Pensioni: esiste un’età minima per le donne?

Simone Micocci

14 Giugno 2021 - 17:30

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A quanti anni una donna può smettere di lavorare e andare in pensione? Facciamo chiarezza.

Pensioni: esiste un’età minima per le donne?

Esiste un’età minima per il pensionamento delle donne? Si e no: con la riforma Fornero, infatti, i requisiti per l’accesso alla pensione per uomini e donne sono stati equiparati. Almeno per quanto riguarda la pensione di vecchiaia, dunque, non ci sono differenze di età tra lavoratori e lavoratrici, in quanto per entrambi l’età minima è pari a 67 anni.

Tuttavia, ci sono diverse misure di flessibilità che consentono il pensionamento anticipato e alcune di queste sono riservate proprio alle donne.

Se si guarda all’intero complesso delle opzioni per il pensionamento, dunque, esiste un’età minima affinché le donne possono andare in pensione: vediamo di quanti anni stiamo parlando.

Pensione, età minima per le donne: a quanti anni?

Come anticipato, la riforma del 2011 attuata dall’allora Ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ha fatto sì che per uomini e donne il diritto alla pensione di vecchiaia si raggiunge allo stesso momento: 67 anni di età e 20 anni di contributi. Va detto, comunque, che per le donne ci sono diverse agevolazioni per l’accesso alla pensione. Una di queste, ad esempio, è rappresentata dall’opzione contributiva Dini, con la quale il diritto alla pensione di vecchiaia si raggiunge a 66 anni anziché a 67.

Nonostante la riforma Fornero, quindi, sono rimaste delle agevolazioni per le donne che ne abbassano l’età in cui queste possono andare in pensione.

La più importante, almeno dal punto di vista degli anni, è Opzione Donna. Con questa, infatti, viene data alle lavoratrici l’opportunità di andare in pensione a 58 anni (59 anni nel caso delle lavoratrici autonome). È questa, quindi, che potremo indicare come età minima per la pensione delle donne, anche se comunque è bene fare delle precisazioni:

  • Opzione Donna, per il momento, è riservata a coloro che ne hanno maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2020;
  • contestualmente al compimento dei 58 - o 59 - anni di età è anche richiesto il possesso di 35 anni di contributi;
  • anche se il diritto alla pensione si consegue a 58 - o 59 - anni, per la decorrenza della stessa c’è molto da aspettare. Con l’Opzione Donna, infatti, è prevista una finestra mobile di 12 mesi nel caso delle lavoratrici dipendenti, 18 mesi per le autonome. Per il pagamento della prima mensilità, quindi, bisognerà comunque attendere da un anno a un anno e mezzo;
  • chi va in pensione con Opzione Donna deve accettare un ricalcolo contributivo dell’assegno, il che comporta una penalizzazione variabile a seconda dei casi.

Pensione anticipata: età minima per le donne

Resta un trattamento diverso per le donne anche nel caso della pensione anticipata, ossia di quell’opzione che in realtà non prevede alcuna età minima per andare in pensione.

Con questa opzione, infatti, si guarda esclusivamente ai contributi maturati che nel caso della lavoratrice devono essere almeno pari a 41 anni e 10 mesi.

Difficile, anzi quasi impossibile, comunque che grazie alla pensione anticipata la lavoratrice possa andare in pensione prima dei suddetti 58 anni di età. Dovrebbe, infatti, aver iniziato a lavorare tra i 16 e i 17 anni, mantenendo nel contempo una carriera senza importanti interruzioni.

Anche se la pensione anticipata permette comunque di accedere in pensione prima di quanto previsto dalla pensione di vecchiaia, quando parliamo di età minima per le donne dobbiamo comunque far riferimento ai suddetti 58 anni.

Fermo restando che Opzione Donna è destinata a sparire dal prossimo anno, a meno che - e sembrano esserci buone probabilità a riguardo - ci sarà una proroga.

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# Donne

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