Pensioni, ecco come ha fatto Vannacci ad andarci a 56 anni (e quanto prende)

Simone Micocci

25 Luglio 2025 - 09:50

Vannacci è andato in pensione all’età di 56 anni. Ma come ha fatto? E quanto prende di assegno? Facciamo chiarezza.

Pensioni, ecco come ha fatto Vannacci ad andarci a 56 anni (e quanto prende)

Sta facendo discutere il pensionamento di Roberto Vannacci, avvenuto lo scorso febbraio, all’età di appena 56 anni. Un’età decisamente inferiore rispetto ai 67 anni previsti per la pensione di vecchiaia. Ed è vero che in Italia esistono forme di pensionamento anticipato, ma in genere consentono l’uscita dal lavoro solo con qualche anno di anticipo, non con oltre un decennio di scarto.

Come ha fatto allora Roberto Vannacci ad andare in pensione a 56 anni, lasciando l’incarico di Generale di divisione dell’Esercito Italiano? È bene chiarire che Vannacci non ha usufruito di alcuna agevolazione, né tantomeno di una di quelle misure di flessibilità introdotte dal governo Meloni. No Quota 103 quindi, anche perché non si applica alle Forze Armate, né tantomeno Quota 100 che non esiste più da anni.

Semplicemente il generale Vannacci ha usufruito di quelle che sono le regole di pensionamento per le Forze Armate e di Polizia, in quanto questo comparto non è stato toccato dalla riforma Fornero. Per questo motivo il personale in divisa può andare in pensione con regole differenti, congedandosi ben prima rispetto al raggiungimento dei 67 anni richiesti dalla pensione di vecchiaia.

Come ha fatto Roberto Vannacci ad andare in pensione a 56 anni

Chi lavora nelle Forze Armate o in un Corpo di Polizia può andare in pensione in due modi: per raggiungimento dei limiti d’età o per anzianità di servizio. Nel primo caso, si lascia il servizio al compimento di un’età prestabilita, che varia in base al grado e alla forza di appartenenza. Un agente o un maresciallo, per esempio, oggi esce intorno ai 60 anni, mentre un dirigente può restare in servizio fino a 65 anni o più, a seconda del ruolo.

Nel secondo caso, si può lasciare prima sono stati accumulati abbastanza anni di contributi. Oggi, chi ha maturato 41 anni di contributi può lasciare il servizio a prescindere dall’età. C’è anche la possibilità di andare in pensione a 58 anni, purché si abbiano almeno 35 anni di contributi effettivi. Inoltre, chi entro il 31 dicembre 2011 ha raggiunto l’anzianità contributiva massima, quella che dà diritto all’80% dell’ultima retribuzione, può uscire dal servizio già a 54 anni.

Vannacci soddisfa pienamente le regole richieste. Ha 56 anni, si è arruolato a 17 nell’Esercito. E ha maturato 44 anni di contributi, merito anche dell’agevolazione per cui ogni anno nei corpi speciali viene maggiorato del 20%. E il Generale vanta un’esperienza come paracadutista incursore, nonché a capo della Brigata Folgore e del Reggimento Col Moschin.

Nessun vantaggio “politico” quindi, semplicemente il coronamento di una straordinaria carriera nelle Forze Armate che volendo avrebbe potuto anche proseguire. Come spiegato da Vannacci stesso, infatti, in caso di rientro in Esercito avrebbe goduto dell’avanzamento a generale di Corpo d’armata, un obiettivo che tuttavia ha smesso di interessargli dal momento che non avrebbe comunque avuto interesse a “rientrare dopo 5 anni per scaldare una sedia”, per poi andare in pensione dopo appena un anno (al compimento dei 61 anni di età).

Quanto prende di pensione Vannacci

Nonostante oggi le regole di calcolo della pensione penalizzino particolarmente coloro che ci vanno in anticipo, per il generale Vannacci non ci saranno di certo problemi economici. Basta fare una stima, sulla base di quanto solitamente percepisce un generale di divisione, per ipotizzare una pensione di circa 5.000 euro al mese a cui si aggiungono anche gli 8.000 euro dello stipendio da europarlamentare. Ma anche qui non si può parlare di privilegio, dal momento che non è di certo l’unico nel Parlamento europeo a essere allo stesso tempo percettore di pensione.

Va detto poi che a 63 anni godrà anche del vitalizio da europarlamentare, pari al 3,5% dell’indennità percepita per ogni anno di mandato.

Vannacci comunque ci tiene a “difendersi”, chiarendo che laddove non fosse diventato europarlamentare avrebbe comunque avuto diverse occasioni tra cui scegliere. “Sono ingegnere e ho altre tre lauree”, ci tiene a sottolineare, “un Curriculum come il mio non lo ha nessun politico”. Per questo avrebbe comunque avuto la possibilità, ad esempio, di diventare responsabile di una società di sicurezza, “in Nigeria, Iraq o altrove”, arrivando anche lì a guadagnare cifre molto alte.

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