Il contribuente può non versare, con la presentazione della dichiarazione dei redditi con modello 730/2024, l’acconto dell’Irpef per l’anno in corso?
Con il modello 730/2024 è possibile non versare il secondo acconto Irpef. La stagione dichiarativa volge verso il termine e restano poco meno di 20 giorni a chi deve ancora presentare il modello 730. Quando si compila la dichiarazione dei redditi vengono calcolate le imposte dovute non solo per i redditi riferiti all’anno di imposta di riferimento (che con la dichiarazione di quest’anno sono quelli percepiti nel 2023), ma è previsto che sia versato anche un acconto dell’Irpef da versare, l’anno successivo, sui redditi percepiti nell’anno in corso.
L’acconto è suddivido in due rate: il primo acconto per l’Irpef dell’anno in corso si versa in concomitanza del pagamento dell’Irpef dell’anno precedente (entro il 30 giugno di ogni anno), il secondo acconto va versato entro la fine dell’anno.
Il contribuente può scegliere di non versare l’acconto Irpef, questo perché da un anno all’altro si possano avere minori entrate o variazione del reddito e in quel caso è possibile chiedere la riduzione o, anche, l’azzeramento dell’acconto. Cerchiamo di capire come funziona l’acconto e chi può avere diritto alla riduzione o alla cancellazione dello stesso.
730/2024, Redditi Pf e secondo acconto Iperf
Quando si presenta la dichiarazione dei redditi il pagamento dell’Irpef è riferito all’anno di imposta precedente a saldo, ma si versa anche l’acconto per l’imposta relativa all’anno in corso. L’acconto è dovuto solo se l’imposta dovuta per l’anno precedente è superiore a 51,65 euro (sottratte le detrazioni spettanti).
L’acconto che si deve versare è pari al 100% dell’imposta dichiarata nell’anno e si versa in una o due rate, in base all’importo:
- se l’acconto ha importo inferiore a 257,52 euro andrà versato interamente entro 30 novembre;
- se l’acconto ha importo superiore il versamento si suddivide in due rate, una pari al 40% entro il 30 giugno, una pari al 60% entro il 30 novembre.
Il contribuente che pensa di avere entrate minori nell’anno in corso, che determinino una imposta inferiore rispetto all’anno precedente, può chiedere una riduzione o un azzeramento dell’acconto.
Chi versa l’acconto di novembre?
L’acconto di novembre è dovuto da i soggetti che rientrano nel regime forfettario e quelli che devono applicare gli Isa. In questi casi, il contribuente, è chiamato a presentare la dichiarazione dei redditi con modello Redditi Pf.
C’è da sottolineare, però, che in alcuni casi l’acconto è dovuto anche dai contribuenti che utilizzano il modello 730 e nello specifico prevede le stesse modalità di versamento delle imposte qualora il contribuente non abbia sostituto di imposta.
Per i contribuenti con sostituto di imposta che utilizzano il modello 730, invece, eventuali importi a debito o a credito sono pagati o trattenuti direttamente dal sostituto di imposta in busta paga.
Quando è possibile non versare l’acconto di novembre?
Se il contribuente sa che l’imposta dovuta per l’anno in corso sarà minore rispetto a quella versata per l’anno precedente, può chiedere una riduzione o l’azzeramento dell’acconto di novembre.
Potrebbe essere il caso del contribuente che ha cessato uno o più contratti di affitto con la cedolare secca, ad esempio, o, ancora, nel caso di cittadino che abbia sostenuto oneri deducibili o spese detraibili molto alte che andranno ad abbattere l’imposta dell’anno successivo.
In questi casi è possibile ridurre l’acconto comunicando al sostituto di imposta, entro il 10 ottobre, l’azzeramento dell’importo o l’importo minore da trattenere come seconda o unica rata di novembre. Va considerato, però, che si tratta di una possibilità che è offerta al contribuente sotto la propria responsabilità e che va valutata, di anno in anno, con molta attenzione. Versare un importo inferiore di quello dovuto, infatti, espone il contribuente al rischio di vedersi elevare sanzioni, ma al tempo stesso consente di versare in anticipo imposte più alte rispetto a quelle realmente dovute.
Come non versare acconti con il 730
Se la strada di comunicare al sostituto di imposta la volontà di non versare acconto Irpef lascia tempo fino al 10 ottobre 2024, il contribuente può agire anche in autonomia e scegliere direttamente dal modello 730 di non versare gli acconti per l’anno in corso.
Come si indica che non si verseranno acconti? Il Quadro di riferimento è quello F e nello specifico la sezione V.
Per non versare nessun acconto è necessario barrare, nella sezione V, la casella 1 del rigo F6.
Se, invece, si vuole versare un acconto inferiore a quello che risulta dal 730 è necessario barrare la casella 2 del rigo F6 indicando la somma che si desidera sia trattenuta dal sostituto di imposta a titolo di acconto per il 2024.
Lo stesso discorso vale per l’acconto dell’addizionale comunale che si può scegliere di non versare barrando la casella 3 del rigo F6 (se si sceglie di versare un importo inferiore la somma da versare va indicata in colonna 4).
Per l’acconto della cedolare secca, infine, si deve barrare la casella 5 del rigo F6 per non versare nulla, o inserire nella colonna 6 la somma che si intende versare.
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