Dopo la fiducia confermata dal CDA al CEO di MPS Lovaglio, indagato dalla Procura di Milano, attenti alla prossima data clou. Le previsioni sulle azioni.
Cosa è successo alle azioni MPS-Monte dei Paschi di Siena in questi ultimi giorni, dopo la notizia bomba dell’indagine avviata dalla Procura di Milano sul CEO Luigi Lovaglio, sul presidente di Delfin ed EssilorLuxottica Francesco Milleri e sull’imprenditore romano Francesco Gaetano Caltagirone?
E cosa succederà ai titoli, diventati ostaggio di quella inchiesta, nelle prossime settimane e mesi?
Azioni MPS riagguantano quota 8 euro dopo notizia Consob, poi tornano subito giù
Dopo le forti vendite che si sono accanite sulle azioni quotate sul Ftse Mib di Piazza Affari, MPS ha ’rivisto la luce’ nelle ultime sedute, sulla scia della pubblicazione di alcuni articoli, che hanno riportato nel fine settimana la presenza di un documento della Consob, che negherebbe le accuse mosse dagli inquirenti sulla presenza di un patto occulto tra gli azionisti Delfin e Caltagirone, concepito per scalare Mediobanca (preda ormai conquistata dal Monte), per puntare al vero obiettivo, chiamato Generali Assicurazioni.
La notizia di questo documento ha riportato forti buy sulle azioni MPS-Banca Monte dei Paschi di Siena, in particolare nella sessione di lunedì 8 dicembre 2025, quando i titoli sono volati di ben il 4,36%. Acquisti anche su Mediobanca, avanzata dell’1,69%.
I buy su MPS sono poi continuati anche nella sessione di ieri, consentendo al titolo di riagguantare la soglia di 8 euro. Soglia che tuttavia è stata di nuovo bucata stamattina, con il ritorno dei sell, sulla scia dell’incertezza piombata con l’avvio dell’inchiesta della Procura di Milano, che inevitabilmente rappresenta una forte incognita per la direzione dei titoli.
MPS, la prossima data clou da segnarsi. Indagine Procura continua, sequestrati cellulari funzionari MEF
La data clou da segnarsi a questo punto è quella del prossimo 18 dicembre 2025, quando il consiglio di amministrazione di Monte dei Paschi si riunirà per l’ultima seduta ordinaria dell’anno.
Così come ha riportato un articolo de Il Corriere della Sera, “è stato convocato per giovedì 18 dicembre il CDA del Monte dei Paschi. Sarà l’ultima riunione ordinaria dell’anno e una nuova occasione per fare un punto sui venti cantieri per integrare i business di MPS e di Mediobanca ”.
La speranza, a Siena, è “che entro quella data arrivi il parere della BCE sulla modifica dello statuto per inserire anche la lista del CDA uscente in vista del rinnovo di vertice e board ad aprile”.
Ma il quotidiano avverte che l’ok della BCE potrebbe richiedere “ più tempo ”.
Focus oggi anche sull’articolo dedicato alla banca senese pubblicato dal quotidiano La Repubblica, che ha rivelato che, “durante le perquisizioni del 27 novembre, la Guardia di Finanza ha bussato anche alla porta di due nomi di peso legati al Ministero dell’Economia: l’ex direttore generale Marcello Sala e il capo dell’articolazione ’Partecipazioni societarie’ Stefano di Stefano ” , che non sono comunque indagati.
Detto questo, i loro cellulari sono stati sequestrati, così come è stata perquisita anche JPMorgan.
Tra i perquisiti, che non sono indagati, c’è anche il nuovo presidente di Mediobanca Vittorio Grilli, così come il nuovo CEO d Piazzetta Cuccia Alessandro Melzi d’Eril.
Tra le notizie che hanno interessato l’istituto senese, sicuramente l’ultima riunione del CDA, di venerdì scorso 5 dicembre, che si è conclusa con la fiducia rinnovata verso il CEO Luigi Lovaglio, indagato così come Milleri e Caltagirone per manipolazione di mercato e ostacolo alla vigilanza della Consob e della BCE.
Azioni MPS, le view di Equita SIM, Deutsche Bank, Kepler
Nel commentare quanto rilevato dalla Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, che negherebbe che ci sia stato un patto occulto per conquistare Mediobanca, gli analisti di Equita hanno ribadito la loro view neutrale su entrambi i titoli MPS e MB, indicando target price per le due azioni pari rispettivamente a € 8,60 e a € 19,80 e ricordando contestualmente “che l’indagine della Procura è stata annunciata giovedì 27 novembre ” che “rimane quindi da verificare se nuove evidenze siano emerse successivamente al documento Consob” (che risale per l’appunto al 15 settembre).
Equita ha indicato che, in base alle sue stime, ai prezzi attuali “BMPS-MB (Monte dei Paschi-Mediobanca) tratta con un 2027E P/E pari a 9,4x prima delle sinergie o a 8,1 volte, assumendo €700 milioni di sinergie come indicato dal management di BMPS”, ovvero che il rapporto prezzo/utili stimato per il 2027 prima di considerare eventuali sinergie è pari a 9,4 volte e che lo stesso rapporto è pari a 8,1 volte assumendo €700 milioni di sinergie.
Finora, dalla comunità degli analisti non sono arrivati giudizi negativi sulle azioni MPS.
Basti pensare alla nota dedicata in generale alle azioni delle banche italiane, diramata agli inizi di dicembre da Deutsche Bank, che ha visto gli analisti del colosso tedesco promuovere con un buy, oltre ai titoli Banca Generali, Banca Mediolanum, Popolare di Sondrio, la stessa MPS.
Nel caso specifico di MPS, il target price degli analisti sulle azioni è stato fissato a 11 euro.
Dal canto suo Luigi Tramontana, analista di Kepler, ha reiterato il rating Hold sulle azioni di Banca Monte dei Paschi di Siena lo scorso 27 novembre (data in cui a Piazza Affari è arrivata la notizia dell’inchiesta della Procura di Milano), stabilendo un target price pari a €8 euro.
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Nel report sulle banche italiane firmato da Barclays il premio alle azioni Monte dei Paschi di Siena
Occhio anche al report che è stato pubblicato, anche in questo caso dedicato all’intero settore delle banche italiane, dalla divisione di ricerca di Barclays guidata da Paola Sabbione.
Con la nota, gli analisti hanno annunciatio di preferire tra le banche italiane Intesa SanPaolo e BPER.
In un commento ad hoc dedicato a MPS, gli analisti hanno osservato poi che le azioni MPS vengono scambiate a un rapporto P/E 26E pari a 9,5 volte, con un dividend yield 2025E del 12%. Valori che fanno sì che Barclays ritenga che le azioni della banca senese presentino “ una valutazione interessante ”.
Barclays ha però messo in evidenza che “ il prezzo delle azioni è stato volatile, recentemente influenzato dalle notizie riguardanti l’indagine sul CEO e sui due principali azionisti relativa a una possibile manipolazione del mercato nel contesto dell’offerta su Mediobanca”.
Gli analisti hanno aggiunto che, “sebbene la banca non sia sotto indagine, riteniamo che l’incertezza possa persistere fino a quando il mercato non sarà in grado di escludere completamente impatti diretti o indiretti”. Motivo per cui Barclays ha deciso di reiterare il “rating EW (Equal Weight) ”.
Il giudizio è stato pubblicato prima della riunione del Consiglio di Amministrazione di MPS che si è tenuta lo scorso 5 dicembre.
Detto questo, nonostante l’indagine tuttora in corso, Barclays ha aumentato il target price sulle azioni MPS a €8,2 dai precedenti €7,8, abbassando le stime sul CoE dall’11,5% all’11%.
Contestualmente, gli esperti hanno abbassato il target price sulle azioni Mediobanca a €17,5 dai precedenti €17,9, allineando il costo dell’equity di Piazzetta Cuccia a quello di MPS (all’11% dal precedente 10%).
Nessuna variazione è stata apportata alle previsioni sull’EPS, utile per azione, di MPS, relativo al 2025 e al 2026.
Rischi al rialzo e al ribasso per le azioni del Monte. Cosa dice il consensus
Barclays ha precisato anche che, per MPS, i rischi al ribasso potrebbero derivare da un mancato raggiungimento dei ricavi, legato all’integrazione con Mediobanca, mentre i rischi al rialzo potrebbero derivare da operazioni di M&A che aumenterebbero il valore e/o da un ritorno di capitale superiore alle attese, incluso un possibile SBB (Share Buy-Back, riacquisto di azioni proprie).
Per ora, e per chi investe in azioni MPS, la buona notizia è che, a dispetto delle indagini in corso della Procura di Milano, gli analisti non hanno modificato le loro view sulle azioni in senso negativo.
Stando al consensus di 9 analisti che hanno avviato una copertura sulle azioni, emerge che 2 hanno ancora un rating Strong Buy, a fronte di 5 Buy e di 2 Hold.
La media del target price è ancora alta, pari a 9,80 euro, valore che implica un rialzo delle azioni, rispetto alle valutazioni attuali, pari a +23%.
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