudente, proprio alla luce del contesto internazionale in cui ci troviamo. Come spiegato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, le stime di crescita sono state dimezzate, prendendo per buone quelle effettuate da Bankitalia che per il 2025 ha previsto un +0,6%. Le prospettive economiche appaiono oggi - come confermato dal ministro - più “incerte” e “complesse” e per quanto, nonostante il ridimensionamento delle previsioni di crescita, l’Italia rispetti tutti gli indicatori facendo persino meglio rispetto al 2024, è molto complicato pensare a una riforma strutturale delle pensioni che possa rendere maggiormente flessibile il collocamento in quiescenza.

Così come è stato per le scorse manovre finanziarie, l’Italia non dovrà fare interventi in modo “casuale e generico”: bisognerà “essere molto chirurgici per essere allo stesso tempo efficaci”, ed è molto probabile che tra le misure in programma non ci saranno nuove opzioni di pensionamento.

Da tempo il governo - specialmente sul fronte Lega - vorrebbe passare a Quota 41 per tutti, al fine da consentire a ogni lavoratore di smettere di lavorare una volta raggiunti i 41 anni di contribuzione. Molto difficile, probabile che per ancora un altro anno bisognerà accontentarsi del rinnovo di Quota 103 e di Opzione Donna che tuttavia coinvolgono una platea di persone molto ristretta.

Nella legge di Bilancio il blocco dell’adeguamento dell’età pensionabile

Anche perché nella prossima manovra servirà stanziare le risorse necessarie per bloccare l’adeguamento dei requisiti per la pensione con le speranze di vita che a decorrere dal 2027 porterà a un incremento di 3 mesi dell’età pensionabile. Senza il blocco dell’adeguamento, ad esempio, per la pensione di vecchiaia serviranno 67 anni e 3 mesi di età, mentre per la pensione anticipata si sforano i 43 anni (e 1 mese) di contributi. Il governo ha già svelato la sua intenzione a evitare che questo scenario si concretizzi, pertanto in legge di Bilancio dovrà intervenire prepotentemente, concentrando quindi su questa decisione la maggior parte delle risorse a disposizione per l’aspetto previdenziale.

Di quanto aumentano le pensioni

Sempre nel Def troviamo poi indicazioni sul prossimo aumento degli importi delle pensioni . Per quanto riguarda l’inflazione stimata nel 2025, infatti, ci attende un tasso che dovrebbe essere compreso tra l’1,6% e l’1,8%.

Salvo nuovi interventi restrittivi da parte del governo, come quelli attuati nel 2023 e nel 2024 giudicati legittimi dalla Corte Costituzionale, per la rivalutazione si dovrebbe ancora utilizzare il modello originario previsto dalla legge n. 448 del 1998: questo prevede che la parte di importo che non supera di 4 volte il trattamento minimo viene adeguata al 100% del tasso di inflazione accertato, quella che supera questa soglia ma non le 5 volte il trattamento minimo invece è rivalutata al 90%. Infine, si riduce al 75% la rivalutazione per la parte di importo che supera anche le 5 volte.

Quindi:

  • la parte di pensione entro i 2.413,60 euro aumenta al 100% del tasso, quindi tra l’1,6% e l’1,8%;
  • la parte che supera i 2.413,60 ma non i 3.017 euro viene rivalutata al 90% del tasso, quindi tra l’1,44% e l’1,62%;
  • infine, la parte che supera anche i 3.017 euro sarà rivalutata al 75%, tra l’1,2% e l’1,35%.

A tal proposito, ecco una tabella che ci dice di quanto aumentano le pensioni nel 2026 a seconda di quello che sarà il tasso accertato.

Importo lordo pensione Rivalutazione 1,6% Rivalutazione 1,8%
800,00 12,80 14,40
1.000,00 16,00 18,00
1.200,00 19,20 21,60
1.400,00 22,40 25,20
1.600,00 25,60 28,80
1.800,00 28,80 32,40
2.000,00 32,00 36,00
2.200,00 35,20 39,60
2.400,00 38,40 43,20
2.600,00 41,30 46,46
2.800,00 44,18 49,70
3.000,00 47,06 52,94
3.200,00 49,50 55,69
3.400,00 51,90 58,39
3.600,00 54,30 61,09
3.800,00 56,70 63,79
4.000,00 59,10 66,49
4.200,00 61,50 69,19
4.400,00 63,90 71,89
4.600,00 66,30 74,59
4.800,00 68,70 77,29
5.000,00 71,10 79,99

La pensione minima

Alla luce delle suddette previsioni, possiamo stimare una pensione minima che nel 2026 avrà un valore compreso tra 613,05 e 614,26 euro mensili.

Attenzione però, perché si aggiunge anche la rivalutazione straordinaria, oggi pari al 2,2% ma che il prossimo anno si riduce all’1,7%. Ecco quindi che l’importo complessivo della pensione minima, con l’aggiunta del suddetto incremento straordinario, potrebbe salire tra 623,47 e 624,70 euro mensili.

Iscriviti a Money.it