Pensione a 61 anni nel 2024, domanda entro maggio di quest’anno: chi deve affrettarsi e perché

Simone Micocci

25/03/2023

08/04/2024 - 09:04

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Pensione con Quota 97,6, via libera alle domande di accertamento dei requisiti. Scadenza il 1° maggio 2023, chi ritarda dovrà rinviare il collocamento in quiescenza.

 Pensione a 61 anni nel 2024, domanda entro maggio di quest’anno: chi deve affrettarsi e perché

Con il messaggio n. 1100/2023 l’Inps ha ufficializzato le tempistiche per la richiesta di accertamento dei requisiti per l’accesso alla cosiddetta Quota 97,6, misura che ad alcune categorie di lavoratori consente di andare in pensione all’età di 61 anni (e 7 mesi).

Nel dettaglio, le tempistiche seguenti si applicano nei confronti di coloro che intendono approfittare di Quota 97,6 per andare in pensione a 61 anni nel 2024, quando ne matureranno i requisiti richiesti. Quindi, anche se apparentemente potrebbe sembrare che c’è sufficiente tempo per rivolgersi all’Inps chiedendo l’accesso a questa misura, non è così. Il primo step, infatti, va completato entro il 1° maggio, altrimenti il rischio è di dover ritardare l’accesso alla pensione di qualche mese.

Chi può andare in pensione a 61 anni nel 2024

Come anticipato, la misura oggetto di chiarimento Inps è la Quota 97,6, la quale consente l’accesso alla pensione con requisiti agevolati a coloro che svolgono attività particolarmente usuranti.

In particolare, sono compresi nella platea di chi può accedere a Quota 97,6 coloro che svolgono attività riconosciute come usuranti ai sensi dell’articolo 1 del d.lgs n. 67 del 2011, quali:

  • lavori in galleria, cava o miniera
  • lavori nelle cave
  • lavori nelle gallerie
  • lavori in cassoni ad aria compressa
  • lavori svolti dai palombari
  • lavori ad alte temperature
  • lavorazione del vetro cavo
  • lavori espletati in spazi ristretti
  • lavori di asportazione dell’amianto

A questi si aggiungono i lavoratori che svolgono lavoro notturno per almeno 6 ore consecutive nell’intervallo da mezzanotte alle 5:00 e per almeno 64 notti l’anno. In alternativa, bastano 3 ore nello stesso intervallo, a patto che ciò avvenga per l’intero anno lavorativo.

Possono accedere a Quota 97,6 anche gli addetti alla linea catena che svolgono attività in imprese soggette a specifiche voci tariffarie Inail, in mansioni caratterizzate dalla ripetizione costante delle stesse, e ancora i conducenti di veicoli di capienza complessiva non inferiore a nove posti (purché adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo).

È essenziale, però, che le suddette attività siano state svolte per almeno la metà della vita lavorativa, o anche per 7 anni negli ultimi 10.

I requisiti

Chi rientra in una delle categorie sopra indicate può andare in pensione una volta che la somma tra l’età anagrafica e i contributi maturati restituisce come risultato 97,6. Ci sono però dei requisiti minimi tanto per l’età - che non può essere inferiore a 61 anni e 7 mesi - e per i contributi, almeno 35 anni.

Per i lavoratori autonomi, invece, si parla di Quota 98,6, con il requisito anagrafico che deve essere di almeno 62 anni e 7 mesi.

Cosa fare entro il 1° maggio

Chi soddisfa i requisiti per Quota 97,6 nel 2024 deve affrettarsi per inviare all’Inps la domanda di accertamento dei requisiti per il pensionamento anticipato. Non va confusa quindi con la vera e propria domanda di pensione, la quale andrà presentata in un secondo momento laddove il suddetto accertamento dovesse dare esito positivo.

Semplicemente, quindi, si tratta di una richiesta con cui viene dato mandato all’Inps di verificare se effettivamente nel 2024 verranno soddisfatti i requisiti per accedere alla suddetta Quota 97,6, specialmente per quanto l’attività svolta che dovrà soddisfare tanto le condizioni qualitative quanto quelle quantitative.

Bisognerà quindi consegnare all’Inps tutta la documentazione che comprovi di aver svolto una o più delle suddette mansioni usuranti per il tempo richiesto dalla normativa. La richiesta, che andrà inviata telematicamente all’Inps, andrà corredata del modulo Ap45 (disponibile nella sezione moduli del sito Inps).

Cosa rischia chi non rispetta la scadenza

Attenzione a non perdere tempo: chi non invia la richiesta di accertamento dei requisiti entro il 1° maggio 2024 dovrà rimandare l’accesso alla pensione. Nel dettaglio, ci sarà un rinvio di uno, due o tre mesi della decorrenza della pensione a seconda dei casi, ossia:

  • rinvio di un mese se la domanda è stata presentata dal 2 maggio al 1° giugno;
  • rinvio di due mesi se la domanda viene presentata dal 2 giugno al 31 luglio;
  • rinvio di tre mesi per le domande presentate dal 1° agosto.

Nel solo caso del personale del comparto Scuola e Afam il differimento della decorrenza sarebbe ancora più severo. Anziché andare in pensione al 1° settembre del 2024, infatti, questi dovrebbero aspettare fino al 1° novembre 2025.

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