Monete 1 e 2 centesimi: cosa sarebbe cambiato con la loro eliminazione?

C. G.

28 Agosto 2017 - 10:38

Niente più addio alle monete da 1 e 2 centesimi. Che cosa sarebbe cambiato con la loro eliminazione dalla circolazione?

Monete 1 e 2 centesimi: cosa sarebbe cambiato con la loro eliminazione?

L’addio alle monete da 1 e 2 centesimi previsto dalla manovra-bis non s’ha da fare.

È quanto stabilito da Bruxelles che, con una pronuncia forse inaspettata, ha bloccato l’eliminazione delle tanto discusse monete.

L’emendamento firmato da Sergio Boccadutri del PD, poi inserito nella manovra del Governo, si era prefissato lo scopo di risparmiare per potenziare il Fondo per l’ammortamento dei Titoli di Stato. L’Ue, però, si è pronunciata contro lo stesso e ha bloccato l’eliminazione delle monete da 1 e 2 centesimi.

Nonostante l’Unione europea abbia scelto di preservarle, è comunque utile capire che cosa sarebbe cambiato e come avremmo dovuto comportarci con l’eliminazione e l’addio alle monete da 1 e 2 centesimi in Italia.

Il meccanismo di arrotondamento

Come sarebbe avvenuto l’addio alle monete da 1 e 2 centesimi a partire dal 2018? Secondo l’emendamento gli italiani avrebbero assistito alla nascita di un meccanismo di arrotondamento per eccesso o per difetto al multiplo di 5 più vicino, ma solo in caso di pagamento in contanti.

Boccadutri aveva proposto un modello di stampo canadese: i centesimi 1 e 2 (ad esempio 15,61 euro) da arrotondare allo zero inferiore, quelli 8 e 9 a quello superiore, e quelli 3, 4, 6 e 7 al 5. Si ricordi, comunque, che la sospensione della produzione delle monete non avrebbe tolto valore legale a 1 e 2 centesimi esistenti i quali avrebbero potuto circolare normalmente.

Ovviamente tali regole di arrotondamento avrebbero riguardato soltanto i pagamenti in contante mentre nel caso di pagamenti tramite bancomat e carte, le cifre non sarebbero state arrotondate.

Ecco in sintesi le novità bocciate dall’Unione europea:

  • l’addio sarebbe avvenuto dal 2018;
  • le monete in circolazione avrebbero mantenuto il loro valore;
  • sarebbe nato un meccanismo di arrotondamento;
  • l’arrotondamento sarebbe stato valido solo per i pagamenti in contante;
  • l’addio alle monete avrebbe riguardato solo l’Italia.

Addio monete 1 e 2 centesimi: conseguenze per lo Stato

Cosa sarebbe cambiato per lo Stato con l’eliminazione delle monete da 1 e 2 centesimi? Di certo dire addio alle unità più piccole dell’euro avrebbe avuto profonde ripercussioni sulle casse statali che sarebbero riuscite a risparmiare in modo immediato circa 20 milioni di euro.

Da sempre, infatti, si è parlato di un costo di produzione superiore al valore delle stesse monetine da uno e due centesimi di euro, per cui la loro sospensione avrebbe fatto risparmiare immediatamente svariati milioni.

Addio monete 1 e 2 centesimi: conseguenze per italiani

Che cosa sarebbe cambiato per i risparmiatori e i consumatori in generale con l’eliminazione delle monete da 1 e 2 centesimi? Come abbiamo già accennato in precedenza le regole di arrotondamento, che rappresentano il nocciolo della questione, avrebbero dovuto essere delineate solo in un successivo decreto.

Sarebbero state proprio tali regole di arrotondamento a determinare gli effetti e le conseguenze dell’addio sui consumatori e sui risparmiatori italiani. Secondo quanto previsto dall’emendamento della Camera, dopo l’addio alle monetine il Garante per la sorveglianza dei prezzi avrebbe dovuto verificare l’impatto delle disposizioni sui consumatori riferendo ogni 6 mesi quanto osservato al Mise o anche all’Antitrust.

Sin dal momento in cui è stato presentato il testo, non tutti si sono detti convinti circa l’efficacia dell’emendamento. Tra i più critici avevamo trovato Forza Italia secondo cui l’eliminazione dei centesimi avrebbe avuto ricadute pessime per i consumatori in virtù di continue correzioni al rialzo dei prezzi.

Per nulla d’accordo Boccadutri, il quale aveva fatto notare come le monetine da 1 e 2 centesimi siano spesso inutilizzate non venendo accettate da parcometri, distributori o caselli. Una “produzione in perdita”, così era stata definita quella dei centesimi da 0,01 e 0,02 euro: produrre 1 centesimo costa 4,5 centesimi, mentre produrre la moneta da 2 costa 5,2 centesimi.

Positive o negative che siano, nessuna di queste conseguenze vedrà la luce e le monetine da 1 e 2 centesimi continueranno ad essere prodotte come in precedenza.

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