Paesi più a indebitati e a rischio, la classifica aggiornata

Violetta Silvestri

28/10/2023

28/10/2023 - 14:07

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Nella classifica dei Paesi con maggiori rischi, anche di default, l’Italia non brilla. Dove si posiziona la nostra nazione e quali sono gli Stati con più instabilità finanziaria, economica, politica.

Paesi più a indebitati e a rischio, la classifica aggiornata

Quali sono i Paesi più indebitati e a rischio, secondo una classifica mondiale aggiornata? E, soprattutto, come si colloca l’Italia? Il nostro Paese non è ben posizionato se paragonato alle altre grandi economie europee e al gruppo del G7.

Nella mappa aggiornata al 2023 delle nazioni più a rischio per quanto riguarda gli investimenti e la possibilità di default, quindi di avere un livello di indebitamento insostenibile, è interessante notare che l’analista che cura il rapporto, Aswath Damodaran della Stern School of Business della New York University, studia alcuni fattori chiave prima di stilare l’elenco.

Proprio in base a questi parametri, emerge la cornice di stabilità, credibilità, prospettive di crescita, livello di tensione geopolitica nella quale si inserisce un determinato Stato. Le dimensioni economiche, finanziarie e politiche sono ovviamente tutte e tre fondamentali per determinare il livello di rischio.

Nella classifica dei Paesi più indebitati e a rischio, dov’è l’Italia? Cosa c’è da sapere con l’aggiornamento 2023.

Quali sono i Paesi più indebitati e a rischio? La classifica

Come si calcola il rischio Paese e quali fattori occorre considerare per stilare la classifica delle nazioni peggiori e migliori in termini di stabilità e fiducia finanziarie?

Il professore Aswath Damodaran ha individuato un metodo che consente di valutare 3 fattori, più un’aggiunta.

Nello specifico, sono valutati, come si legge nella spiegazione ufficiale:

  • Rischio politico: tipo di regime, corruzione, livello di conflitto
  • Rischio legale: Tutela dei diritti di proprietà, diritti contrattuali
  • Rischio economico: diversificazione dell’economia

In più, è considerato il rischio default, ovvero l’insostenibilità del debito di uno Stato, che quindi non riesce ad adempiere ai propri obblighi di pagamento. “Quando una nazione va in default sul proprio debito, spesso ciò porta a turbolenze di mercato e ad altri effetti negativi che possono durare per molti anni”, si legge nella nota, a testimonianza di una condizione, quest’ultima, molto importante nel valutare le condizioni di rischio di una nazione.

Sommando questi elementi, la classifica dei Paesi più indebitati e a rischio 2023 vede ai primi 10 posti La percentuale si riferisce al coefficiente di rischio):

  • Bielorussia: 24,8%
  • Libano: 24,8%
  • Venezuela: 24,8%
  • Sudan: 24,8%
  • Siria: 24,8%
  • Argentina: 18,2%
  • Cuba: 18,2%
  • Ghana: 18,2%
  • Russia: 18,2%
  • Sri Lanka: 18,2%
  • Ucraina: 18,2%

Interessante notare anche la classifica la contrario: quali sono le nazioni con meno rischio e più affidabili? In fondo alla lista spiccano Germania, Liechtenstein, Lussemburgo, Olanda, Nuova Zelanda, Norvegia, Singapore, Svezia, Svizzera, Stati Uniti, tutto con un coefficiente di rischio pari allo 0%.

Quanto è a rischio l’Italia?

L’Italia non è un Paese a rischio 0 secondo questa classifica e, tenendo presente alcune criticità croniche della nostra nazione, il risultato non stupisce.

Qual è, allora, il coefficiente di rischio italiano? Secondo i parametri di Aswath Damodaran è del 3,3%. Un numero non esaltante se si considera che il nostro Paese è membro del G7 e considerata la terza economica dell’Ue.

A fare compagnia all’Italia con lo stesso coefficiente di rischio ci sono nazioni quali l’India e la Romania e meglio di noi di collocano Colombia, Croazia, Ungheria, Messico, Libia, Spagna, Portogallo, Botswana, Cile (solo per citarne alcuni).

Pur considerando l’incrocio di diversi aspetti e caratteristiche di ogni Paese, quello che emerge è forse la conferma che alcuni problemi cronici dell’Italia continuano a penalizzarla. L’alto debito, l’inefficienza dell’uso dei fondi anche europei, la corruzione, l’evasione fiscale, gli ostacoli burocratici, la giustizia lenta stanno indebolendo sempre di più l’Italia a livello mondiale.

Il Pnrr dovrebbe essere la svolta per cambiare la traiettoria. Ma la strada appare lunga e in salita.

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