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Nuovo stadio Roma rinvio di un anno: quali sono le colpe di Pallotta?
martedì 21 marzo 2017, di
Nuovo stadio Roma tutto rinviato di un anno. Stando anche alle parole del presidente giallorosso James Pallotta, ormai sono molto poche le chance che entro il 31 marzo si riesca a produrre tutta la documentazione necessaria per arrivare al definitivo via libera.
La società giallorossa infatti ha fornito al momento soltanto delle planimetrie riguardanti il nuovo progetto relativo allo stadio della Roma, mancanza che a meno di clamorose accelerazioni degli ultimi giorni porterà alla chiusura della conferenza dei servizi e all’avvio da capo di tutto l’iter.
Se da una parte la buona notizia per i tifosi della Roma è che Comune e società ora abbiano trovato un accordo sullo stadio soddisfacente per entrambi, il rovescio della medaglia prevede che per l’avvio dei lavori si dovrà aspettare circa un anno in più.
Un rallentamento che non ferma il progetto del nuovo stadio della Roma, ma che fa emergere come in tutta questa vicenda siano stati commessi errori da parte di tutti i soggetti in campo, anche dal presidente James Pallotta.
Nuovo stadio Roma: rinvio di un anno
Si dovrà aspettare quasi un anno ancora per avere il via libera definitivo per il progetto del nuovo stadio della Roma. Una notizia che era nell’aria negli ultimi giorni e che ha trovato quasi la sua conferma ufficiale nelle parole del presidente giallorosso James Pallotta.
Lo stadio sfortunatamente avrà un anno di ritardo, non ci saranno più le torri, gli uffici anche. Ma abbiamo bisogno di questo stadio per competere con le altre squadre.
Parole chiare quelle di Pallotta, che lasciano poco spazio a ipotesi di frenetiche corse contro il tempo per poter presentare al Consiglio comunale del 31 marzo tutte le documentazioni necessarie per l’ok definitivo.
Lunedì gli emissari della Roma erano attesi presso l’assessorato all’Urbanistica, dove avrebbero dovuto presentare il nuovo progetto frutto dell’accordo trovato tra il dg Mauro Baldissoni e la sindaca Virginia Raggi.
Sul tavolo dell’assessorato però sono arrivate solo delle planimetrie che non consentirebbero la modifica del vecchio progetto del nuovo stadio della Roma, ma servirebbero solo per avviare l’iter del nuovo.
Si può parlare quindi di un nuovo inizio ampiamente condiviso per il progetto, che però subirà un rallentamento di circa 12 mesi, al massimo 10 se tutte le parti continueranno a lavorare in modo celere e se non dovessero verificarsi altri intoppi.
Nel Consiglio comunale del 31 marzo quindi non ci sarà il via libera al progetto, ma l’Aula approverà una delibera di novazione contenente i termini del nuovo accordo. Allo stesso tempo, la maggioranza del Movimento 5 Stelle dovrà dare il via libera alla delibera di interesse pubblico.
Una volta quindi che Palazzo Senatorio avrà approvato le due misure, si dovrà ricominciare da capo con la conferenza dei servizi per tornare si spera tra meno di un anno in Aula, dove a quel punto verrà finalmente dato il via libera definitivo e potranno partire i lavori.
Nuovo stadio Roma: Pallotta ha commesso errori?
Il progetto del nuovo stadio della Roma va avanti e verrà approvato, ma ci vorranno almeno 10 mesi in più. Per i tifosi giallorossi questa vicenda sta assumendo sempre più i contorni di una telenovela.
Errori ne sono stati commessi tanti, non solo negli ultimi mesi ma fin dall’avvio del progetto del nuovo stadio, voluto fortemente dal presidente Pallotta che lo ritiene come uno snodo decisivo per far fare alla Roma quel salto di qualità dal punto di visto economico e competitivo.
La giunta Raggi non è immune da colpe in questa lunga vicenda. Peccato originale è stato quello di non prendere subito una posizione chiara nei confronti del progetto, con la stretta di mano arrivata solo il 27 febbraio ormai quasi fuori tempo massimo.
Responsabilità però ci sono anche da parte della Roma. Per prima cosa, il progetto originale prevedeva una eccessiva cubatura e anche l’area prescelta di Tor di Valle presentava più di una problematica.
Il nuovo stadio è stato studiato a lungo, non è concepibile che poi si presenti un elaborato che possa prevedere tutte quelle criticità. Se fin da subito si pensava un progetto fattibile, dove parte sportiva e parte economica si bilanciassero, probabilmente ora il cantiere già sarebbe aperto.
Il Comune, soprattutto una giunta 5 Stelle che ha sempre fatto della legalità e della trasparenza la sua bandiera, non può accettare forzature in materia di urbanistica.
Senza una mediazione, si sarebbe creato un precedente molto pericoloso, basti pensare che subito dopo l’accordo del 27 febbraio, Claudio Lotito ha rispolverato il progetto dello Stadio delle Aquile, già bocciato anni fa dalla giunta Veltroni.
Probabilmente Pallotta è stato mal consigliato, cosa che troverebbe conferma nelle numerose teste che sono cadute negli ultimi tempi tra le persone scelte dal presidente per curare il progetto.
Il nuovo stadio della Roma si farà, questa è la cosa più importante ma ci vorrà un anno in più. L’importante adesso è il non ripetere gli errori del passato, perché sennò la vicenda da telenovela assumerebbe i contorni della farsa.