Pezzotto, misure più strette da parte dell’Agcom: i dati identificativi degli utilizzatori saranno messi a disposizione dell’autorità giudiziaria, ecco chi rischia la multa fino a 5.000 euro.
Guerra al pezzotto: con le nuove misure varate dall’Agcom sarà più facile individuare e multare i fruitori di contenuti audiovisivi offerti illegalmente su piattaforme pirata.
Da anni il mondo del calcio si lamenta dei danni subiti a causa del pezzotto: migliaia di appassionati che guardano le partite dei vari campionati - non solo in Italia, ma anche in tutta Europa - attraverso le Iptv illegali.
Un danno economico che la Serie A ha stimato in quasi 285 milioni a stagione - 2 miliardi invece sarebbe quello all’intera economia -, anche se diverse indagini hanno dimostrato come i possessori del pezzotto lo utilizzano soprattutto per guardare film e serie tv, meno per il calcio.
Con la nuova stagione che ormai ha preso il via, ecco che è arrivata una nuova stretta da parte dell’Agcom che ha firmato un protocollo di intesa con la Guardia di Finanza e la Procura della Repubblica di Roma.
La grande novità è che da adesso i dati identificativi degli utilizzatori del pezzotto saranno messi a disposizione dell’autorità giudiziaria, con i fruitori che rischiano una multa fino a 5.000 euro.
Nuove misure pezzotto: chi rischia una multa
Nelle scorse ore Massimiliano Capitanio, il commissario Agcom, ha illustrato quali sono le novità in merito al pezzotto dopo il protocollo firmato con Guardia di Finanza e Procura di Roma.
“Il protocollo di collaborazione tra la Procura Generale di Roma, la Guardia di Finanza e Agcom - ha spiegato Capitanio - consentirà di scambiarsi informazioni finalizzate ad attuare la legge, inclusa la sanzione da 150 fino a 5.000 euro per gli utenti finali”.
A spiegare nel dettaglio come agirà adesso l’Agcom è stato Luigi De Siervo, ad della Lega di Serie A: “Ogni fruizione illegale di contenuti video lascia un filo di Arianna digitale indelebile che consentirà alle forze dell’ordine di perseguire i pirati a cui saranno applicate in maniera automatica sanzioni fino a 5.000 euro. Nessuno può pensare di continuare a rubare contenuti illegalmente e farla franca”.
Al tempo stesso, l’Huffington Post ha dato notizia di come Claudio Lotito, patron della Lazio e senatore di Forza Italia, sia riuscito a far inserire nel decreto Omnibus due norme definite come “anti-pezzotto” e un “assist a Dazn”.
Insomma le istituzioni sembrerebbero aver indossato l’elmetto nella battaglia contro il pezzotto, mentre per l’aumento dei prezzi per vedere il calcio in tv a fronte di un’offerta qualitativamente inferiore rispetto al passato nessuno ha speso un solo fiato.
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