Pensioni, a maggio trattenute sull’assegno: l’Inps invia la lettera che lo conferma

Simone Micocci

11 Marzo 2019 - 15:04

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Nuove percentuali per la rivalutazione delle pensioni: da aprile 2019 scatta il conguaglio. L’Inps sta per inviare una lettera a tutti i pensionati interessati annunciando trattenute sull’assegno di maggio.

Pensioni, a maggio trattenute sull’assegno: l’Inps invia la lettera che lo conferma

Nella pensione di maggio potrebbe esserci una spiacevole sorpresa: molti pensionati, per effetto della nuova rivalutazione delle pensioni prevista dall’ultima Legge di Bilancio, rischiano di dover restituire una parte dell’assegno accreditato in questi ultimi mesi.

Si tratta nel peggiore dei casi di poche decine di euro della pensione, quindi non c’è motivo per parlare di “allarme pensioni” o di “mazzata sull’assegno” (come in molti stanno facendo); allo stesso tempo però è importante capire in anticipo il motivo di queste trattenute facendo chiarezza sui pensionati interessati.

A tal proposito l’Inps stessa sta per inviare delle lettere ai pensionati coinvolti, annunciando le trattenute sulla pensione di maggio. Nel dettaglio, l’Istituto comunicherà a circa un milione di pensionati l’entrata in vigore dei nuovi parametri per la rivalutazione delle pensioni, con un taglio per gli assegni di importo particolarmente elevato.

Andiamo con ordine per capire quale sarà il contenuto delle lettere che l’Inps sta inviando ai pensionati: come noto, dal 1° gennaio 2019 le pensioni sono state rivalutate dell’1,1% per effetto della perequazione, come comunicato dall’Inps con la circolare 122 del 27 dicembre scorso.

Il problema è che la rivalutazione delle pensioni è avvenuta con i parametri previsti nel 2000, ossia:

  • assegni entro tre volte il trattamento minimo (1.522,26€): rivalutazione al 100% dell’1,1%;
  • assegni tra le tre (1.522,27€) e le cinque volte (2.537,10€) il trattamento minimo: rivalutazione al 90%, ossia allo 0,99%;
  • assegni oltre le cinque volte il trattamento minimo (2.537,11€): rivalutazione al 75%, ossia allo 0,825%.

La Legge di Bilancio 2019, però, ha ridotto i parametri per la rivalutazione riducendo le percentuali specialmente per coloro che percepiscono una pensione elevata; ecco perché nei prossimi giorni l’Inps invierà una lettera ai pensionati interessati dal taglio delle pensioni annunciando loro un ricalcolo della perequazione e un conguaglio che porterà a delle trattenute nel cedolino della pensione di maggio.

Pensioni, ultime notizie: l’Inps annuncia la nuova perequazione

Da aprile scatta il conguaglio delle rivalutazioni con il ricalcolo delle pensioni dal 1° gennaio 2019 ad oggi. Il meccanismo della perequazione, infatti, si adeguerà a quanto previsto dall’articolo 1, comma 260, della Legge di Bilancio 2019 (legge 30 dicembre 2018, n° 145) con percentuali più basse rispetto a quelle sui quali è stato calcolato l’aumento della pensione dal 1° gennaio scorso.

Con la Legge di Bilancio 2019, infatti, c’è stata una stretta sulla perequazione che ha interessato specialmente gli assegni con importo superiore ai 2.000,00€. Rispetto alle percentuali suddette, infatti, la nuova perequazione delle pensioni sarà così effettuata:

  • assegni entro tre volte il trattamento minimo (1.522,26€): rivalutazione al 100% dell’1,1%;
  • assegni tra le tre (1.522,27€) e le quattro volte (2.029,68€): rivalutazione al 97%, ossia del 1,06%;
  • assegni tra le quattro (2.029,69€) e le cinque volte (2.523,10€) il trattamento minimo: rivalutazione al 77%, ossia allo 0,84%;
  • assegni tra le cinque (2.537,11€) e la sei volte (3.044,52€) il trattamento minimo: rivalutazione al 52%, ossia allo 0,57%;
  • assegni tra le sei (3.044,53€) e le otto volte (4.059,36€) il trattamento minimo: rivalutazione al 47%, ossia allo 0,51%;
  • assegni tra le otto (4.059,37€) e le nove volte (4.566,78€) il trattamento minimo: rivalutazione al 45%, ossia allo 0,49%;
  • assegni oltre le nove volte (4.566,79€) il trattamento minimo: rivalutazione al 40%, ossia allo 0,44%.

Nessuna variazione quindi per coloro che percepiscono una pensione lorda inferiore a 1.522,26€, mentre per chi ha una pensione inferiore ai 2.029,68€ invece ci sarà persino un trattamento di maggior favore; per gli importi superiori, però, è in arrivo il conguaglio con il quale bisognerà restituire tutte le somme accreditate in più a causa dei parametri - più favorevoli - applicati per il ricalcolo delle pensioni effettuato il 1° gennaio scorso.

A maggio trattenute sulla pensione per la nuova perequazione

Nel mese di aprile, quindi, verrà inviata la circolare Inps - già pronta - con la quale a milioni di pensionati verrà comunicato che, per effetto della nuova perequazione, ci sarà una trattenuta sul cedolino previdenziale di maggio 2019.

Come anticipato da Il Messaggero, il contenuto della circolare è di poche righe:

La informiamo che la pensione a lei intestata è stata ricalcolata a decorrere dal 1 gennaio 2019, in applicazione dell’articolo 1, comma 260 della legge 30 dicembre 2018, n. 145.

Il ricalcolo quindi verrà effettuato da gennaio 2019, con i pensionati che dovranno restituire (sarà l’Inps a trattenere l’importo dalla pensione di maggio) quanto percepito in più nei mesi di gennaio, febbraio e marzo.

Si tratterà comunque di una trattenuta di pochi euro: ad esempio, su una pensione lorda di 2.200€ c’è una differenza dello 0,15% (la rivalutazione è infatti allo 0,84% e non allo 0,99% come previsto dai precedenti parametri) quindi bisognerà restituire circa 3,30€ per ogni mese. Non è corretto quindi parlare di “mazzata” ma è comunque interessante capire il motivo per cui sulla pensione di maggio in molti potrebbero trovarsi un segno “meno”.

Concludiamo ricordando che seppure per i pensionati non ci saranno grosse variazioni sulla pensione, per lo Stato la nuova perequazione permetterà di risparmiare 2,29 miliardi di euro nei prossimi tre anni.

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