Aiuti mutui tasso variabile? Chi lo ha scelto ha risparmiato negli anni passati

Patrizia Del Pidio

14 Luglio 2023 - 13:21

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Il Governatore della Banca d’Italia è molto dubbioso sugli eventuali aiuti da fornire alle famiglie che hanno scelto il mutuo a tasso variabile che negli anni passati è stato molto conveniente.

Aiuti mutui tasso variabile? Chi lo ha scelto ha risparmiato negli anni passati

Da sempre scegliere un mutuo a tasso variabile è stata una scelta certamente più rischiosa, ma sicuramente molto più conveniente. Tranne nell’ultimo anno in cui la convenienza della scelta si è invertita rendendo molto più saggia la scelta del tasso fisso. Ma Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, sembra assai dubbioso se stanziare alle famiglie che stanno subendo i rincari delle tasse del mutuo a tasso variabile, degli aiuti pubblici e ne spiega anche il motivo.

I dubbi di Visco

La domanda che Visco si pone è se sia il caso di aiutare famiglie che oggi sicuramente subiscono gli effetti degli aumenti dei tassi di interesse nei mutui variabili, ma che negli scorsi anni hanno risparmiato decisamente di più rispetto a chi ha scelto il tasso fisso.

Quello che è certo è che nell’ultimo anno gli effetti dell’aumento dei tassi di interesse ha colpito in modo particolare chi ha scelto un mutuo a tasso variabile visto che le rate sono aumentate anche fino ad un 50% rispetto al periodo che ha preceduto la decisione della Bce di aumentare i tassi.

Ma il governatore Visco ci tiene a ricordare che questo sta accadendo solo nell’ultimo periodo, mentre nell’ultimo decennio chi ha scelto un tasso variabile ha sempre risparmiato essendo lo stesso stato sempre più conveniente rispetto a quello a tasso fisso.

Chi sceglie il tasso variabile sa il rischio che corre

Il problema principale è che non si può volere il tasso variabile solo quando risulta essere conveniente. Perché è risaputo che questa tipologia di mutuo è maggiormente conveniente rispetto al tasso fisso perché prevede il rischio legato alla fluttuazione dei tassi di interesse nel corso del piano di ammortamento.

Mentre nel mutuo a tasso fisso il rischio se lo assumono le banche (e per questo questa tipologia di mutuo in partenza è meno conveniente) in quello a tasso variabile se lo assume direttamente il contraente, e proprio per questo gli vengono offerte condizioni maggiormente vantaggiose.

Secondo una simulazione realizzata da SkyTg24 per chi ha acceso un mutuo ventennale di 200mila euro a tasso variabile nel 2013 il risparmio rispetto a chi, nello stesso anno ne ha scelto uno a tasso fisso, il risparmio in 10 anni è stato di ben 18mila euro

Ecco perché l’aiuto non serve

Nonostante oggi le rate siano decisamente più alte, sempre tenendo conto della simulazione appena citata, per andare in perdita, chi ha scelto il tasso variabile dovrebbe continuare a pagare rate mensili così alte fino al 2029. Che nella realtà appare decisamenteun’ipotesi abbastanza utopica. Se le rate rimarranno alte per un periodo più breve chi ha scelto il tasso variabile sarà sempre in una situazione di guadagno rispetto a chi ha scelto il tasso fisso nel passato.

Sicuramente questo è un periodo difficile per far quadrare i conti del bilancio familiare nel sostenere una rata mensile più alta, e, quindi, ben vengano proposte di allungamento del piano di ammortamento per abbassare la rata mensile. Ma aiutare con soldi pubblici chi, fino ad ora dalla scelta del tasso variabile ha solo avuto un guadagno non ha sicuramente senso.

Chi ci sta rimettendo con il tasso variabile?

Ovviamente non tutti sono stati così fortunati. Perché ci sono famiglie che il mutuo a tasso variabile lo hanno scelto proprio pochi mesi prima dell’inizio del rialzo dei tassi. Famiglie che si ritroverebbero ad avere una rata del mutuo sicuramente troppo alta rispetto al bilancio familiare e per le quali il governo sicuramente deve apprestarsi a trovare una soluzione. Ma anche in questo caso si tratta di famiglie che sapevano del rischio che correvano nella scelta del tasso variabile rispetto ad uno fisso.

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