I nuovi tappi infastidiscono i consumatori quando bevono, sono davvero utili?

Luna Luciano

19 Giugno 2025 - 21:21

Molti trovano scomodi i nuovi tappi attaccati alle bottiglie, ma servono davvero all’ambiente? Scopri se vale la pena sopportarli o se sono solo un fastidio inutile.

I nuovi tappi infastidiscono i consumatori quando bevono, sono davvero utili?

È ormai un anno che si discute sull’utilità o meno dei nuovi tappi che non si staccano dalla bottiglia.

Se, infatti, in molti sostengono la loro utilità da un punto di vista ambientale, molti ancora rimangono scettici e infastiditi dall’impossibilità di staccare il tappo dalle bottigliette. Di fronte a un mondo collassa sotto il peso di un sistema capitalista che ha portato a una crisi climatica senza precedenti e di fronte a un guerra in Medio Oriente rischia di andare incontro a un’escalation, certamente, i tappi che rimangono legati alla bottiglia diventano un “problema” di piccole dimensioni con cui si può facilmente scendere a patti.

Dall’estate del 2024, infatti, questi tappi sono diventati obbligatori in tutta l’Unione Europea per le bottiglie monouso, con lo scopo dichiarato di ridurre i rifiuti di plastica dispersi nell’ambiente. Eppure, a distanza di mesi dalla loro diffusione su larga scala, il dibattito è tutt’altro che chiuso. Da una parte, c’è chi riconosce la necessità di ogni misura, anche minima, per contrastare l’inquinamento da plastica; dall’altra, un ampio fronte di consumatori lamenta fastidi pratici e poca chiarezza sui reali benefici ambientali.

Un recente sondaggio del Norimberga Institute for Market Decisions (NIM) ha rilevato un diffuso malcontento tra i cittadini tedeschi, i quali però, in gran parte, sembrano aver comunque accettato questa piccola rivoluzione nel modo di bere. La domanda resta aperta: fastidio o gesto concreto per l’ambiente? Scopriamolo insieme: ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo.

Perché i nuovi tappi non piacciono ai consumatori?

Lamentele, insofferenza, frustrazione: sono queste le reazioni più comuni dei consumatori tedeschi (e non solo) davanti ai nuovi tappi che rimangono attaccati alla bottiglia anche dopo l’apertura. Secondo lo studio del NIM condotto su un campione di 1.000 persone tra i 18 e i 74 anni, ben il 63% degli intervistati ha dichiarato di trovare questi tappi più difficili da maneggiare rispetto ai modelli tradizionali. Soltanto il 12% si dice completamente soddisfatto.

I problemi principali? Innanzitutto, la difficoltà nel bere direttamente dalla bottiglia: il tappo spesso si muove, urta le labbra o ostacola il flusso del liquido. Anche durante il versamento, molti segnalano che il tappo interferisce con la direzione del getto, causando fuoriuscite accidentali. Inoltre, alcuni modelli risultano difficili da richiudere correttamente, peggiorando l’esperienza d’uso. Anche i contenitori Tetra Pak con tappi fissati non sono esenti da critiche.

Nonostante questo malcontento diffuso, il cambiamento sembra non aver avuto effetti significativi sul “comportamento d’acquisto”. L’indagine mostra che solo una minima parte della popolazione ha modificato le proprie abitudini: il 23% afferma di bere meno spesso direttamente dalla bottiglia, mentre il 20% cerca di evitare prodotti con tappi fissati. Tuttavia, la maggioranza ha continuato a comprare le stesse bevande, segno di un’assuefazione più forte del disagio.

Insomma, per quanto antipatici possano risultare, i nuovi tappi non stanno provocando rivoluzioni nei carrelli della spesa. Il fastidio esiste, ma viene sopportato. O forse, semplicemente, non viene considerato abbastanza rilevante da cambiare marca o prodotto.

A cosa servono i nuovi tappi attaccati alle bottiglie?

L’obiettivo principale della normativa europea che ha introdotto i tappi fissati alle bottiglie è molto chiaro: ridurre l’inquinamento da plastica, specialmente nelle zone marine e nei contesti naturali. Dal luglio 2024, tutte le bottiglie monouso in plastica devono avere un tappo che resti attaccato anche dopo l’apertura, per evitare che questo venga smaltito separatamente o, peggio ancora, abbandonato nell’ambiente.

In teoria, il sistema ha senso. I tappi sono piccoli, leggeri e facili da perdere. Quando sfuggono al riciclo, possono finire nei corsi d’acqua, nei mari o dispersi nei campi. L’idea è che, restando collegati alla bottiglia, vengano automaticamente inclusi nel processo di raccolta e riciclo. Tuttavia, alcune voci critiche – come quella dell’Associazione dei Produttori Tedeschi di Acqua Minerale (VDM) – sottolineano che il sistema di cauzione delle bottiglie in PET in Germania già garantiva un tasso di raccolta vicino al 100%, tappo incluso. Quindi, secondo alcuni, la nuova normativa andrebbe a risolvere un problema che, almeno in certi Paesi, era già stato risolto, ma non in Italia ad esempio.

Inoltre, la rivista scientifica Quarks ha messo in dubbio l’effettivo impatto della misura, suggerendo che il vantaggio sia più statistico che reale: dal momento che tappo e bottiglia sono ora considerati un unico oggetto nei conteggi ufficiali, i dati sulla riduzione dei rifiuti plastici potrebbero risultare artificialmente migliori.

Nonostante tutto, se la misura è davvero utile per l’ambiente (anche solo un po’) è un sacrificio con cui si può convivere. Esistono infatti diverse soluzioni per bere dalle bottiglie con tappi attaccati: alcuni consumatori hanno imparato a girare il tappo di lato durante l’uso, altri utilizzano bicchieri per versare la bevanda, altri ancora fanno semplicemente finta che non esista. In fondo, se il prezzo da pagare per un pianeta più pulito è un piccolo fastidio mentre si beve, allora vale la pena fare uno sforzo.

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