Pensioni, Salvini: “Con noi al Governo Quota 41 per tutti”

Antonio Cosenza

30/05/2020

19/01/2021 - 10:36

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Pensioni, Matteo Salvini promette la riforma in caso di ritorno al Governo: Quota 100 confermata, poi Quota 41 per tutti.

Pensioni, Salvini: “Con noi al Governo Quota 41 per tutti”

Pensioni: “Il piano della Lega” - assicura Matteo Salvini - “non è cambiato”.

Il leader della Lega ha garantito che con lui al Governo la riforma delle pensioni iniziata dal primo Esecutivo Conte, con la quale è stata introdotta Quota 100, andrà avanti. Dichiarazioni che arrivano a margine della presentazione del nuovo libro scritto a quattro mani da Claudio Durigon e Massimo Garavaglia, intitolato “La libertà di andare in pensione”. Un libro che spiega come Quota 100 ha cambiato il sistema previdenziale italiano.

A proposito di Quota 100, che potrebbe sparire tra circa un anno vista la scadenza del 31 dicembre 2021, Matteo Salvini ha dichiarato che questa è una delle misure di cui “va più orgoglioso”, in quanto ha permesso a molte persone usurate da decine di anni di lavoro, di andare in pensione anticipatamente.

Misura che, garantisce Salvini, verrà confermata una volta che la Lega tornerà al Governo. Un evento che il leader del Carroccio è sicuro si verificherà presto, in quanto “prima o poi agli italiani verrà data la possibilità di votare”. E una volta al Governo il progetto di riforma delle pensioni iniziato con l’introduzione di Quota 100 andrà avanti, con l’obiettivo finale rappresentato dall’estensione di Quota 41 per tutti i lavoratori.

La “libertà di andare in pensione” secondo la Lega e Salvini

Sul programma riguardante la riforma delle pensioni, rassicura Matteo Salvini, la Lega non è disposta ad alcuno “sconto”. Per questo motivo, anche se Quota 100 dovesse sparire dal 1° gennaio 2022, la Lega una volta ritornata al Governo (qualora ciò dovesse avvenire dopo questa data) la reintrodurrà nuovamente.

Questo perché Quota 100 è necessaria, in quanto rappresenta un passaggio intermedio verso quello che è l’obiettivo finale di una riforma delle pensioni strutturale che possa superare quanto stabilito nel 2011 dalla Legge Fornero: Quota 41 per tutti.

Un tema che con il passaggio dalla maggioranza Lega-M5S a quella Partito Democratico-M5S sembra essere sparito dall’agenda di Governo, specialmente adesso che la crisi economica ha cambiato le carte in tavola sul fronte pensioni.

La Lega, quindi, guarda già alle prossime elezioni, promettendo importanti cambiamenti sul fronte pensioni tramite il rilancio del progetto di Quota 41 per tutti da tempo invocato dai lavoratori. Secondo la Lega, infatti, sarebbe opportuno che ogni lavoratore, indipendentemente dalla categoria di appartenenza, possa maturare il diritto alla pensione al raggiungimento dei 41 anni di contribuzione, indipendentemente dall’età anagrafica.

41 anni di lavoro sono sufficienti per tutti”, questo il principio alla base del pensiero di coloro che vorrebbero l’introduzione di Quota 41 per tutti nel sistema previdenziale italiano. Una misura che oggi è già in vigore, ma esclusivamente per i lavoratori precoci (ossia coloro che hanno maturato 12 mesi di contribuzione prima del compimento dei 19 anni) che perlopiù si trovano in una delle categorie che necessitano di una maggior tutela (disoccupati di lungo corso, disabili, caregivers, lavoratori usuranti e gravosi).

Prima Quota 100, poi Quota 41 per tutti

Ma per raggiungere questo obiettivo sarà necessario partire da Quota 100, con la quale ad oggi sono andate in pensione (con almeno 38 anni di contribuzione e 62 anni di età) circa 300 mila persone, con un costo per lo Stato persino inferiore rispetto a quello atteso (come sostenuto da uno dei due coautori del libro, Massimo Garavaglia). E perlopiù sottraendo - vista l’attuale situazione che stiamo vivendo - anche 300 mila persone alla cassa integrazione.

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