Pasolini, analisi del testo Appendice I dal Diario 1943-1944 per la Maturità 2025

Simone Micocci

18 Giugno 2025 - 09:35

Pier Paolo Pasolini scelto come autore per l’analisi del testo delle tracce della Maturità 2025. Ecco cosa serve sapere a riguardo.

Pasolini, analisi del testo Appendice I dal Diario 1943-1944 per la Maturità 2025

Oggi è il giorno della prima prova di italiano dell’esame di Maturità 2025, dove come autore per l’analisi del testo è stato scelto Pier Paolo Pasolini, di cui è stato selezionato un brano poetico intitolato Appennino (a “Diciott’anni” e a “Dal diario” (1943–1944)), tratto dal primo tomo di Tutte le poesie, a cura di Walter Siti (Mondadori, 2003).

Si tratta di una lirica intensa, caratterizzata da un tono profondamente introspettivo, in cui lo sguardo dell’autore si posa su un paesaggio spoglio e silenzioso, che diventa specchio fedele della sua condizione interiore. La poesia riflette molti dei grandi temi “pasoliniani” che gli studenti si trovano ad affrontare in questa traccia di analisi del testo: la solitudine, l’alienazione, l’assenza di un tempo proprio e di un luogo identitario, il silenzio del mondo, l’assenza di saggezza e di pace. Attraverso un linguaggio poetico apparentemente semplice ma ricco di echi simbolici, Pasolini costruisce una potente allegoria esistenziale, che invita a riflettere sulla condizione umana in un mondo svuotato di certezze.

A tal proposito, in questa guida vedremo come affrontare la traccia, contestualizzando l’autore e interpretando i principali snodi poetici del brano proposto.

Il pensiero di Pier Paolo Pasolini

Pier Paolo Pasolini è stato uno dei protagonisti assoluti della cultura italiana del Novecento. Una figura altamente poliedrica: conosciamo Pasolini poeta, romanziere, regista, intellettuale lucido e controcorrente, capace di attraversare con sguardo critico i mutamenti sociali, culturali e politici del suo tempo.

Nato a Bologna nel 1922, visse parte della sua giovinezza in Friuli, a Casarsa, dove riscoprì la lingua friulana e l’universo contadino, che contrapporrà idealmente alla modernità consumistica e omologante del dopoguerra.

Nel 1943-1944, quando scrive i testi raccolti in Dal diario (da cui è tratta la traccia della Maturità), l’Italia è dilaniata dalla guerra, dall’occupazione tedesca e dalla crisi delle istituzioni. È in questo contesto che Pasolini elabora una poesia del “silenzio”, della lacerazione interiore e dell’assenza, segnando una svolta nel panorama poetico italiano, con un linguaggio colloquiale e lirico, profondamente legato alla propria esperienza esistenziale.

La traccia

Questo è il testo della traccia su cui gli studenti devono effettuare l’analisi del testo. Il brano è tratto da Appennino ed è raccolto in Tutte le poesie, tomo I, a cura di Walter Siti, Mondadori, Milano, 2003:

Mi ritrovo in questa stanza
che non è la mia stanza,
e vedo intorno a me
un’aria nuova, ignota e abbandonata,
e una muta campagna, e non muta
perché non vi sia chi parli, ma muta
come il cuore di chi non ha più
nulla da dire, perché tutto è stato
detto, e tutto è passato.
Non basterà a difendermi un tempo
che non sia il mio tempo,
né una stanza che non sia la mia stanza.
Io sono solo, e intorno a me
la campagna è come me, sola,
e la luna è come me, muta.
E sento che la mia vita, come
la campagna, come la luna,
è senza ricchezza, senza pace,
senza rimpianto.
E la mia vita è come la campagna
che gira muta su se stessa,
e la luna gira con lei,
e io con la luna e con la campagna,
giriamo senza parlare,
senza saggezza, senza pace,
e la notte è finita.

L’analisi del testo

La poesia Appennino si distingue per l’uso sapiente e misurato delle figure retoriche, che come possiamo notare contribuiscono a costruire l’atmosfera rarefatta e sospesa del testo.

Il ricorso alla ripetizione anaforica (“non è la mia stanza”, “non è il mio tempo”) rafforza il senso di estraneità e dislocazione esistenziale, accentuando così il suo disagio nell’abitare un luogo e un tempo in cui non si sente a suo agio.

Il paesaggio (“una muta campagna” e “la luna muta”) viene caricato di valenze simboliche attraverso una personificazione negativa, dove la natura è fredda, distante e incapace di comunicare.

Lo stesso accade nel passaggio centrale in cui la campagna viene paragonata alla vita del poeta: “la mia vita è come la campagna” e “che gira muta su se stessa”, un’immagine circolare e chiusa, costruita con una similitudine insistita, che si estende anche alla luna e allo stesso poeta.

Questo movimento rotatorio, che unisce “vita”, “campagna” e “luna”, suggerisce una condizione di immobilità e ripetizione, di vuoto privo di senso e di meta.

Per quanto riguarda il lessico è particolarmente semplice, ma arricchito da ossimori impliciti come “senza pace, senza saggezza”, che accostano mancanze morali ed esistenziali in un crescendo emotivo. Da segnalare poi l’utilizzo del polisindeto finale dove viene restituito con forza il ritmo lento e desolato di questa marcia muta attraverso la notte dell’anima.

Volendo fare una parafrasi sommaria, possiamo dire che il testo esprime il senso di estraneità del poeta, che si ritrova in una stanza che non riconosce e in un tempo che non gli appartiene. Intorno a lui, la campagna e la luna appaiono mute e immobili, proprio come si sente l’autore in quel momento.

Alla fine, il poeta si sente parte di questo vuoto ciclico, immerso in un silenzio senza parole e senza saggezza, mentre la notte si chiude su di lui senza alcuna consolazione.

Una poesia attuale: perché Pasolini oggi

La scelta del Ministero di proporre questo testo per la Maturità 2025 è quanto mai significativa. Appennino è infatti un testo capace di parlare anche al presente. La condizione descritta da Pasolini può risuonare in modo potente anche nelle giovani generazioni di oggi. È pertanto una poesia che propone un confronto diretto con la verità, per quanto aspra o priva di appigli.

Ricordiamo che Pasolini già nei suoi primi scritti invitava a guardare dentro la propria coscienza e a interrogare il mondo con uno sguardo spoglio, essenziale, ma profondamente etico. In questo senso, affrontare l’analisi di questo testo significa avvicinarsi non solo alla letteratura, ma a una forma di responsabilità critica e civile.

Iscriviti a Money.it