Pensione a 71 anni già nel 2024, chi rischia e perché

Simone Micocci

30 Novembre 2023 - 10:15

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Pensione, chi deve aspettare i 71 anni per andarci? Rischio già nel 2024, ecco l’identikit dei lavoratori interessati.

Pensione a 71 anni già nel 2024, chi rischia e perché

In questi giorni ha fatto molto scalpore la notizia dell’aggiornamento fatto dall’Inps per il simulatore PensaMi, con il quale si allunga la data di accesso alla pensione per coloro che sono nati dopo gli anni ‘90.

Nei prossimi anni sempre più persone andranno in pensione dopo i 70 anni, ma quel che bisogna sapere è che in alcuni casi il futuro è adesso: già nel 2024, infatti, ci saranno lavoratori che dovranno attendere i 71 anni per il collocamento in quiescenza.

L’identikit di chi deve attendere i 71 anni per andare in pensione è chiaro: persone che hanno avuto carriere discontinue e spesso sono stati sottopagati. Ma si pensi anche a chi per la maggior parte della carriera ha lavorato in nero, non assicurandosi così la contribuzione minima necessaria per andare in pensione già all’età di 67 anni.

Per smettere di lavorare a 67 anni bisogna soddisfare infatti tanto un requisito contributivo quanto - ma solo per coloro che hanno maturato contributi solamente dopo il 1 gennaio 1996 e sono quindi da considerare dei “contributivi puri” - uno di tipo economico.

Chi non soddisfa tutte queste condizioni non può quindi andare in pensione a 67 anni: al massimo, ma solo se contributivi puri, si potrà attendere il compimento dei 71 anni, altrimenti non ci sono alternative.

Come andare in pensione a 67 anni

Anche nel 2024 per l’accesso alla normale pensione di vecchiaia bisogna aver compiuto i 67 anni. A tal proposito, sappiamo che il requisito anagrafico non cambierà almeno fino al 2027, in quanto a causa del Covid le speranze di vita, alle quali l’età pensionabile si adegua ogni biennio, hanno subito un brusco rallentamento.

C’è poi un requisito contributivo, pari a 20 anni, che in alcuni - e pochi - casi può essere ridotto a 15 anni.

Infine, ma solo per i contributivi puri, è necessario che l’assegno maturato al momento dell’uscita dal lavoro sia almeno pari a 1,5 volte il valore dell’assegno sociale, soglia che dal 2024 - per effetto di quanto disposto dalla legge di Bilancio - si abbassa al valore esatto di questa prestazione.

Considerando la rivalutazione del 5,4% appena confermata dal ministero del Lavoro, ne risulterà che nel 2024 per andare in pensione a 67 anni i contributivi puri dovranno aver maturato un assegno di almeno 534,40 euro.

Chi non riesce ad andare in pensione a 67 anni

Chi ha avuto una carriera di lavoro discontinua avrà quindi difficoltà ad andare in pensione a 67 anni. Una situazione che purtroppo riguarda molte di quelle persone che nel 2024 compiranno il 67° anno di età: le difficoltà del mercato del lavoro hanno arricchito il bacino di chi per la maggior parte della propria carriera ha lavorato in nero o comunque con stipendi talmente bassi da impedire di raggiungere la soglia minima prevista.

Si pensi ad esempio a chi ha iniziato a lavorare (in regola) nel 2000 ma solo part-time con uno stipendio lordo di 800 euro al mese. Questo nel 2024 matura un montante contributivo pari a 82.368 (33% della retribuzione annua lorda): applicando il coefficiente di trasformazione previsto per chi va in pensione a 67 anni, pari al 5,723%, ne risulterà una pensione annua pari a 4.713,92 euro, appena 362,60 euro mensili non sufficienti quindi per andare in pensione.

Chi può andare in pensione a 71 anni

Chi non ha raggiunto i 20 anni di contributi, oppure si è assicurato una pensione più bassa rispetto alla soglia richiesta, può andare in pensione a 71 anni di età e 5 anni di contributi già nel 2024.

Si tratta dell’opzione contributiva della pensione di vecchiaia, alla quale tuttavia come si può facilmente intuire dal nome possono accedere solamente i contributivi puri (o in alternativa chi sfrutta il computo della Gestione Separata).

Chi quindi ha meno di 20 anni di contributi e ha iniziato a lavorare prima del 1996 non potrà accedere a questa opzione: a meno che non continui la sua attività maturando il numero di contributi richiesto non potrà quindi andare in pensione e i contributi accreditati andranno persi.

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