Opzione donna, la proroga al 2018 è una delle richieste delle donne che hanno annunciato lo sciopero l’8 marzo. Ecco tutte le novità.
Opzione donna anche nel 2018. Tra le novità che si accompagnano allo sciopero 8 marzo c’è la richiesta delle donne lavoratrici di poter accedere alla pensione anticipata anche nei prossimi anni. Il regime sperimentale di Opzione donna è stato prorogato al 2017 con la Legge di Bilancio; le ultime notizie a riguardo richiedono di estenderlo e di renderlo strutturale.
In Italia tra le varie richieste che vengono avanzate dalle donne che aderiranno allo sciopero dell’8 marzo, raccolte sotto il grido di Non una di meno, anche la proroga al 2018 dell’Opzione donna.
Opzione donna garantisce a numerose lavoratrici di poter usufruire dell’accesso anticipato alla pensione. Strumento previdenziale sopravvissuto agli stravolgimenti intervenuti con la Legge Fornero, è da tempo in vigore ma la notizia è che rischia di essere bloccato dall’ultima Legge di Bilancio.
Ecco tutte le ultime notizie sulla proroga di Opzione donna al 2018 e le richieste delle lavoratrici.
Sciopero 8 marzo, tra le richieste la proroga al 2018 dell’Opzione donna
La proroga di Opzione donna al 2018 è una delle richieste delle donne lavoratrici che si uniranno nello sciopero dell’8 marzo. Queste le ultime notizie in merito alla possibilità delle lavoratrici di andare in pensione anticipata usufruendo del regime sperimentale, prorogato al 2017 dalla Legge di Bilancio 2017.
In occasione della ricorrenza dell’8 marzo le donne di tutto il mondo colgono l’occasione per farsi sentire e rivendicare i propri diritti. I motivi e le ragioni delle manifestazioni non sono unitarie, ma sono tutte accomunate dalla volontà di puntare il dito contro la discriminazione e le disuguaglianze di genere.
Lo sciopero in Italia riproporrà con forza i temi dell’interruzione della gravidanza, dello squilibrio nella retribuzione, della violenza sulle donne. Molte le forme di protesta che sono state annunciate: quelle che avranno un maggior impatto sulla cittadinanza sono certamente gli scioperi dei mezzi di trasporto e delle scuole, oltre ai cortei che avranno luogo nelle varie città della penisola.
La notizia è che, in tema di pensioni, sarà anche l’occasione per porre l’accento sul problema della pensione anticipata al femminile. Sotto i riflettori la richiesta della proroga al 2018 del regime sperimentale Opzione donna, il meccanismo introdotto dalla legge 243 del 23 agosto 2004 e che prevede l’uscita dal mondo del lavoro per le donne già a partire dai 57 anni.
Opzione donna, la proroga al 2018 ci sarà? Che cos’è e i motivi della protesta
Il regime sperimentale di pensione anticipata Opzione donna consente, per il 2017, di accedere al pensionamento anticipato già al compimento di 57 anni di età (58 per le lavoratrici autonome), a cui va sommato l’ulteriore requisito dei 35 anni di anzianità contributiva. Non tutto è oro quel che luccica: l’accesso ai vantaggi della misura sono subordinati al passaggio al metodo totalmente contributivo. In che implica una decurtazione dell’assegno pensionistico che oscilla a seconda della lavoratrice ma che può arrivare fino ad oltre il 30%.
L’Opzione donna, per come figura nella Legge di Bilancio del 2017, prevede che i requisiti anagrafici e contributivi debbano essere maturati entro il 31 dicembre del 2015. I movimenti per la proroga dell’opzione donna richiedono di sbloccare questo requisito che permetterebbe di usufruire della misura anche per il 2018.
In un’intervista le coordinatrici del gruppo Facebook del Movimento opzione donna hanno avuto modo richiamare l’attenzione sulla:
necessità di un trattamento previdenziale pensato per le donne, che tenga conto delle marcate diseguaglianze “di genere” nel mondo del lavoro, che possa compensare in qualche modo esistenze molto dure e sacrificate, permettendo un accesso alla pensione in termini di anticipo reale rispetto agli inaccettabili paletti della Legge Fornero, a fronte di un prezzo che le donne sono disposte a sostenere.
La richiesta di proroga di Opzione donna anche al 2018 si inserisce in un tema caldo come quello riguardante la pensione anticipata, in queste settimane al vaglio del Governo per il varo dei prossimi decreti che dovrebbero definire i dettagli dell’anticipo pensionistico e della cosiddetta quota 41.
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