Pasqua in busta paga è considerata come giorno festivo?

Simone Micocci

3 Aprile 2023 - 16:25

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Nel giorno di Pasqua (9 aprile 2023) cosa spetta in busta paga? Attenzione a non confondere le festività religiose con quelle nazionali.

Pasqua in busta paga è considerata come giorno festivo?

Nei giorni festivi i lavoratori dipendenti hanno diritto, indipendentemente da quanto previsto dal contratto collettivo di riferimento, ad astenersi dall’attività lavorativa mantenendo il diritto alla piena retribuzione. Laddove la festività non dovesse essere goduta, ad esempio perché il giorno di festa coincide con il riposo del lavoratore, il dipendente avrà invece diritto a un giorno extra di riposo di cui godere in un secondo momento.

Discorso differente quando la festività nazionale coincide con una domenica: in tal caso, per gli operai quanto per gli impiegati retribuiti in misura fissa, spetta oltre alla normale retribuzione globale di fatto anche una quota aggiuntiva giornaliera di retribuzione. Un giorno più quindi, come successo per lo scorso Natale e Capodanno.

A tal proposito, verrebbe da pensare che anche per Pasqua è così visto che si tratta di una festività che cade di domenica. Tuttavia, è importante capire che - salvo qualche contratto collettivo - nonostante si tratti di una festività religiosa la Pasqua non è considerata come giorno festivo dal nostro ordinamento.

Quali sono le festività nazionali

È l’articolo 2 della legge n. 260 del 27 maggio 1949 a elencare i giorni festivi. Nel dettaglio, oltre a tutte le domeniche, sono considerati festivi:

  • il primo giorno dell’anno;
  • il giorno dell’Epifania;
  • il giorno della festa di San Giuseppe;
  • il 25 aprile, anniversario della liberazione;
  • il giorno di lunedì dopo Pasqua;
  • il giorno dell’Ascensione;
  • il giorno del Corpus Domini;
  • il 1 maggio, festa del lavoro;
  • il giorno della festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo;
  • il giorno dell’Assunzione della B. V. Maria;
  • il giorno di Ognissanti;
  • il 4 novembre: giorno dell’unità nazionale;
  • il giorno della festa dell’Immacolata Concezione;
  • il giorno di Natale;
  • il giorno 26 dicembre.

Una modifica è stata poi effettuata dalla legge n. 54 del 1977, con la quale sono state “tagliate” 5 festività: San Giuseppe, l’ascensione, la festa dell’Unità nazionale, il Corpus domini e la festa di Santi Pietro e Paolo.

Come potete notare, nel suddetto elenco non è considerata la Pasqua: questo significa che per la giornata del 9 aprile 2023 i lavoratori non godranno delle stesse tutele previste per i giorni festivi.

Cosa (non spetta) in busta paga per il giorno di Pasqua

Di conseguenza, nel giorno di Pasqua - che da tradizione cade sempre di domenica - non spetta alcun bonus in busta paga come invece previsto per le festività nazionali laddove coincidano con una domenica.

Ovviamente la giornata di astensione è riconosciuta comunque visto che si tratta di una domenica, giorno che per la maggior parte dei dipendenti non è lavorativo.

Per chi lavora non è invece riconosciuta alcuna maggiorazione per lavoro festivo: le uniche maggiorazioni sono quelle già previste da contratto per il lavoro di domenica.

Le tutele per il giorno festivo verranno invece riconosciute nel giorno successivo: il Lunedì dell’Angelo, più comunemente conosciuto come Pasquetta, è infatti a tutti gli effetti un giorno festivo, con tutte le tutele del caso.

Ricordiamo poi che i contratti collettivi possono prevedere delle maggiori (e mai minori) tutele rispetto a quelle riconosciute dalla normativa nazionale. Potrebbe succedere, ad esempio, che un Ccnl stabilisca che anche la Pasqua debba essere considerata un giorno festivo. Prima di essere certi che il 9 aprile 2023 non è un giorno festivo, vi consigliamo quindi di controllare il contratto collettivo del vostro settore di riferimento e accertarvi che sia davvero così.

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