Pensione di reversibilità al 100%, in questi casi spetta il massimo

Simone Micocci

10 Agosto 2025 - 09:51

Pensione di reversibilità 2025: quando spetta l’importo pieno? Tutte le regole aggiornate su percentuali, redditi, figli, coniuge e familiari superstiti.

Pensione di reversibilità al 100%, in questi casi spetta il massimo

Anche quest’anno restano in vigore le regole generali che disciplinano tanto l’accesso quanto il calcolo della pensione di reversibilità, la prestazione che l’Inps riconosce ai familiari superstiti di un pensionato, o comunque
di un lavoratore deceduto. Una misura fondamentale di tutela economica, ma che nella maggior parte dei casi non garantisce l’intero importo della pensione originaria, bensì solo una quota, determinata in base al grado di parentela con il defunto nonché alla composizione del nucleo familiare superstite.

Il coniuge superstite, ad esempio, ha diritto in via ordinaria al 60% della pensione che spettava al dante causa. Solo in presenza di altri familiari, come ad esempio figli minorenni, studenti o inabili, questa quota può salire, fino a raggiungere il 100% in alcuni casi specifici. Non sempre, quindi, la pensione di reversibilità viene corrisposta in misura piena: la possibilità che ciò accada dipende da una serie di condizioni che vanno valutate attentamente.

Nel dettaglio, a determinare la percentuale spettante non è soltanto il numero dei beneficiari, ma anche la presenza di ulteriori redditi personali da parte del superstite. La normativa, infatti, prevede delle soglie oltre le quali l’importo della pensione di reversibilità subisce delle trattenute, che a seconda dei casi potrebbero essere anche importanti. Tuttavia, quando la reversibilità viene pagata a un nucleo composto dal coniuge e da uno o più figli minori, studenti o inabili, le penalizzazioni legate al reddito non si applicano. In questi casi, il diritto al 100% dell’importo si consolida e viene tutelato appieno, senza alcuna riduzione.

Accanto ai casi più comuni, come quelli che coinvolgono coniugi e figli, esistono anche situazioni particolari in cui la pensione di reversibilità può arrivare al 100% dell’importo anche in favore di altri familiari, come i figli senza coniuge superstite oppure i fratelli e le sorelle del defunto, purché si trovino in condizioni di inabilità, non abbiano altri redditi e fossero a carico del dante causa al momento del decesso.

A tal proposito, in questa guida forniremo un aggiornamento completo su tutte le circostanze in cui nel 2025 è possibile ricevere la pensione di reversibilità al 100%. Particolare attenzione è riservata anche ai limiti di reddito oltre i quali scattano le riduzioni percentuali, dal momento che tali soglie, come ogni anno, sono state aggiornate in base alla rivalutazione legata all’inflazione.

Pensione di reversibilità al 100% per il coniuge e figli

Come anticipato, la pensione ai superstiti è pari a una quota percentuale della pensione liquidata (o che comunque sarebbe spettata all’assicurato deceduto).

Nel caso in cui spetti al coniuge, è riconosciuta solamente una quota pari al 60% della pensione percepita dal dante causa, con il rischio che l’importo possa essere persino tagliato in presenza di altri redditi. Ricordiamo, infatti, che sopra le 3 volte il trattamento minimo di pensione scatta una decurtazione del 25% dell’importo, che sale al 40% per i redditi superiori a 4 volte ma inferiori a 5. Infine, l’importo si dimezza, e ne spetta solamente il 30%, nel caso di reddito che supera di 5 volte il trattamento minimo.

A tal proposito, stando alle previsioni sulla rivalutazione 2025, i limiti di reddito entro cui stare per avere diritto integralmente alla percentuale di assegno spettante dovrebbero essere i seguenti:

  • per redditi compresi tra 23.532,60 e 31.376,80 euro (cioè tra 3 e 4 volte il trattamento minimo), la pensione di reversibilità è ridotta del 25%.
  • per redditi superiori a 31.376,80 euro ma non oltre 39.220,00 euro (tra 4 e 5 volte il minimo), la riduzione sale al 40%.
  • oltre la soglia di 39.220,00 euro (5 volte il trattamento minimo), la riduzione è del 50%.

Tuttavia, quando insieme al coniuge ci sono anche i figli del dante causa allora sì che la quota di pensione di reversibilità aumenta con la possibilità di arrivare persino al 100%. Nel dettaglio, le aliquote di reversibilità sono stabilite nelle seguenti misure:

  • coniuge e un figlio: 80%;
  • coniuge e due o più figli: 100%.

A tal proposito, ricordiamo che spetta una quota di reversibilità anche per i figli nel solo caso in cui questi facciano parte di almeno una delle seguenti categorie:

  • minorenni;
  • inabili al lavoro indipendentemente dall’età;
  • maggiorenni, ma solo se a carico del genitore al momento del decesso, che non prestano attività lavorativa, frequentano scuole o corsi di formazione professionale equiparabili a corsi scolastici. In tal caso la reversibilità spetta nei limiti del 21° anno di età, mentre nel caso di frequenza a un corso universitario l’età aumenta a 26 anni.

È bene chiarire che quando la pensione di reversibilità spetta per intero per la presenza di figli minori, studenti o inabili, a carico, il coniuge non deve neppure preoccuparsi per i tagli previsti in caso di redditi superiori a 3 volte il trattamento minimo. I limiti di cumulabilità, infatti, non si applicano nel caso in cui il beneficiario faccia parte di un nucleo familiare con figli minori, studenti o inabili.

Pensione di reversibilità 100% ai figli

In assenza del coniuge superstite aumenta la quota di pensione di reversibilità che spetta ai figli, a patto ovviamente che questi soddisfino i requisiti indicati nel precedente paragrafo.

In tal caso, spetta il 70% a un figlio, l’80% a due figli e il 100% per 3 o più figli (ovviamente la quota viene equamente suddivisa tra tutti i superstiti).

Pensione di reversibilità 100% fratelli e sorelle

Molto più remota la possibilità che la pensione di reversibilità al 100% spetti ai fratelli e sorelle. Intanto va specificato che la pensione del dante causa è destinata a fratelli e sorelle solamente in assenza di coniuge, figli e genitori (o comunque laddove pur esistendo non abbiano comunque diritto all’assegno), ed esclusivamente nel caso in cui soddisfino determinate condizioni:

  • celibi o nubili;
  • inabili al lavoro al momento della morte del pensionato;
  • non titolari di pensione diretta;
  • a carico del dante causa.

In tal caso spetta un quota pari al 15% per il fratello o sorella sola, che sale fino al:

  • 30%: due fratelli o sorelle;
  • 45%: tre fratelli o sorelle;
  • 60%: quattro fratelli o sorelle;
  • 75%: cinque fratelli o sorelle;
  • 90%: sei fratelli o sorelle;
  • 100%: sette fratelli o sorelle.

Insomma, la possibilità che venga riconosciuto il 100% della pensione di reversibilità a fratelli e sorelle, tra l’altro con meno del 15% a testa, sono davvero minime.

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