Pensioni, arrivano conferme: ci sarà un aumento fino a 55 euro al mese nel 2026. Ecco perché e come.
Da gennaio 2026 ci sarà un doppio aumento delle pensioni. A quello previsto dalla rivalutazione - di cui abbiamo già parlato - con il quale l’importo degli assegni viene adeguato al costo della vita, se ne aggiungerà un secondo grazie alla riforma fiscale che il governo ha intenzione di attuare con la prossima legge di Bilancio.
Un aumento che nel migliore dei casi sarà di 640 euro l’anno, poco meno di 55 euro al mese calcolato su 12 mensilità. Merito del taglio dell’Irpef, un’operazione che riprenderà quanto già fatto nel 2024 con la differenza che questa volta ci si concentrerà sulla fascia media di reddito, intervenendo sul secondo scaglione.
Un taglio di cui beneficeranno pensionati e non solo: lavoratori dipendenti, autonomi, qualsiasi persona che percepisce un reddito soggetto a tassazione.
Una misura che darebbe un po’ di respiro ai pensionati, per quanto comunque al momento non ci siano ancora certezze a riguardo. Molto, infatti, dipenderà dalle risorse visto che il governo necessita di 5 miliardi di euro per una tale operazione.
Soldi che verranno recuperati dal concordato preventivo e dalla lotta all’evasione fiscale, per i quali però siamo ancora in attesa dei risultati definitivi.
Cos’è il prossimo aumento delle pensioni
A differenza della rivalutazione attesa a inizio 2026 con la quale si interviene sugli importi lordi della pensione, con l’aumento in oggetto è il netto dell’assegno a crescere. Merito di un possibile cambio delle regole per il calcolo dell’Irpef, in particolare per il secondo scaglione.
Oggi l’imposta è così calcolata:
- per i primi 28.000 euro di reddito (il primo scaglione è stato unito al secondo con la riforma fiscale del 2024) si applica un’aliquota del 23%;
- per la parte di reddito compresa tra 28.000 e 50.000, invece, l’aliquota è del 35%;
- infine, sopra i 50.000 euro, l’aliquota è del 43%.
Ebbene, con la prossima riforma si interverrà sul secondo scaglione, con quella che dovrebbe essere una duplice manovra. Da una parte se ne riduce l’aliquota, che verrebbe portata al 33% con uno risparmio del 2% per la parte di reddito compresa in questa soglia, mentre dall’altra ne viene incrementata la soglia limite fino a 60.000 euro.
Di quanto aumentano gli assegni
Basta avere qualche nozione su come si calcolano le tasse sulla pensione per capire di quanto aumenterebbero le pensioni nel caso in cui una tale operazione si concretizzasse. L’Irpef è calcolata in maniera progressiva: ciò significa che si applica l’aliquota di riferimento per la parte di reddito compresa in quella soglia.
Ad esempio, su una pensione di 30.000 euro si applica il 23% sui primi 28.000 euro e il 35% sui successivi 2.000 euro.
Per calcolare quanto spetta con l’aumento, quindi, bisogna prendere la parte della propria pensione che è compresa tra 28.000 e 60.000 euro (visto che dovrebbe essere questa la nuova soglia per il secondo scaglione) e calcolarne il 2% (per farlo vi basterà moltiplicare per 0,02).
In questa tabella vi abbiamo semplificato i calcoli: trovate infatti gli importi di riferimento in base all’importo lordo della vostra pensione.
Pensione annua lorda | Pensione mensile lorda | Importo tassato con l’aliquota del secondo scaglione | Risparmio annuo con aliquota del 33% | Risparmio mensile su 12 mensilità |
---|---|---|---|---|
28.000 | 2.153,85 | 0 | 0,00 | 0,00 |
30.000 | 2.307,69 | 2.000 | 40,00 | 3,33 |
32.000 | 2.461,54 | 4.000 | 80,00 | 6,67 |
34.000 | 2.615,38 | 6.000 | 120,00 | 10,00 |
36.000 | 2.769,23 | 8.000 | 160,00 | 13,33 |
38.000 | 2.923,08 | 10.000 | 200,00 | 16,67 |
40.000 | 3.076,92 | 12.000 | 240,00 | 20,00 |
42.000 | 3.230,77 | 14.000 | 280,00 | 23,33 |
44.000 | 3.384,62 | 16.000 | 320,00 | 26,67 |
46.000 | 3.538,46 | 18.000 | 360,00 | 30,00 |
48.000 | 3.692,31 | 20.000 | 400,00 | 33,33 |
50.000 | 3.846,15 | 22.000 | 440,00 | 36,67 |
52.000 | 4.000,00 | 24.000 | 480,00 | 40,00 |
54.000 | 4.153,85 | 26.000 | 520,00 | 43,33 |
56.000 | 4.307,69 | 28.000 | 560,00 | 46,67 |
58.000 | 4.461,54 | 30.000 | 600,00 | 50,00 |
60.000 | 4.615,38 | 32.000 | 640,00 | 53,33 |
Nella migliore delle ipotesi, quindi, ci si avvicina a un risparmio mensile di 55 euro al mese, 53,33 euro per l’esattezza. Circa 30 euro al mese, invece, spettano con un reddito di 46.000 euro, mentre più ci si avvicina alla soglia dei 28.000 euro e più l’importo si riduce.
Quando arriva l’aumento?
A confermare l’intenzione del governo di procedere con un taglio dell’Irpef per il ceto medio è stato il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, durante il Festival dell’Economia di Trento. Questo ha ribadito che l’attuazione dei principi contenuti nella delega fiscale approvata lo scorso anno rimane una priorità dell’Esecutivo, per quanto ovviamente tutto dipenderà dalla compatibilità con i vincoli di bilancio.
L’intenzione è di recuperare le risorse necessarie - dai 4 ai 5 miliardi di euro - da concordato preventivo e lotta all’evasione fiscale, ma ci vorrà ancora un po’ per averne la conferma.
Una cosa è certa, il nuovo taglio dell’Irpef non ci sarà in estate come invece era stato vociferato. È tutto rimandato alla legge di Bilancio 2026, con le nuove regole che - se dovessero essere approvate - decorrono da gennaio del prossimo anno.
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