Pensioni: perché il conguaglio di marzo fa paura

Antonio Cosenza

10/02/2021

13/04/2021 - 09:32

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Pensioni, attesa per il conguaglio di marzo: ecco chi deve temere una trattenuta nel cedolino.

Pensioni: perché il conguaglio di marzo fa paura

Pensioni: c’è attesa - e timore - per il conguaglio IRPEF che verrà effettuato contestualmente al cedolino di marzo 2021. Nel prossimo cedolino della pensione (che ricordiamo potete richiedere di ricevere sul vostro indirizzo di posta elettronica) potrebbero esserci infatti trattenute o rimborsi a seconda della propria situazione fiscale.

C’è molta attesa, quindi, per l’esito del conguaglio IRPEF di marzo 2021, con il timore che questo possa comportare una serie di trattenute su questa e sulle prossime pensioni.

Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta - così da capire chi rischia maggiormente una trattenuta - e come funziona il conguaglio INPS sulla pensione.

Pensioni: il conguaglio INPS di marzo 2021

Come ricordato dall’INPS, nella mensilità di marzo 2021 viene effettuato il ricalcolo dell’IRPEF pagata mensilmente nel corso dell’ultimo anno. Questo significa che verranno prese in considerazione tutte le prestazioni soggette a tassazione percepite dal pensionato nel 2020, compresa la pensione stessa.

In sede di conguaglio, quindi, viene verificato che il pensionato abbia pagato effettivamente l’IRPEF dovuta.

Da questo controllo potrebbe risultare che l’IRPEF versata è stata inferiore a quella dovuta, caso particolarmente frequente per quei pensionati che nel 2020 abbiano percepito altre prestazioni assoggettate a tassazione. Viceversa, potrebbe succedere che dal ricalcolo IRPEF risulti che l’IRPEF corrisposta sia superiore a quella dovuta.

A seconda dei casi, quindi, ci saranno trattenute (qualora dal conguaglio ne risulti un debito IRPEF) o rimborsi (per il credito IRPEF) sulla pensione, in quanto l’INPS agisce come sostituto d’imposta.

Conguaglio IRPEF: trattenute dal cedolino di marzo

Ovviamente il conguaglio è temuto da coloro che rischiano un addebito sulla pensione.

Come anticipato, infatti, nel caso in cui dal conguaglio ne risulti un debito IRPEF, gli importi dovuti verranno trattenuti dalla pensione, con l’INPS che - operando come sostituto d’imposta - effettuerà i relativi conguagli per il recupero a partire dal rateo di marzo (e fino a capienza). Potrebbe succedere, infatti, che l’importo della pensione di marzo non sia sufficientemente capiente per saldare tutto il debito IRPEF; in tal caso la rimanenza sarà trattenuta nei cedolini successivi.

Paradossalmente, quindi, la pensione in arrivo a marzo potrebbe anche essere di pochi euro.

I pensionati con un importo lordo di massimo 18 mila euro potranno beneficiare di una rateizzazione delle trattenute. Anziché dover rimborsare tutta l’IRPEF a debito nel rateo di marzo (qualora questo abbia sufficiente capienza), questi possono richiedere che le trattenute vengano spalmate fino a novembre 2021 (ma solo nel caso in cui il debito sia superiore a 100,00€).

Conguaglio IRPEF: rimborso nel cedolino di marzo

Come anticipato, rischiano maggiormente un taglio coloro che nel corso del 2020 hanno percepito un maggior numero di prestazioni assoggettate all’IRPEF. Per gli altri ci sono invece possibilità di avere una pensione più elevata a marzo 2021 in quanto dal conguaglio potrebbe risultare che lo scorso anno hanno pagato più IRPEF di quanto effettivamente dovuto.

In tal caso, quindi, ci sarà un rimborso del credito IRPEF, il quale verrà accreditato interamente sul rateo di marzo contribuendo ad aumentarne l’importo.

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