Pensioni, di questo passo nuovo maxi aumento nel 2024?

Simone Micocci

17 Marzo 2023 - 10:10

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L’inflazione elevata garantirà un nuovo maxi aumento delle pensioni nel 2024. Il trend è al ribasso, ma è lecito aspettarsi un altro incremento a tre cifre come quello riconosciuto a inizio 2023.

Pensioni, di questo passo nuovo maxi aumento nel 2024?

L’inflazione, seppur con i primi segnali di rallentamento, continua a essere molto alta. Di questo passo la rivalutazione delle pensioni in programma nel 2024 potrebbe assicurare un nuovo maxi aumento, necessario appunto per far sì che gli assegni previdenziali non perdano potere d’acquisto.

Come noto, a inizio 2023 le pensioni sono state rivalutate del 7,3%, tasso d’inflazione medio, ma provvisorio, registrato lo scorso anno. Il tasso definitivo è stato invece pari all’8,1%, tant’è che nel gennaio prossimo le pensioni godranno di un conguagliocon cui ne verrà riconosciuta la differenza dello 0,8% per tutte le tredici mensilità pagate quest’anno, con il relativo accredito degli arretrati.

Sempre a gennaio 2024, però, è attesa anche la nuova rivalutazione che - stando ai valori attuali dell’inflazione - potrebbe garantire un aumento persino superiore rispetto a quello scattato all’inizio di quest’anno.

Per le pensioni potrebbe esserci un nuovo maxi aumento

L’inflazione continua a crescere, seppur a febbraio c’è stato un leggero rallentamento tant’è che l’Istat ha rivisto la previsione iniziale. Va detto che quest’anno siamo partiti con numeri molto più alti rispetto al 2022: basti pensare che per gennaio e febbraio 2022 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività su base annua registrò rispettivamente un +4,8% e un +5,7% (e un +6,5 a marzo), mentre a gennaio e febbraio 2023 stiamo a un +10% e un +9,1% (la stima iniziale era del 9,2%).

A differenza del 2022 adesso la tendenza è a scendere, ma va detto che se l’inflazione manterrà questo trend ancora per qualche mese è lecito aspettarsi a un valore medio d’inflazione almeno simile a quello registrato per il 2022, pari appunto all’8,1%.

A beneficiarne saranno le pensioni, ma anche gli altri trattamenti soggetti a rivalutazione come ad esempio l’assegno unico, per le quali significherebbe un nuovo aumento a tre cifre. A tal proposito, ricordiamo che la rivalutazione “ridotta” introdotta dalla legge di Bilancio 2023 vale anche per il prossimo anno: a godere dell’aumento pieno, quindi, saranno solamente le pensioni d’importo inferiore a 4 volte il trattamento minimo, mentre al di sopra la percentuale verrà ridotta rispettivamente all’85% (tra le 4 e le 5 volte), al 53% (tra le 5 e le 6 volte), al 47% (tra le 6 e le 8 volte), al 37% (tra le 8 e le 10 volte) e al 32% (sopra le 10 volte).

Lo spettro dell’inflazione

Va detto che seppur potrebbe sembrare una buona notizia non è così. Se infatti è lecito aspettarsi un nuovo maxi aumento delle pensioni è perché l’inflazione non arresta a fermarsi.

E nell’ultima riunione della Bce non sono stati utilizzati mezzi termini nell’indicare l’inflazione come uno dei principali problemi di questo periodo. Un’inflazione “troppo alta e per troppo tempo”, ragion per cui è stato necessario procedere con un nuovo incremento di 50 punti base dei tassi. Nonostante ciò nel comunicato Bce si legge che si prevede che l’inflazione resterà elevata ancora per un po’, a conferma di quanto detto sopra: continuando così per le pensioni ci sarà un aumento piuttosto vicino a quello che è stato riconosciuto nei mesi scorsi, dando così ai pensionati - ma non a tutti visto che per alcuni l’aumento non sarà pari al tasso d’inflazione medio - la sufficiente liquidità per restare al passo con il costo della vita.

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