Omicron, allarme reinfezioni: «Rischio più alto di ricoveri e morte». Ecco per chi

Claudia Mustillo

27/07/2022

27/07/2022 - 12:47

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L’effetto Omicron non si ferma e i contagi in Italia continuano a correre: è allarme reinfezioni. Ecco chi rischia di più.

Omicron, allarme reinfezioni: «Rischio più alto di ricoveri e morte». Ecco per chi

La curva epidemica in Italia è ancora in calo, ma i contagi non si fermano: è l’effetto Omicron 5. Ieri sono stati registrati più di 88mila nuovi casi (contro i 23,6mila di lunedì) ma soprattutto rispetto ai 120mila registrati martedì scorso. Il tasso di positività è salito dal 19,3% al 19,7% e si è registrato il maggior numero di decessi, 253, mai così tanti dal 22 febbraio.

Omicron 5, sottovariante BA.5, considerata la più pericolosa tra le mutazioni del coronavirus (almeno fino al momento) perché ha una maggiore capacità di eludere la protezione dei vaccini e, con Omicron, reinfettarsi più volte è diventato un fenomeno comune a molti. «Omicron ha accumulato una quantità tale di mutazioni da essere in grado di evadere la risposta immunitaria», come spiega Aureliano Stingi, biologo molecolare in un video su «La Repubblica».

Sempre Aureliano Stingi spiega come grazie ai dati in possesso è emerso che nei casi di reinfezioni i sintomi sono più lievi quindi «ogni volta che ci infetteremo i sintomi saranno più lievi di quelli dell’infezione precedente. Questo perché il sistema immunitario si ricorda delle precedenti infezioni e si rafforza di volta in volta.»

Lo studio portoghese su BA.2 e BA.5: reinfezioni, ricoveri e morte

Uno studio portoghese, pubblicato su medRxiv (piattaforma che rende disponibili gli studi scientifici prima della revisione da parte della comunità scientifica), ipotizza che le probabilità di reinfezione e quindi di sviluppare una infezione severa sono aumentate rispetto al periodo in cui era dominante la sottovariante BA.2.

Il rischio di sviluppare la malattia grave che necessita quindi del ricovero in ospedale, almeno per chi ha il vaccino rimane basso. I ricercatori hanno preso in considerazione 27702 infezioni registrate in Portogallo tra il 25 aprile e il 10 giugno scorso, quando il Portogallo ha registrato una nuova ondata. Il 55,5% dei contagiati, all’interno del campione dello studio, sono stati classificati come BA.2 e la parte restante dei contagiati come BA.5.

Il primo dato che è emerso dallo studio è che con BA.5 le probabilità di reinfezione sono in media del 43% più alte rispetto a chi ha contratto BA.2. Ovviamente si tratta di un risultato che deve tenere conto di diverse condizioni: stato della vaccinazione, precedenti infezioni e tempi trascorsi da entrambe.

Il rischio nuova infezione con BA.5

Il rischio di una nuova infezione con BA.5 è più alta tra chi non si è vaccinato oppure è stato infettato dopo aver fatto solo due dosi di vaccino (circa il 70%). Chi ha completato il ciclo di vaccinazione, con anche la dose booster, corre un rischio quasi pari a zero di ammalarsi nuovamente.

Aumenta il rischio di ricovero e morte con BA.5

Lo studio portoghese ha, infine, rilevato anche un aumento del rischio di ricovero con BA.5 rispetto a BA.2, in questo caso la differenza più importante la fa il ciclo di vaccinazione e in particolare chi ha la dose booster ha un rischio tre volte inferiore rispetto agli altri.

Più elevato con BA.5 è anche il rischio di morte (in particolare per chi non ha la dose booster), anche se il numero per il momento è basso e non ha un grande valore statistico, come riportato dai ricercatori che spiegano: “La notevole differenza tra BA.5 e BA.2 nella riduzione del rischio associata alla vaccinazione con booster sottolinea l’importanza di un’elevata copertura vaccinale per prevenire gravi esiti associati a Covid-19”.

In particolare tra i contagiati BA.5 la vaccinazione di richiamo è stata associata a una riduzione del rischio del 77% per quanto riguarda il ricovero e dell’88% per la morte. Una riduzione maggiore del rischio è stata riscontrata con BA.2 con il 93% e il 94% per ricovero e morte.

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