Pensioni, ecco cosa puoi fare per non sprecare i pochi contributi versati

Simone Micocci

11 Marzo 2024 - 09:46

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Chi ha pochi contributi per andare in pensione rischia di non valorizzare gli anni di lavoro effettuati. Ma c’è una soluzione.

Pensioni, ecco cosa puoi fare per non sprecare i pochi contributi versati

Per andare in pensione servono minimo 20 anni di contributi, con la possibilità remota di poter beneficiare dello “sconto” di 5 anni riconosciuto dalle deroghe Amato. Nel caso non si riesca a raggiungere una delle due condizioni, il diritto al pensionamento è negato indipendentemente dall’età anagrafica e i contributi versati andranno persi.

L’unica alternativa è quella offerta dall’opzione contributiva della pensione di vecchiaia, con la quale si può smettere di lavorare con soli 5 anni di contributi (purché effettivi, non è considerata ad esempio la contribuzione figurativa), dovendo tuttavia attendere il compimento dei 71 anni di età.

Tuttavia, questa opzione è riservata solamente a chi ha iniziato a lavorare nel 1996, rientrando interamente nel regime di calcolo contributivo della pensione. Per chi ha un’anzianità assicurativa che precede questa data, potendo vantare anche un solo contributo settimanale nel regime retributivo, l’accesso a tale misura è preclusa.

C’è comunque un “ma”, una soluzione per non perdere i contributi versati. A prevederlo è il computo della Gestione Separata, strumento che se sfruttato a dovere potrebbe rappresentare una buona soluzione per valorizzare i brevi periodi di lavoro avuti.

Come funziona il computo della Gestione separata

Se non si hanno sufficienti contributi per andare in pensione e non è possibile accedere all’opzione contributiva della pensione di vecchiaia in quanto sono stati maturati contributi nel regime retributivo, bisogna guardare alla possibilità offerta dal computo della Gestione Separata.

Con il computo, infatti, gli iscritti alla Gestione Separata possono accentrare gratuitamente, presso la Gestione Separata stessa, i periodi di contribuzione maturati in altre gestioni così da conseguire un unico trattamento pensionistico.

Per farlo è necessario soddisfare i seguenti requisiti:

  • avere meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995;
  • avere almeno 5 anni di contributi accreditati dopo il 1° gennaio 1996;
  • avere almeno 15 anni di contributi complessivi;
  • avere almeno 1 mese di contributi accreditato presso la Gestione Separata.

Con il computo la pensione viene calcolata interamente con le regole del contributivo, con il vantaggio però di essere considerato un “contributivo puro” potendo così accedere alle opzioni riservate.

Di conseguenza, anche a quella contributiva della pensione di vecchiaia, consentendo così l’accesso alla pensione con soli 5 anni di contributi (per quanto come visto sopra ne servano almeno 15 per accedere al Computo).

A tal proposito, è bene sottolineare che con tale strumento si possono accentrare presso la Gestione Separata tutti i contributi accreditati negli altri fondi Inps (fondo lavoratori dipendenti, della gestione speciale degli autonomi, della gestione ex-Inpdap , ex-Enpals e degli altri fondi sostitutivi dell’Ago), ma non quelli di altre casse professionali.

È valida tutta la contribuzione, non solo quella obbligatoria: tra i 15 anni di contributi, quindi, ce ne possono essere anche di tipo figurativo, volontario o da riscatto.

Come evitare di perdere i contributi versati

Visto quanto detto sopra, chi ha superato l’età per il pensionamento e tuttavia non è riuscito ad andarci perché non ha contributi sufficienti per farlo, potrebbe pensare a questa soluzione.

Laddove soddisfi tutti i requisiti per l’accesso al computo, eccetto i contributi versati nella Gestione Separata, può - seguito da un esperto - aprire Partita Iva e versare i contributi obbligatori per un certo periodo, in modo da potervi ricorrere.

In questo modo potrà valorizzare i contributi maturati, che ricordiamo devono essere almeno 15 anni, i quali altrimenti sarebbero andati persi. Ovviamente bisognerà attendere fino ai 71 anni; inoltre, trattandosi di una pensione calcolata interamente con il sistema contributivo non sarà soggetta a integrazione laddove dovesse risultare inferiore al trattamento minimo.

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