Mutui, è allarme: non solo aumenti, ecco cosa succederà da settembre

Luna Luciano

13 Agosto 2023 - 11:45

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Il caro muti non si ferma, nonostante la tassa sugli extraprofitti alle banche, ma gli aumenti potrebbero interessare anche altri settori. Ecco cosa accadrà a settembre secondo gli analisti

Mutui, è allarme: non solo aumenti, ecco cosa succederà da settembre

Il rientro dalle ferie potrebbe riservare amare sorprese per le famiglie. Oltre al rincaro dei prezzi previsti per il settore alimentare, per la ristorazione, assicurazioni, scuola e carburanti, gli aumenti riguarderanno anche i mutui.

È scattato immediatamente l’allarme per le famiglie in quanto da settembre potrebbe registrarsi un aumento del mutuo non solo per il tasso variabile ma anche per il tasso fisso. Un vero salasso per le famiglie che si trovano a dover fare i conti con il caro-vita mentre il potere d’acquisto degli stipendi continua a diminuire.

La decisione del governo, poi, di applicare un prelievo sugli extraprofitti delle banche ha catalizzato ancor di più l’attenzione sulla questione mutui. Ma non solo, questa mossa potrebbe comportare altre conseguenze per quanto riguarda l’erogazione del credito. Ecco cosa accadrà a settembre con i mutui e le banche.

Mutui in aumento, è allarme: ecco cosa accadrà a settembre

Tra gli aumenti dei prezzi previsti per l’autunno è presente anche la voce mutui. Infatti, ad attendere le famiglie al rientro dalle vacanze potrebbero esserci nuovi aumenti, sia per il tasso variabile che per il tasso fisso.

Come spiega Guido Bertolino, responsabile business development di MutuiSupermarket.it a La Stampa, i tassi variabili si muoveranno al rialzo nei prossimi mesi. “Oggi l’Euribor 3 mesi, riferimento del variabile, è al 3,77% ed è chiaramente destinato ad allinearsi al tasso Bce nel giro di 2/3 mesi”. Tasso Bce che è stato alzato a luglio al 4,25%.

Ma gli aumenti sono previsti anche per il tasso fisso, che per lungo tempo era rimasto fermo ma che nei primi giorni di agosto ha dato i primi segnali di incremento. “Gli indici Irs che determinano i tassi dei mutui a tasso fisso sono saliti di circa 10 punti base”, spiega Bertolino, ed è chiaro che se questo aumento si manterrà fino alla fine del mese si ripercuoterà sulle offerte di mutui a tasso fisso di settembre.

Non solo. Come anticipato, in vista della tassa sul margine d’interesse è prevista una nuova contrazione che riguarderà anche mutui. Bankitalia ha segnalato che nel secondo trimestre la quota di operatori che hanno avuto difficoltà nel reperimento del mutuo da parte degli acquirenti è aumentata dello + 0,8%, raggiungendo quota 30,9%. “Si tratta del valore più alto dalla fine del 2014” spiega La Stampa. L’indagine condotta da Banca d’Italia ha interrogato 1.455 agenti immobiliari dal 19 giugno al 19 luglio 2023.

Allarme mutui, non solo aumenti: ecco cosa accadrà con le banche

Ma non ci sono solo i mutui. Gli operatori hanno spiegato che il timore maggiore è che le banche, in vista della tassa sugli extraprofitti - benché già riveduta al ribasso - possa, per l’appunto, “stringere i rubinetti del credito”. Le banche potrebbero decidere di ridurre la quota di utili destinata ad aumentare il capitale necessario per erogare nuovi prestiti.

Stando a un’indagine di Banca d’Italia a giugno i tassi sui prestiti erogati alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie (Taeg) si sono collocati al 4,65%, registrando un aumento rispetto al 4,58% di maggio. Come spiega anche La Stampa, il Codacons ha calcolato un “costo extra per le famiglie con mutuo variabile fino a 4mila euro l’anno dal 2021”. Non solo. Dall’analisi di Bankitalia a giugno è proseguita la flessione dei prestiti alle imprese non finanziarie da parte delle banche pari a -3,2% contro il -2,8% del mese di maggio.

Ancora una volta a rimetterci saranno le famiglie e le imprese che si vedranno non solo negate la possibilità di richiedere un prestito, ma a causa del caro-vita e caro-mutui dovranno dar fondo ai propri risparmi. Non dovrebbe sorprendere, infatti, se Bankitalia ha registrato un forte calo dei depositi dei residenti che sono crollati sui minimi da febbraio 2020.

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