Nuovo stadio Roma: si è conclusa con esito negativo la conferenza dei servizi, ora si riparte da capo. Ecco tutte le tappe che Comune e società dovranno fare per dare il via ai lavori.
Nuovo stadio Roma: si è conclusa con un esito negativo la conferenza dei servizi istituita allo scopo di dare il via libera ai lavori. Ora si dovrà ripartire da capo forti però dell’accordo trovato sul progetto rivisto tra il Comune e la società giallorossa.
Tutto da rifare per il nuovo stadio della Roma. Come era prevedibile, la Regione Lazio non ha potuto far altro che dichiarare conclusa la conferenza dei servizi visto che non è arrivata in via della Pisana né la variante urbanistica né il superamento dei vincoli architettonici esistenti nell’area interessata.
Il profondo mutamento del progetto iniziale ha reso questo epilogo inevitabile, ma c’è ottimismo che l’intesa trovata tra la giunta Raggi e la Roma possa portare ad un iter più veloce per la necessaria seconda conferenza dei servizi.
Un percorso per il via libera definitivo al nuovo stadio della Roma che comunque vedrà sulla sua strada diversi ostacoli, anche se il Movimento 5 Stelle capitolino si dice fiducioso per un rapido esito positivo.
Nuovo stadio Roma: tutto da rifare
La Regione Lazio ha dichiarato conclusa con esito negativo la conferenza dei servizi relativa al nuovo stadio della Roma. L’ufficialità della notizia che era comunque nell’aria è arrivata attraverso una nota di via della Pisana.
Gli uffici hanno comunicato ai proponenti l’avvio della chiusura del procedimento, sottolineando il mancato completamento della variante urbanistica da parte di Roma Capitale e l’avvio del procedimento di apposizione di vincolo sull’ippodromo Tor di Valle da parte del Ministero dei Beni culturali.
Il Comune di Roma quindi non è riuscito a fornire alla Regione entro i tempi stabiliti la variante urbanistica necessaria dopo i cambiamenti apportati al progetto, oltre che il via libera da parte del ministero riguardo i vincoli architettonici rilevati riguardo l’ex ippodromo di Tor di Valle.
Tutto da rifare dunque con il capogruppo al Campidoglio del Movimento 5 Stelle Paolo Ferrara che comunque si dice fiducioso, in quanto il via libera definitivo al nuovo stadio della Roma subirà solo un ritardo di qualche mese.
In teoria il percorso è un po’ più complesso di quanto auspicato da Ferrara. Senza dubbio il fatto che ora Comune e società giallorossa viaggino sulla stessa lunghezza d’onda è un fattore che può essere determinante sul buon esito della lunga vicenda.
Non bisogna però dimenticare che ancora ci sono diversi scogli da superare, soprattutto visto che la Regione Lazio non sembrerebbe essere disponibile a fare alcuno sconto all’amministrazione 5 Stelle.
Stadio della roma: la nuova road map
Incassato il parere negativo della Regione Lazio con la conseguente chiusura della conferenza dei servizi, il Comune deve accelerare comunque i tempi per rispettare le nuove tempistiche.
Entro il 15 giugno, il Campidoglio dovrà ottenere l’ok dal ministero dei Beni Culturali per il superamento dei vincoli architettonici spuntati fuori negli ultimi tempi sull’ex ippodromo di Tor di Valle.
Sempre entro la stessa data, il Comune poi dovrà presentare garanzie per la contestualità tra le opere pubbliche e quelle private presenti nel nuovo progetto, che è molto diverso da quello approvato in precedenza.
Nei prossimi giorni la giunta Raggi presenterà l’elenco completo delle opere pubbliche necessarie, servirà poi l’approvazione di questa delibera sostitutiva da parte di Palazzo Senatorio.
Tutti documenti questi che per il 15 giugno dovranno pervenire sul tavolo della Regione Lazio, che dovrà poi esprimersi. In caso di un parere positivo, si potrà dare inizio ad una seconda conferenza dei servizi, che avrà una durata di 180 giorni.
Ipotizzando quindi che a luglio possa cominciare questa seconda conferenza dei servizi, la conclusione dei lavori avverrà sei mesi dopo, quindi a inizio 2018. Se dovesse poi arrivare l’agognato via libera definitivo, ecco che potranno iniziare i lavori per il nuovo stadio della Roma.
Il progetto del nuovo impianto della società giallorossa terrà quindi banco ancora per altri svariati mesi. Una vicenda questa dove sia il Comune che James Pallotta hanno le proprie colpe, ma questa nuova unità di intenti può far ben sperare i tifosi per un lieto fine.
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