Allo studio la qualità dell’aria nelle più grandi città del mondo: ecco cosa emerge dal report «IQ Air» rispetto agli standard fissati dall’OMS.
Negli ultimi anni, il riscaldamento climatico ha finalmente conquistato il centro del dibattito pubblico, guadagnando l’attenzione e l’urgenza che merita. Ma accanto a questa sfida ben nota esistono altre emergenze ancora troppo trascurate e che sono, per taluni aspetti, correlate al riscaldamento: tra queste c’è sicuramente l’inquinamento atmosferico, una questione aperta in tantissime zone del mondo, non esclusa l’Italia, sia nelle città che nelle grandi metropoli globali.
Ogni anno si susseguono report allarmanti, come quello puntuale di IQAir, realtà svizzera specializzata in analisi dei valori di PM2.5 e altri contaminanti molto pericolosi per la salute umana.
Proprio nel rapporto World Air Quality 2024 di IQAir emerge un dato agghiacciante: solo il 17 % delle città globali riesce a rispettare le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in materia di qualità dell’aria.
Nella classifica dei Paesi “virtuosi”, appena sette — tra cui Australia, Estonia e Nuova Zelanda - rispettano i livelli raccomandati per il particolato fine.
E poi c’è l’altra faccia della medaglia: Paesi come Ciad, Bangladesh, Pakistan, Repubblica Democratica del Congo e India registrano concentrazioni fino a 18 volte superiori agli standard OMS, con effetti devastanti sulla salute pubblica. E la particolarità geografica e sociale di queste nazioni non è casuale, ovviamente.
Analizzando i dati di IQAir, confrontandoli con gli standard dell’OMS, ecco la classifica dei Paesi più inquinati al mondo.
L’analisi del particolato: rischi per la salute
Nel suo report annuale più recente, IQAir ci restituisce un quadro allarmante: 91,3% dei Paesi superano le soglie consigliate dall’OMS per il particolato fine PM2.5. I dati, aggiornati al 2024, provengono da oltre 40.000 stazioni di monitoraggio distribuite in 8.954 località di 138 Paesi e territori.
Per quanto queste cifre possano sembrare puramente statistiche, ci consegnano una realtà concreta: per particolato PM2.5, come riportato anche sul portale del Ministero della Salute italiano, si intende “l’insieme delle particelle atmosferiche solide e liquide sospese in aria ambiente”. Deriva essenzialmente da emissioni urbane e industriali, traffico, combustioni domestiche e incendi boschivi, ed è così minuto da poter penetrare fino nei polmoni, nel flusso sanguigno e danneggiare organi vitali come il cuore.
Gli effetti sulla salute, quindi, alla lunga sono devastanti: l’esposizione cronica a PM2.5 è associata a patologie respiratorie, cardiovascolari, cancro, effetti neurologici e morti premature, con un bilancio stimato in circa sette milioni di vittime premature ogni anno.
Come accennato, tra i dati di un’analisi scioccante, solo 7 Paesi nel mondo rispettano il valore limite dell’OMS di 5 µg/m³ per il PM2.5, e sono: Australia, Bahamas, Barbados, Estonia, Grenada, Islanda e Nuova Zelanda.
I Paesi con il peggior inquinamento atmosferico: la classifica 2025
Stando al report IQAir, la regione dell’Asia centro-meridionale sarebbe quella maggiormente a rischio. Nella tabella con i 31 Paesi più inquinati al mondo di seguito riportata, sono citati solo i Paesi che fanno registrare una concentrazione di particolato PM2.5 superiore a 25. Vale a dire ben 5 volte il limite previsto dalle linee guida OMS. Nei casi più estremi, come il Ciad, si parla di ben 18 volte la soglia raccomandata. Un’enormità!
Ranking | Paese | PM2,5 in µg/m (anno 2024) | Popolazione |
1 | Ciad | 91,8 | 17.179.740 |
2 | Bangladesh | 78,0 | 169.356.251 |
3 | Pakistan | 73,7 | 231.402.117 |
4 | Repubblica Democratica del Congo | 58,2 | 95.894.118 |
5 | India | 50,6 | 1.407.563.842 |
6 | Tagikistan | 46,3 | 9.750.064 |
7 | Nepal | 42,8 | 30.034.989 |
8 | Uganda | 41,0 | 45.853.778 |
9 | Rwanda | 40,8 | 13.461.888 |
10 | Burundi | 40,3 | 14.047.800 |
11 | Nigeria | 40,1 | 213.401.323 |
12 | Egitto | 39,8 | 109.262.178 |
13 | Iraq | 38,4 | 43.533.592 |
14 | Ghana | 35,8 | 32.833.031 |
15 | Indonesia | 35,5 | 273.753.191 |
16 | Gambia | 35,2 | 2.639.916 |
17 | Emirati Arabi Uniti | 33,7 | 9.365.145 |
18 | Bahrain | 31,8 | 1.463.265 |
19 | Uzbekistan | 31,4 | 34.915.100 |
20 | Qatar | 31,3 | 2.688.235 |
21 | Cina | 31,0 | 1.412.360.000 |
22 | Kuwait | 30,2 | 4.250.114 |
23 | Vietnam | 28,7 | 97.468.029 |
24 | Camerun | 27,6 | 27.198.628 |
25 | Laos | 27,5 | 7.275.556 |
26 | Turkmenistan | 26,5 | 6.341.855 |
27 | Togo | 26,0 | 8.644.829 |
28 | Mongolia | 25,6 | 3.347.782 |
29 | Bosnia ed Erzegovina | 25,3 | 3.270.943 |
30 | Myanmar | 25,2 | 53.798.084 |
31 | Arabia Saudita | 25,1 | 35.950.396 |
Anche i dati relativi alla popolazione sono emblematici. Non si parla di milioni di persone ma di miliardi, con una quota che interessa più della metà degli abitanti del nostro pianeta. E la lista delle nazioni è ancora lunga.
La posizione dell’Italia in classifica
Nella classifica stilata da IQAir l’Italia si posiziona all’80esimo posto, un risultato che la lascia «a bagnomaria» tra le grandi criticità mondiali e i Paesi dell’Occidente. Con 14,2 µg/m di PM2.5, fa registrare un dato di quasi 3 volte la quota indicata dall’OMS. Una situazione che, negli anni, è lentamente migliorata (il picco negativo è di 18,9 nel 2022) ma non in modo tale da segnare una svolta.
Il dato che balza all’occhio, però, è che il nostro Paese, di fatto, rappresenta il fanalino di coda dei big d’Europa. Dietro di noi - e anche distanziate - ci sono tutte le altre nazioni più importanti (Germania, Francia, Spagna, Regno Unito etc etc), con dei rilevamenti molto meno allarmanti dei nostri - tutte sotto i 10 µg/m. Sicuramente per l’Italia pesa molto il fattore «Pianura Padana», che rappresenta, sia dal punto di vista geografico che industriale ed economico, un fulcro di inquinamento importante. E non è un caso che anche tra le città più inquinate d’Italia troviamo diversi poli di quest’area. Una realtà che, però, deve far riflettere non solo per il futuro ma anche e soprattutto per il presente.
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